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Autore: bleedinginside    28/03/2013    1 recensioni
Dov'è la ragazza che ero? E' morta dentro, probabilmente. Ha bisogno di qualcuno, quel qualcuno che l'ha ridotta così. Ha bisogno che lui, lui e nessun altro, venga a riprenderla esattamente dove l'ha lasciata, perchè ha smarrito la strada. Non puo' uscirne da sola. Quando ride, lo fa ad alta voce, in modo tale da far sembrare a tutti che lei è felice; ma se la guardi dritto negli occhi ti accorgi che non è così, noti che sono spenti. Lui non l'amava, perchè non distruggi le persone che ami. Oppure l'amava con tutto se stesso, ma era incapace di dimostrarlo, e questa sua debolezza ha distrutto entrambi. Forse alla fine ha rinunciato, o forse è semplicemente troppo presto per parlare.
Staremo a vedere.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1:
                                               
                                                                                                                                                       Today is gonna be the day.



Aoristi primi, secondi, terzi e cappatici, questo è ciò che la mia mente registra inconsapevolmente seguendo la voce del professore mentre il lato fantasioso di me è impegnato in uno dei suoi soliti viaggi mentali cosmici. Il punto è che fra qualche minuto suonerà la campanella e si dovranno cambiare i posti, e a quanto pare condividerò per un mese libri e appunti con Jack. C'è sempre stato uno strano e intimo rapporto tra noi, da quando l'anno scorso, durante un'uscita di classe, ci siamo ritrovati avvinghiati, a baciarci sui sedili di un cinema in centro città. Niente di programmato, solo un gesto impulsivo dato dalla vicinanza dei nostri corpi; “attrazione fisica inconsapevole”, è così che ho sempre descritto la nostra insolita alchimia.
Fatto sta che adesso i nostri corpi dovranno stare affianco tutti i giorni, per cinque ore, alla luce del sole e davanti agli occhi di professori e compagni, e non due ore scarse al buio in una sala ristretta. Nessun gesto impulsivo è ammesso.
Durante questa lezione di greco mi ritrovo con una strana ansia addosso, mentre osservo il caso umano che ho attualmente come vicino di banco prendere appunti ininterrottamente, scrivendo tre pagine di quaderno ad ogni parola del professore.
La verità è che sono fidanzata, con uno splendido ragazzo di paese, Logan, che vedo però solo quelle poche volte che vado a trovare mia nonna. Sono innamorata di lui, è disposto a tutto pur di stare con me e non perde mai occasione di dimostrarlo: è una di quelle situazioni in cui ti chiedi quale buona azione tu abbia compiuto perchè un essere superiore ti abbia ricambiato con un regalo del genere; a volte credo di non meritarlo, ma se la vita ti offre qualcosa che supera le tue aspettative non è giusto lamentarsi.
Logan, ecco un altro motivo per cui agire con moderazione per i prossimi trentun giorni. Questi pensieri accrescono la mia ansia, che mi porta a ridurre in pezzettini un povero pezzo di gomma, non mio tra l'altro. Ops.
Poi, come se il bidello con il suo occhio superiore mi avesse osservato e avesse voluto evitare la tragica fine di un altro oggetto di cartoleria, il suono della campanella si diffonde per i corridoi e per le aule, rianimando alunni sull'orlo di un abbiocco e professori svogliati.
Afferro il giubbotto, mi infilo tra le labbra una Marlboro e raggiungo Kendra e Lisa, le uniche ragazze con cui abbia fortemente legato nella mia classe.
Mentre scendiamo le scale per raggiungere il cortile, Lisa intavola una discussione sull'imminente cambio di posti, come se non fossi già agitata di mio:
- “Vi rendete conto ragazze? Sarò vicina a Beth.. mi domando come farò a non metterle le mani addosso per trentun giorni di fila! Se venissi convocata in presidenza, testimoniate a mio favore.” -
- “Taci Lisa, che qui non sei tu quella messa peggio.” interviene Kendra. Poi, rivolgendosi a me: - “Amanda, sei consapevole del fatto che trascorrerai il prossimo mese di fianco a Jack? Quel ragazzo ti divora con gli occhi, letteralmente. Sembra sempre che non aspetti altro che un'occasione per sbatterti al muro!”- a quella frase i miei pensieri prendono una pessima direzione e scopro con orrore che la cosa non mi dispiacerebbe. Ovviamente Kendra e Lisa non sanno assolutamente niente di me e Jack, non approverebbero mai. Butto lì una risatina scaccia-pensieri che spero risulti il più sincera possibile e rispondo: - “Non farmici pensare Ken, è una settimana che penso ai mille modi possibili per non farmi sodomizzare da lui!”-
La mia affermazione provoca uno scoppio di ilarità generale e tra risate e frecciatine raggiungiamo il cortile e ci accendiamo la sigaretta. Mi incanto per i restanti dieci minuti di intervallo a osservare il tabacco trasformarsi in cenere, respirando a pieni polmoni l'aria invernale, desiderando vedere la sigaretta ricomporsi continuamente: terminarla significherebbe calpestare il mozzicone, fare dietro-front e raggiungere la classe insieme alle altre, consapevole che avrei passato l'ultima ora con Jack.
Purtroppo però, quando vogliamo che il tempo rallenti, questo sembra andare a 100km\h e così, quasi senza accorgermi, mi trascino fino al secondo piano, aggiustandomi un ciuffo di capelli dietro le orecchie prima di entrare in classe. Lui è già lì, seduto al suo banco, attorniato dai suoi amici; prendo la mia borsa e mi trasferisco di fianco a lui con un nodo nello stomaco che si quadruplica quando i suoi occhi verdi incrociano i miei: - “datti una mossa Amy, che devo copiare i compiti!”- mi dice. Lo ammetto, non era esattamente il commento che mi aspettavo, ma va bene così: gli passo il quaderno di matematica sorridendo e lui ricambia. In quel momento vengo raggiunta da Nick, il mio grande amico burlone: - “Amy, te lo dico ogni giorno ormai, devi smetterla di fumare! Lo sai meglio di me quanti danni provoca la nicotina all'organismo, e non lo dico perchè fumo quotidianamente un pacchetto, non parlo per esperienza! Ma non pensi mai a me? Se in futuro le tue condizioni di salute lasciassero a desiderare non potremmo sposarci!”- Ridono tutti, me compresa; lancio uno sguardo in direzione di Jack e lo vedo ridere scuotendo la testa, intento a copiare formule algebriche varie.
- “Sì Nick, hai ragione, ma se non torni immediatamente al tuo posto vedrai quanto lasceranno a desiderare le tue condizioni di salute quando ti beccherai un tre e tuo padre lo verrà a sapere!”- Gli do una pacca sulla spalla e ridendo torno a sedermi, giusto in tempo per vedere la prof entrare in classe e richiamare tutti al silenzio; inforco gli occhiali e afferro il quaderno che Jack mi sta porgendo, pronta per ascoltare una lezione di matematica di cui, puntualmente, non capirò nulla.
Dopo quel bacio di circa un anno e mezzo fa, non accadde più nulla tra me e lui, nessuno notò dei cambiamenti nel nostro rapporto, e forse questi cambiamenti non ci furono proprio, perlomeno non da parte sua: da quel pomeriggio, ogni suo abbraccio, bacio sulla guancia, ogni suo tocco mi provoca uno strano vortice di sensazioni, che partono dal basso ventre. Non saprei come altro descriverle se non come “pura attrazione fisica”.
Eppure senza rendermene conto da allora ho sempre cercato di attirare la sua attenzione, ad ogni mio gesto, ad ogni parola, cercavo la sua approvazione, e me ne sto rendendo conto solo ora.
- “Allora? Che mi dici? Come va con Logan?”- un richiamo alla terra ferma.
- “Cosa? Ah sì, bene!”- Bene? Una risposta un po' più elaborata degna di una classicista no?
- “Speravo in qualche particolare in più..”- mi dice, leggermente stranito.
- “Particolare?” - Chiaramente alludeva alla mia vita sessuale. Bene, ora oltre che deficiente mi crederà pure spastica.
- “Sì Amy, dai che hai capito!” - sorride.
No dannazione, non sorridere in quel modo!
- Sinceramente non penso siano cazzi tuoi Jack, comunque va tutto bene anche da quel punto di vista. - sorrido a mia volta.
Aggrotta le sopracciglia, assume un'espressione concentrata e torna a guardare la lavagna; non emette più un suono fino alla fine dell'ora, e se non lo vedessi mordicchiare la penna giurerei che sia deceduto.
Ad un certo punto chiedo di poter andare in bagno, e, a permesso accordato, mi alzo e mi dirigo fuori dall'aula, con la sensazione di avere i suoi occhi puntati sulla schiena. Torno dal servizio femminile che la campanella sta suonando.
Raccolgo in fretta la mia roba e la ammucchio dentro la borsa, mentre Jack mi saluta e raggiunge il suo gruppo di amici, cosa che dopo una manciata di minuti faccio anche io. Scendo le scale in fretta e furia, saluto l'unica persona che sembra stare dalla nostra parte in questo edificio, ovvero il bidello, e mi catapulto fuori.
- “Allora?” - Ken e Lisa sono appoggiate alle loro bici, con espressioni rilassate.
- “Sopravvissuta, cosa che non credo di riuscire a fare in previsione della versione di domani..” - mi accendo un'altra sigaretta.
-“Oh cazzo ragazze, vi giuro, me l'ero completamente dimenticata!” esclama Lisa.
- “Sei la solita deficiente Liz, ti conviene correre a casa, ficcare la testa nel libro di teoria e non uscirne fino a domani mattina.” - dico ridendo.
- “Sì Amanda, hai ragione, correrò a casa, ad infilare la testa nel barattolo di nutella fino a che i brufoli che compariranno sembreranno morbillo, così avrò una scusa per stare a casa!”- Detto ciò, monta sulla bicicletta e si allontana a tutta velocità.
Lisa: un nome, un personaggio.
A nostra volta io e Kendra inforchiamo le bici e ci dirigiamo verso casa; non parliamo molto in realtà, la mia amica è stranamente silenziosa, e so che si sta preparando psicologicamente all'imminente compito: non è mai stata una studentessa modello e dopo i recenti voti, e visto che non manca poi molto alle vacanze estive, è ora di alzare la media. Dico qualche parola, giusto per rassicurarla, prima di svoltare l'angolo e parcheggiare il mio mezzo di trasporto malandato.
Mentre varco la porta di casa il mio telefono prende a squillare: è lui, Logan.
- “Ehi cucciola, arrivata a casa?” - lui e la sua voce tenera.
- “Logan, ciao! Appena entrata, che tempismo! Allora, che mi dici?”-
- “Mi hanno offerto lavoro in un ristorante qui in paese! Mi pagherebbero bene, ma non penso di accettare: si tratterebbe di lavorare ogni domenica, per tutto il giorno, di conseguenza non avrei più giorni a disposizione per venirti a trovare..”- dice sommessamente.
- “Spero tu stia scherzando! Non è un buon motivo per non cogliere un'occasione del genere!” - esclamo, leggermente alterata.
- “E' un ottimo motivo invece! Eddai tigrotta, non arrabbiarti, ormai ho già declinato l'offerta” - sbuffo, sfilandomi le Vans e accendendo il microonde. - “Come vuoi tu Logan”- Mi chiede della scuola e mi racconta del suo sabato sera con gli amici, mentre io consumo il mio pranzo e mi stravacco sul divano.
Intanto che lui mi racconta l'ennesimo dettaglio tecnico sul motore del suo bolide, svuoto la borsa e sfoglio il quaderno di matematica, giusto per accertarmi di non aver capito rigorosamente niente della lezione precedente.
Una parola, una sola, in alto a destra, sulla pagina di oggi:

MIA .
Il mio cuore fa un balzo (una tripla piroetta e mezza in realtà). Credo di aver smesso di respirare; Logan sembra accorgersene infatti chiede incerto: - “Amy, tutto a posto? Non ti sento più..”- riacquisto la capacità di emettere suoni e dico in un sussurro: - “Ti richiamo appena posso, scusami.”-




Spazio autrice:
Gionbuorno a tutti, carissimi!
Userò questo spazietto in fondo ad ogni capitolo per ringraziare chi recensisce, chiarire eventuali dubbi e... perchè no? Porvene di nuovi!
Mi rendo conto che siamo solo al primo capitolo, ed è quindi troppo presto per farsi un'idea, ma mi farebbe tanto piacere sentire i vostri pareri!
Non è la prima storia che scrivo, ma è la prima che decido di pubblicare e le vostre recensioni magari potrebbero darmi un aiutino :))
Per quanto riguarda gli aggiornamenti dei capitoli non posso darvi un lasso di tempo preciso, sono molto impegnata con la scuola (tanto quanto Amanda, visto che la scuola è la stessa) ma vi prometto di mettercela tutta!
Un bacione a tuttiii

  
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