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Autore: eagle fire    14/10/2007    8 recensioni
Nina è una giovane studentessa liceale della città di Mosca. Dopo essere stata sbattuta fuori dalla classe per un suo ritardo, la nostra amica incontrerà un ragazzo, un ragazzo alquanto speciale. Ma per un fatto improvviso, i due si dovranno lasciare...ma una promessa li legherà...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LA NEVE BIANCA

Salve a tutti! Nessuno in questa sezione mi conosce...ma di solito scrivo fic su Beyblade...bene! Da oggi comincerò a scrivere anche originali! Questa fic era il compito di anotlogia dell'anno scorso e ho preso perfino 8...quindi non dovrei avere problemi. Buona lettura!

La neve cadeva lentamente e incessantemente in quella mattina fredda e grigia nel cuore di Mosca.

Quella stessa mattina, Nina correva a più non posso per poter raggiungere l'autobus che l'avrebbe portata a scuola, ma senza successo: ormai l'aveva perso. Si sedette su una panchina ancora col fiatone dopo la corsa verso l'autobus. Ne avrebbe aspettato un altro.

Come era previsto, Nina arrivò in ritardo a scuola beccandosi una sgridata da parte del prof di chimica, che le ordinò di uscire dall'aula a aspettare la prossima ora.

Non sapendo cosa fare, la giovane Nina girovagò per i corridoi fermandosi a volte ad ammirare il paesaggio che si poteva vedere benissimo dalla large finestre. Il suo liceo si trovava vicino al centro della capitale, e dal corridoi principale si poteva vedere benissimo il Cremilno splendere nella sua magnificenza con la Piazza Rossa a fianco. La neve stava ricoprendo a poco a poco l'intera città, imbiancando tutto lasciando un bellissimo manto bianco. Come tutte le mattine le strade erano intasate dal traffico e le persone che non possedevano mezzi di trasporto andavano a piedi.

Nina osservava attentamente ciò che succedeva fuori da quelle mura, invidiando un gruppo di bambini che giocavano a palle di neve.

All'improvviso sentì dei passi veloci venire verso di lei. Si girò di scatto, ma niente, non c'era nessuno.

-Tu chi sei?- La ragazza si voltò all'indietro incrociando i suoi occhi azzurri con quelli verde intenso del ragazzo davanti a lei. Un ragazzo alto, magro, molto affascinante, i suoi occhi verdi contrastavano nettamente i capelli rosso fuoco lunghi fino al collo perfettamente lisci, la sua pelle era candida e portava la divisa scolastica del suo istituto.

Nina rimase immobile incapace di parlare. Non sapeva cosa fare, in fondo quel ragazzo non lo conosceva affatto, eppure le aveva rivolto la parola.

Alla fine si fece coraggio e lo affrontò - Io sono Nina, sono del prrimo anno in questa scuola.- - Ti hanno sbattuta fuori, eh?- Il viso di Nina cominciò a diventare rosso. - Ho perso l'autobus e il prof mi ha cacciata fuori dalla classe...io abito a Kitaj-Gorod, in periferia...- -Siamo vicini! Io abito a Belij-Gorod! Anche io stamattina ho perso il bus...è anche colpa della neve.- I due ragazzi cominciarono a parlare del più e del meno, ma vennero interrotti dal suono della campanella. Il ragazzo misterioso prese zaino e cappotto dirigendosi verso la sua aula ma venne fermato dalla voce di Nina. -Aspetta! Non mi hai ancora detto come ti chiami!- Il ragazzo la guardò per qualche secondo - Il mio nome è Yurij.- E se ne andò.

La giornata proseguì come al solito per Nina, leggermente stanca dopo le due ore di inglese.

Dopo la scuola passò per la Krasnaja Ulitsa ( Via rossa), la via principale di Mosca che porta alla Piazza Rossa. La neve non voleva smettere di cadere rendendo inagibili le strade. Una ventata gelida le arrivò da dietro facendola tremare come una foglia. Nonostante il freddo pungente invernale, Nina continuava a camminare tra la neve bianca di fine gennaio. Continuava a pensare a quel ragazzo...Yurij...voleva tanto rivederlo, ma non sapeva come fare.

Prese la metropolitana e tornò a casa. Ad aspettarla c'era sua madre Yolocka che la guardò con aria preoccupata. Lei e la madre erano identiche, due goccie d'acqua, i capelli lunghi e marroni con qualche ciuffo biondo, occhi azzurri e pelle abbastanza scura, solo che la madre era leggermente più alta di lei.

-Come mai quella faccia, mamma? è forse successo qualcosa?- La madre cominciò a spiegare alla figlia del contratto di lavoro che aveva accettato suo padre, ma si sarebbero dovuti trasferire in America, a New York. Trasferirsi definitivamente voleva dire abbandonare amici e parenti...abbandonare la possibilità di rivedere Yurij...-Mi dispiace...Ninocka...- -Tra...tra quanti giorni...?- - Tre.- Tre giorni...e dopo sarebbe tutto finito...

Quella notte Nina non riuscì a dormire, e il mattino dopo era distrutta. Cosa avrebbe detto alle sue amiche? Cosa doveva fare? Era come se di colpo tutto il suo mondo le fosse caduto addosso, come un pesante macigno. Avrebbe dovuto affrontare una prova ancora più dura.

Ancora un giorno a Mosca. Guardò la sua piccola stanza vuota, priva di ogni sua cosa, priva di ogni suo ricordo passato. Decise di uscire salutando la sua bella città. Nevicava ancora. Chissà se a New York in quei giorni stava nevicando come a Mosca...nel camminare Nina non si accorse di aver sbattuto contro una persona. Quando alzò gli occhi su di lui, si riaccese in lei qualcosa. -Yurij!- -Ehilà, Nin'ka! Ci vediamo ancora, eh?- Il russo si accorse del volto triste della ragazza e si fece spiegare il motivo. Ci rimase di sasso. Poteva parere assurdo, ma lui si era affezionato a quella ragazza in modo speciale. - New York? Così lontano?- Nina strinse tra le mani un suo portafortuna, cercando di farsi forza. - Io...io non voglio andarmene da Mosca...non voglio non poter mai più rivedere le mie amiche...i miei parenti...non posso...non posso rivedere...- - Chi?- -...te...- Il ragazzo la guardò ancora. - Senti...perchè non facciamo una promessa?- Nina asciugò le sue lacrime e lo ascoltò attentamente. - Tra tre anni esatti...ci ritroveremo qui a Mosca, in Piazza Rossa, come due perfetti estranei. Ci rincontreremo e ricominceremo da capo. Ma questa volta insieme. E non ci lasceremo.- Il russo abbracciò forte Nina, lasciando scorrere sul suo viso una lacrima. -Allora, Nin'ka...questa è una promessa!- - D'accordo!- Yurij le sorrise dolcemente dandole un bacio sulla guancia, lasciandole così, un bellissimo ricordo della sua città.

Il giorno dopo si ritrovò in aereo verso New York con i suoi genitori, pensando ancora al ragazzo.

Questa è una promessa...

-Ti ritroverò Yurij...e poi sarà per sempre...-

FINE

Allora? Piaciuta? Spero di si...anche perchè questo è un unico capitolo...ehe! Mi piacerebbe sapere i vostri commenti: come vorreste che finisse la storia?

-si rincontrano dopo tre anni

-non si rincontrano più

A voi il vostro parere! Bacioni a tutti by Eagle Fire

  
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