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Autore: Anael    12/07/2003    0 recensioni
Una storia molto complicata...o meglio è la sistemazione dei capitoli che è complicata...ancora meglio non ci sono capitoli, ma parti, ed ogni parte ha massimo 3 sottosviluppi uno special ed un intermezzo!! Fatemi sapere!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riemergere dal passato:

Non dovrai più rinnegare ciò che sei.

Fujisawa, 15 Marzo.

Quello era un giorno speciale…

Amy fissava con gli occhi sbarrati l’acqua rossa che le attraversava la testa, e le cadeva sul viso fino precipitare nel lavandino in un turbinio di schiuma color neve macchiata di sangue. Rimase lì ferma finché quella non diventò limpida, poi prese un asciugamano, e se lo avvolse intorno alla testa.

La sua camicetta di seta nera era tutta bagnata, quindi se la tolse e rimase solo con la canutierina bianca a pois rosa, dalla quale s’intravedeva il reggiseno color bronzo. Si guardò per un attimo allo specchio: la sua pelle era candida, talmente tanto che anche la dolce tonalità del bronzo dava luogo ad un contrasto notevole; le sue forme morbide e generose….

Si tolse l’asciugamano dalla testa, lo gettò sul pavimento e prese a lisciarsi i capelli.

Ed erano di nuovo biondi…

Come il sole”

Quella voce…i suoi occhi divennero tristi, ed erano scuri…

Color cioccolato”

Quelle parole…

Prese le forbici dal cassetto e con lentezza infinita iniziò a tagliare con cura ogni ciocca.

Rivoli d’oro puro s’intrecciavano con le sue dita e cadevano miseramente a terra in pozze chiare e lucenti.

Come il sole”

Lui…

La rabbia improvvisamente l’assalì, ed allora aggredì la sua figura con foga, e si calmò solo quando la fulgida chioma rossa che le scendeva lungo la schiena fu eliminata. Di quella, ormai, era rimasta solo una zazzeretta dorata che le arrivava a mala pena alle spalle.

Si osservò con interesse, ora era di nuovo lei.

Sorrise con commozione di fronte alla bellissima ragazza riflessa nello specchio, e rimise le forbici nel cassetto, nel quale erano rimaste chiuse per anni.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGTHHHHHHHH!! AMY!”

All’urlo disumano che aveva attentato alle sue povere orecchie, la giovane donna non si scompose, e non trasalì nemmeno. Di fronte a lei si era presentata una ragazza alta, e slanciata, con dei lunghi capelli neri, ed un viso candido nel quale risaltavano grandi occhi da cerbiatta…che la guardavano come se fosse un alieno.

“Calmati, Patty, a me piace” si sentì in dovere di giustificare Amy, dato che sicuramente l’amica aveva urlato per i suoi capelli; quella entrò a stento nel bagno e l’afferrò per le spalle

“Ma perché Amy? Avevi dei capelli così belli! Erano di un rosso così acceso e brillante! Non solo li hai tagliati, ma anche tinti!”

“Ehi! Guarda, che questo è il mio colore naturale!”

“Cosa?!”

La giovane Amily Plange prese delicatamente le mani di Patty, che le stringevano le braccia fino a farle male, fra le sue e parlò dolcemente

“Li avevo tinti di rosso prima di venire qui a Fujisawa. Quel rosso era bello, ma troppo artificiale, preferisco questo colore, e poi non ho più bisogno di cambiare…”

“Non capisco cosa vuoi dire, ma comunque anche questo colore ti sta bene…Anzi, forse ti sta ancora meglio. Ma perché li hai tagliati? Erano così lunghi e belli!”

“Erano troppo lunghi e mi davano fastidio! Così sono più comodi, era da un po’ che volevo sbarazzarmene…”

“Certo che oggi ne dici di cose strana! Sei sicura di stare bene?” Patty le mise scherzosamente una mano sulla fronte, ma quella la respinse con gentilezza scotendo il capo.

“Ahh, ho capito! Sei emozionata perché Julian ha detto che ti deve parlare! Che stupida! Non l’aveva capito!”

- Che dolce – pensò Amy scoppiando a ridere di gusto. Patty era proprio il suo uragano, senza la sua vitalità, avrebbe sempre avuto il morale sotto i piedi!

“ Senti, piuttosto mi faresti la piega? Non vorrei che mi s’incurvassero all’insù!”

“Certo, miss, devi essere bellissima per il tuo adorato capitano….”

“Piantala! E pensa al tuo di capitano! Se vai alla partita vestita così, il povero Holly non potrà fare neanche un goal, soggiogato dalle tue grazie!” La aggredì alludendo al vestitino azzurro , aderente, che non lasciava molto all’immaginazione; Patty arrossì fino alle punte dei capelli e le batté la spazzola in testa

“Ahia!” si lamentò Amily con una smorfia di disappunto

“Così impari a mettermi in imbarazzo!”

“Se perfino tu sei timida come lui, allora siete proprio messi bene!”

“Ho detto basta!”

“Okay, okay…”

Patricia Gatsby incominciò a stirale i capelli.

Biondi.

Come una volta.

Con quei capelli Amy non sembrava più la *sua * Amy…che strano! Quel colore così chiaro le schiariva il volto ed attirava di più l’attenzione sugli occhi

“Color cioccolato

Improvvisamente sentì d’aver paura: non aveva mai visto gli occhi di Amy prima d’ora. O meglio li aveva visti, ma non così a fondo. Vi erano delle ombre dentro quel giorno.

Le parole della sua amica si rifecero vive nella sua mente

- Non ho più bisogno di cambiare–

- Era da un po’ che volevo sbarazzarmene –

Prima non ci aveva fatto molto caso anche se le era sembrato che parole così strane non potessero uscire dalla sua bocca, ma ora…era più che sicura di non comprendere ciò che voleva dire.

Magari era solo una sciocchezza, ma…anche se aveva parlato con indifferenza, se aveva pronunciato frasi del genere voleva dire che magari aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno. Con lei…

A pensarci bene, Amy era sempre stata pronta ad aiutarla, ma non le aveva mai parlato di sé.

Patty le confidava i suoi pensieri, ma lei non le aveva mai confidato niente….Che non si fidasse di lei? O forse era solo troppo riservata per esprimersi con qualcuno?

Avrebbe voluto chiederglielo, solo che aveva paura…non era il momento adatto. Se aveva qualche questione da rivangare l’avrebbe fatto quando si sarebbe sentita pronta. Non era giusto che fosse lei a fare il primo passo. E poi quel giorno dovevano pensare solo agli uomini di cui erano innamorate.

Scosse il capo delicatamente e si sforzò di pensare a qualcos’altro.

Amy Plange dal canto suo, continuava a fissare come ipnotizzata la nuova – vecchia creatura che aveva davanti, mentre fantasmi del passato tornavano a galla.

Non doveva più rinnegare ciò che era.

  
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