Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: zaynsheart_    28/03/2013    2 recensioni
< Tesoro, vieni di sotto, vorrei farti vedere una persona > ufficiale, mio padre aveva deciso di farsi odiare più dell’estetista nel momento in cui deve farti la ceretta.
Scesi le scale molto lentamente, facendo una revisione di tutte le persone che conosceva mio padre a parte i suoi amici di bingo che solo al sentir pronunciare quella parola da loro dovevi vedere come non perdere la vista, vi assicuro una cosa abbastanza difficile data la circostanza della saliva che riuscivano a produrre quei giovini signori.
Una volta arrivata di sotto i miei occhi si aspettavano di vedere qualsiasi cosa, ma non quello.
Un ragazzo dalla pelle ambrata, con tanto di muscoli e addominali che la maglietta definiva fin troppo bene, occhi castani con sfumature dorate incorniciati da lunghe ciglia nere, capelli neri lucidi con un ciuffo impeccabile, mascella contratta ma ben definita, come tutto il viso del resto.
Merda.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dreamer.

Avere i genitori separati dopo tanto tempo diventa asfissiante. Quel natale a differenze di quelli precedenti mi toccava festeggiarlo con mio padre. Avete presente quello stereotipo di uomo che vive solo di lavoro e passa le intere notti a firmare documenti? Bene, mio padre sfortunatamente non è quel tipo di persona. Preferisce esultare per uno stupido gol segnato da una stupida squadra con tanto di cheeseburger in bocca, e grattata di pancia. Per non dimenticarci della scopa vicino al divano che tiene sempre con se per prendere qualsiasi cosa che non si trovi alla sua portata. Per non dilungarci ulteriormente, abbreviamo dicendo che tutto ciò può essere definito con una sola parola: incubo.
Arrivai a Bradford in un piovoso martedì, erano le sette del matti… oh ma chi vogliamo prendere per il culo? Non ricordo un cazzo di quella giornata se non che avevo l’umore sotto i piedi.
<< Scarlett, tesoro, che piacere vederti >> così mi salutò il mio uomo quel giorno. Ah, il mio nome è Scarlett, insultatemi quanto volete, lo odio anche io, mi sa tanto di un nome tipico di qualche malattia infettiva che porta bolle e macchie su tutto il corpo, inutile dire che lo ha scelto il cavernicolo che mi trovavo davanti. << Ciao papà >> lo salutai e non mancò il suo bacio sulla fronte dove l’unica cosa che potevi percepire era il graffiare dei baffi e moccio mischiato a saliva, ottimo souvenir… di solito quando parti per andare via da una città compri calamite, taglieri, mestoli, penne, che alla fine non servono a un cazzo e magari li lasci ad ammuffire dentro le buste, ma io l’ho detto fin da subito di avere un padre speciale.
Fatto sta che per tutto il giorno rimasi in camera facendo il conto alla rovescia per quanto tempo rimaneva prima che me ne sarei andata da quel dannato posto, ma mio padre aveva deciso di farsi odiare più dell’estetista nel momento in cui deve farti la ceretta. << Tesoro, vieni di sotto, vorrei farti vedere una persona >>  scesi le scale molto lentamente, facendo una revisione di tutte le persone che conosceva mio padre a parte i suoi amici di bingo che solo al sentir pronunciare quella parola da loro dovevi vedere come non perdere la vista, vi assicuro una cosa abbastanza difficile data la circostanza della saliva che riuscivano a produrre quei giovini signori.
Una volta arrivata di sotto i miei occhi si aspettavano di vedere qualsiasi cosa, ma non quello. Un ragazzo dalla pelle ambrata, con tanto di muscoli e addominali che la maglietta definiva fin troppo bene, occhi castani con sfumature dorate incorniciati da lunghe ciglia nere, capelli neri lucidi con un ciuffo impeccabile, mascella contratta ma ben definita, come tutto il viso del resto. Ora due erano le cose, o era uno di quei sogni hard che spesso mi capitava di fare o era la dolce realtà che finalmente si presentava favorevole nei miei riguardi e quello era un angelo sceso sulla terra per salvarmi da quello schifo. Sogno o no, gli saltai addosso, gambe allacciate ben strette al suo bacino, non volevo mica cadere, braccia legate dietro al suo collo e petto contro petto. Mi ero innamorata, decisamente. << Oh, allora ti ricordi di Zayn, e io che pensavo non l’avresti riconosciuto >> esordì contento mio padre. D’altro canto quello che doveva chiamarsi Zayn rideva sguaiatamente, Dio quando rideva. << Chi? >> domandai. << Zayn, Zayn Malik, il tuo amico di banco delle medie >> chi cazzo è questo? << Aspetta, aspetta, aspetta, sei quel cazzone che cadde nel cesso della scuola nell’attimo in cui si stava pulendo? >> lui annuì un po’ imbarazzato e io iniziai a ridere fragorosamente ricordando quell’episodio. Come fa uno a cadere nel cesso mentre si pulisce? È un’assurdità, vi prego. Comunque a frenare le mie risa fu stesso lui che parlò per la prima volta da quando era entrato. << Tu invece sei Scarlett, quella che incollava i professori alla sedia, che fumava le sigarette in bagno e spegneva la cicca sulla testa delle ragazze, che … >> incominciò, ma lo interruppi. << Si ragazzo, sono io, Scarlett Manson in persona, piacere tutto tuo >> mi presentai come giusto che fosse porgendogli la mano. Lui da gentiluomo la prese, e la baciò delicatamente, riservandomi uno sguardo suadente carico di desiderio e malizia. Cosa ti avrei fatto, caro ragazzo, tu non puoi immaginare.
Mio padre comunque andò in cucina, lasciandoci da soli, parlammo del più e del meno. O meglio lui parlava, io ascoltavo, annuivo e contemplavo i suoi addominali. Poi una domanda mi uscì spontanea. << Togliti la maglietta. >> okay, non era una domanda, più che altro un ordine. << Perché? >> mi rispose con un sopracciglio alzato ma con sguardo divertito. << Tu fallo e basta. >> e così fece dopo poco la sua maglietta giaceva solitaria sul pavimento, scoprendo quel ben di Dio. Mi alzai, ne approfittai e sfiorai le sue possenti braccia fino ad  arrivare al bacino, abbassai leggermente i suoi pantaloni fino a scoprire un tatuaggio, ‘i’m in love with you and all your little things’ e subito sotto quella frase la lettera ‘S’. << Ce l’hai ancora >> constatai ad alta voce, lui afferrò la mia mano posizionata sul suo bacino e la portò sul suo petto. Mio padre sarebbe potuto entrare da un momento all’altro, ma conoscendolo non avrebbe detto niente più che altro avrebbe preso una sedia per sedersi e assistere al teatrino erotico improvvisato da sua figlia.
Sovrappensiero non mi accorsi che ero stretta al suo petto, percepivo il suo alito caldo solleticarmi dietro l’orecchio e il suo battito perdere di regolarità. << Non potrei mai cancellarlo, penso ancora tutto ciò che c’è scritto >> mi rispose dopo un po’ d’esitazione. << Lo so, ma non basta. Dovrò partire di nuovo tra tre giorni. Coglione non puoi dirmi questo, non ora. Potevi dirmelo prima, sei un bastardo, stronzo, cazzone, stura cessi… >> iniziai presa dall’incontrollabile rabbia e consapevolezza di amare ancora questo ragazzo che in quel momento cercava di calmarmi, accarezzandomi la schiena, evitando i miei pugni che continuavano a battersi sul suo petto, per mio svantaggio ancora nudo.
Ignorando la miriade d’insulti mi afferrò il mento avvicinandosi poco a poco al mio viso. Finalmente le mie labbra incontrarono le sue, la sua lingua iniziò a sfiorare dolcemente il mio labbro inferiore chiedendo l’accesso che gli permisi facendo così incontrare le nostre lingue che iniziarono a danzare dolcemente * la manos arriba cintura sola, da media vuelta danza kuduro, no te canses ahoraque esto solo empieza lalala*
Approfondii il bacio, iniziando a carezzargli lentamente la schiena per poi scendere sul suo didietro e palparlo da brava ragazza fine che ero, lui d’altronde scoppiò a ridere. Mi era mancato terribilmente. Tanto che non sono più uscita con nessun ragazzo dopo di lui…
<< Mi sei mancata tantissimo Scarlett, non ti lascerò andare, questa volta per davvero. Ho parlato con tuo padre, rimarrai a vivere qui, andrai a trovare tua madre quando vorrai e io verrò con te. Ti amo, amore. >>
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.

Beh si fa un certo effetto, tipico di un film, io la protagonista femminile e lui il protagonista maschile.
Peccato che questo film sia durato per troppo tempo. << Allora Scarlett, ti ricordi di Zayn Malik? Il tuo amico di banco delle medie.. >>.
Lui non era a torso nudo, non aveva un tatuaggio, non mi aveva detto ‘ti amo’ e quel cazzone di mio padre non se ne era mai andato in quella fottuta cucina.

Fanculo.








 

Ahola! 
Ciao ragazzeeee! Allora premetto che questa è la prima oneshot che scrivo, quindi se siete stitici e leggendo questa storia la voglia di andare in bagno era molta, è comprensibile. Spero comunque che sia stata di vostro gradimento e che vi abbia fatto divertire.
Una cosa importante che volevo dirvi: sono intenzionata a scrivere una storia, che presto pubblicherò, il tema sarà diverso, spero passerete a leggerla, ci tengo molto. 
Detto questo non so cos'altro aggiungere, 
recensite se vi va, giusto per farmi sapere se avrò mai una carriera da scrittice lol 


A chi interessa, questo è il mio twitter: harybo ღ  .
A presto, girls!

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: zaynsheart_