Parigi Aprile 1789

 

E’ una bella giornata di sole…la primavera è arrivata anche quest’anno,ma non me ne sono accorta…chissà se potrò vederne ancora.La tisi mi sta uccidendo,si impossessa di me senza pietà…adesso più che mai la sento avanzare,impossessarsi di me e della mia vita come un tiranno.Proprio adesso che ho capito…il mio Andrè.Questa frase risuona nella mia mente senza tregua e rende ogni giorno più angosciosa la mia agonia.Ti vedo passeggiare tranquillo in giardino;sento una calma che non avevo mai provato,forse è il passo silenzioso della morte che si avvicina.Oh Andrè,lo so che stai perdendo la vista,come potevi pensare che non me ne sarei accorta.Eppure mi hai voluto proteggere…ancora…quando penso che la causa di tanto dolore sono io ho una voglia disperata di piangere,di buttarmi tra le tue braccia e farmi perdonare per tutto il male che ti ho fatto.Tu hai sacrificato il tuo occhio pur di salvarmi,ed io come ti ho ricambiato?allontanandoti così bruscamente dalla mia vita,e forse l’ho fatto anche perché mi sentivo in colpa verso di te,per tutte le pene dell’inferno che hai dovuto patire a causa mia.Se ripenso a quella maledetta sera…darei qualunque cosa per tornare a quella sera,per cambiare tutto,se solo avessi saputo avrei fatto l’amore con te fino a starne male,ma avevo paura.Volevo dimostrare a me stessa di potere cavarmela anche senza la tua costante presenza al mio fianco,senza la tua protezione;che illusa sono stata,tu mi hai segutio come un’ ombra tutta la vita,hai alleggerito sempre i miei compiti,non mi hai mai trattato come un uomo,forse per questo ho avuto la presunzione di pensare di riuscire a vivere senza il tuo appoggio.Tu mi dimostravi giornalmente che ero una donna,il solo guardare le tue spalle,il tuo corpo,provocava in me una rabbia bruciante,vedevo in te ciò che io non sarei stata mai.Dopotutto una rosa non sarà mai un lillà.Così mi dicesti quella maledetta sera e quella frase mi colpì nel profondo dell’anima facendo crollare in un momento le mie certezze,o quelle che mi illudevo fossero le mie certezze,nel mio cuore ho sempre saputo che in realtà non ci credevo nemmeno io.Mi dicesti di amarmi,ma credevo di non essere nata per amare,ancor di meno per meritare il tuo amore…ora lo so.Ti ho amato da quella scazzottata in riva al fiume quando avevo quattordici anni,ti ho amato quando mi gridasti di diventare una donna anche se sapevi che se ti avessi dato ascolto ti avrebbero portato via da me per sempre,avrei dovuto sposarmi come tutte le mie sorelle,e forse anche per questo ho deciso di vivere come un uomo,per non perderti.Ma ho scoperto questo sentimento in me troppo tardi.Tra poco meno di un mese si apriranno gli Stati Generali ma non porteranno a niente,è solo l’ultimo disperato tentativo di salvare questa Francia che sta morendo.Il popolo è in rivolta,difende i propri diritti.La rivoluzione ci trascinerà con se…ho paura Andrè…non di morire,bensì che ciò accada prima che ti abbia detto che ti amo.Quanti anni preziosi ho sprecato,per quanto tempo ho creduto che l’amore fosse il sentimento che provavo per Fersen,e non sai quanto mi sbagliavo.Per Fersen non ho mai provato questa passione bruciante,questo desiderio che sento crescere ogni giorno dentro di me.Tu sei una parte di me e l’ho capito solo quella notte a S.Antoine quando ci assalirono e tu rischiasti di essere trucidato dalla folla che ti credeva un nobile;quando Fersen ci venne in aiuto il mio unico pensiero era “salvate il mio Andrè!”Il mio Andrè…ora stai rientrando in casa,devo vincere il mio orgoglio,devo aprirti il mio cuore ora,perché poi non ne avrò più il coraggio.Ti sono di fronte,è la prima volta che siamo così vicini dopo quella maledetta notte…mi guardi negli occhi come per scrutare la mia anima,tu non hai bisogno di parole per capire,il mio silenzio per te vale più di mille parole.Ho trovato il coraggio di baciarti,non so come,ma dovevo farlo.Tu non sei nemmeno stupito,ti limiti a ricambiare il mio bacio incerto con tutto l’amore di cui sei capace.Hai sempre capito ciò che provavo prima che io potessi accorgermene.Ora lo so,non devo,non posso morire adesso…proprio non posso…

 

 

 

Arras 15 luglio 1793

 

Il sole sta tramontando su un’altra giornata.Siamo sopravvissuti al 14 luglio,non so perché Dio ha voluto risparmiarci,ha voluto risparmiare anche la creatura che portavo in grembo.Ora non sono più Oscar François de Jarjayes,sono semplicemente la signora Grandier.Sono diventata tua moglie il 12 luglio del 1789 mentre la rivoluzione divampava in Francia senza pietà,non risparmiando niente e nessuno.Anche la tisi sembra avermi voluto lasciare in pace,ma devo ammettere che per guarire ho combattuto tanto.Tu non mi hai lasciata sola un momento,mi sei sempre stato vicino.Ormai tu non vedi più,ma i miei occhi vedono per tutti e due.Abbiamo avuto una bella bambina con i tuoi occhi color dello smeraldo e bei boccoli rossi.Lei ti adora,lo vedo nei piccoli gesti quotidiani,e tu adori lei.Con la sua risata infantile allieta la nostra vita,che ora è perfetta,sono molto felice.Non esistono più la ragazza nobile e il suo attendente,ma solo Oscar e Andrè.Nonostante siano passati quattro anni ogni volta che mi baci o che mi sfiori è come se lo facessi per la prima volta,sei capace ogni giorno di trasmettermi emozioni nuove.Qualunque cosa succeda,nulla potrà dividerci,nemmeno la morte,perché sono sicura,saremo insieme anche in paradiso…

 

 

Questa è in assoluto la prima fanfic che ho scritto,è successo così,nell’ora di storia mi è venuta l’ispirazione.Questo è il mio piccolo riscatto ad un finale  al quale non mi sono mai rassegnata sebbene fosse il più giusto.Spero che piaccia!Ringrazio in  anticipo tutte le persone che leggeranno e spero recensiranno,accetto qualsiasi tipo di consiglio che mi possa aiutare a migliorare dal punto di vista “artistico!”Grazie!