Chiuse il portale dietro di sé, e seppe che sarebbe morto. La sua ambizione di diventare un dio era finita. Sentì Caramon chiamare il suo nome. Ma sentì anche l’urlo della sua Regina.
E rise. Rise perché stava per finire tutto, perché da quel momento la sua [non] esistenza sarebbe stata una tortura continua da parte della dea che aveva osato sfidare.
Ma poi vide il bianco. Vide una lunga veste bianca, i capelli neri. Lei lo chiamava. Raistlin lasciò la presa sul bastone di Magius, cercando di afferrare la sua mano.
Sprofondando nel buio confortevole della morte.
Sorrise.
“Crysania…”