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Autore: VoteSaxon    28/03/2013    4 recensioni
Il finire di un'ebrezza è come una tenda che si squarcia.
E' come un sogno che finisce per far posto ad un'amara realtà.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Volete che vi si bendino gli occhi? >
L'ufficiale camminò attorno al sergente che teneva il fucile puntato su Enjolras, poi, di punto in bianco, nell'attesa, spostò lo sguardo in direzione della guardia che poco prima aveva abbassato la sua arma dicendo "mi sembra di fucilare un fiore"
Quanto poteva essere vero e quanto poteva essere angoscioso?
Quel giovane era un fiorie, si, ma uno di quelli con le spine.
Una rosa.
Ma per quanto possa far male prendere in mano una rosa, vederla appassire fa ancora più male.
< No > Enjolras rispose sicuro come non mai.
Doveva vederli in faccia mentre lo giustiziavano e loro dovevano rimirare i suoi occhi solenni, penetranti e fieri.
< Siete quello che ha ucciso il sergente di Artiglieria? >
< Si >

Grantaire aveva passato la notte seduto su una pericolante sedia in legno che stava al piano superiore dell'osteria.
Nulla erano serviti gli spari.
Nulla erano serviti i colpi di cannone e le grida.
Il rumore non sveglia l'ubriaco, il silenzio si.
Cinico, dannato, codardo.
Non aveva mosso un muscolo dalla sera prima:  Era rimasto per ore nella stessa posizione, in mezzo alle bottiglie vuote e alla vergogna.
Un improvviso ed infausto silenzio fece si che il giovane si destasse dal sonno con innaturale lentezza.
Dapprima sbadigliò senza nemmeno degnarsi di aprire gli occhi, poi, dopo essersi toccato la testa dolorante, li stropicciò e si guardò attorno.
Il comprendere gli provocò un tuffo al cuore che per poco non lo fece cadere in ginocchio e in quel momento desiderò di essere di nuovo ubriaco.
Il finire di un'ebrezza è come una tenda che si squarcia.
E' come un sogno che finisce per far posto ad un'amara realtà.

I cadaveri che gli giacevano accanto come semplice spazzatura lo fecero deglutire con fatica.
Rimase immobile, in piedi in mezzo alla stanza, con il cuore frantumato e le lacrime troppo timide per uscire.
Quella era la sua terribile realtà, ma in fondo alla sala, alzando lo sguardo, vide che era rimasto ancora un brandello del suo sogno.

Enjolras era lì, con il petto in fuori e la testa alta, accanto alla finestra.
Con quella giacca ancora più rossa del solito ed i capelli sporchi di sangue pareva ancora più invincibile.
Ora si che sembra davvero un Dio.
Grantaire sbucò fuori dall'angolo in cui era nascosto proprio nello stesso istante in cui il sergente aveva gridato < Puntate! > ed il suo grido fece voltare tutti quanti nella sua direzione.
< Viva la repubblica! Ci sono anch'io >
scavalcò il cereo corpo di colui che probabilmente in vita era un suo amico e con passo fermo attraversò la stanza andandosi a piazzare accanto ad Enjolras.
"Che stupido" pensò il sergente "poteva rimanere nascosto lì dov'era e invece è venuto qui a morire"
Alzo anch'egli il fucile.
Era stato davvero così stupido quel giovane?

Grantaire respirava talmente velocemente che il suo petto si alzava e si abbassava in continuazione quasi in contemporanea con i battiti del suo acerbo cuore.
< Ammazzatene due in un colpo solo > disse.
E rivolto ad Enjolras gli chiese con dolcezza: < permetti? >
Egli gli strinse la mano sorridendo. 

Non era ancora terminato il sorriso quando avvenne lo scoppio.
Enjolras trafitto da otto fucilate rimase addossato al muro, come se le palle ve lo avessero conficcato e chinò soltanto la testa.
Grantaire stramazzò ai suoi piedi come colpito da un fulmine.


Il loro sangue si concentrò in un angolo fino a formare una pozza talmente lucida da sembrare un maligno specchio e mentre la truppa andava a stanare gli ultimi insorti che si erano nascosti in cantina, il corpo di Enjolras strisciò lentamente accanto al corpo di Grantaire lasciando una grossa macchia vermiglia sul muro.
Ci furono altre grida e chissà quanto altro sangue.
Ci fu di nuovo il silenzio, un lungo silenzio.
Qualche minuto dopo la barricata era presa.

 

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Chiedo scusa per questa OS, l'avevo detto io che non dovevo leggere il libro ç__ç
Non potete immaginare come io abbia amato e al contempo odiato questa scena, ho pensato "Hugo è peggio di Moffat!" (citazione necessaria) 
Comunque ho deciso di approfittare della situazione e della mia sofferenza per descrivere la scena a modo mio, soprattutto la parte finale (non quella in corsivo dove viene descritta la morte, quella l'ho riportata esattamente com'era nel libro perchè era perfetta così, non avrei saputo trovare altre parole) 

Spero vi piaccia e grazie per aver letto fin qui ^^

  
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