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Autore: Crissglasses    28/03/2013    6 recensioni
Prendete una studentessa annoiata che decide di iniziare un gioco.
Prendete uno studente, annoiato pure lui, che decide di stare al gioco.
Senza conoscersi, i due iniziano a scambiarsi dei biglietti: per scriversi, per scoprirsi, per sapersi.
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"Ciao straniero."
"Ciao io-odio-la-biologia."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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18 Febbraio 2013, Lunedì

 

 

Per la prima settimana avevo controllato assiduamente tutti i giorni per vedere se qualcuno avesse effettivamente risposto al bigliettino che avevo lasciato nei bagni, ma poi non ci speravo neanche più, e me ne sono quasi dimenticata. Quasi.

L'altro ieri sono passata lì davanti, e visto che non c'era nessuno ho dato un'occhiata, dopotutto non ci guardavo da cinque o sei giorni, mi sembrava di tradire un po' l'ipotetico tizio o tizia che aveva preso il biglietto e aveva risposto. Ovviamente non pensavo che qualcuno si fosse accorto che lì dietro ci fosse un foglietto, era talmente nascosto che non lo avrebbero trovato nemmeno cercandolo, infatti stavo quasi per metterlo da un'altra parte, magari più visibile. Il problema è che quando sono andata lì per prenderlo non ho trovato niente. Qualcuno aveva effettivamente preso il biglietto, o era cascato per terra e successivamente finito nella spazzatura.

Come sapranno tutti, però, la curiosità è femmina, perciò ho deciso di controllare appena tornati dal fine settimana, nel caso qualcuno avesse effettivamente risposto.

Il fato vuole che oggi sia pure lunedì, ovvero lo stesso giorno in cui ho iniziato questo “gioco” (possiamo definirlo così?). Perciò anche oggi, durante l'ora di biologia, sgattaiolo in bagno, un po' per evitare la spiegazione sulle cellule (anche perché, a chi importa veramente?), un po' perché voglio che qualcuno mi abbia risposto.

Fortunatamente, il lunedì i bagni dei maschi non sono allagati, perché il giorno prima è domenica e quindi nessuno usa i lavandini, perciò non c'è passaggio d'acqua e il rischio di allagamento è ridotto a zero, il problema è che tutti gli altri giorni c'è il lago, ma non sono problemi interamente miei, io non uso quel bagno.

Entro senza problemi, perdo anche un po' di tempo, mi lavo le mani e sistemo i capelli.

Non so esattamente perché non voglio subito buttarmi sullo specchio e controllare se c'è una risposta, sarebbe la cosa più logica da fare. Forse voglio crogiolarmi ancora un po' in questa sensazione che mi avvolge. Qualcuno diceva che l'attesa aumenta il desiderio, ed è vero.

Prendo un respiro prima di infilare una mano sotto al vetro. Che poi gli specchi sono vetri o no? Non l'ho mai capito e forse non lo capirò mai, riuscirò a sopravvivere ugualmente.

E le mie dita sentono della carta. Non so se in questa situazione dovrei essere eccitata, lusingata, o solo contenta che ci siano persone che pensano che non sia completamente pazza.

In ogni caso riesco a vedere che mi si colorano le guance di rosso, e questo qualcosa vorrà dire.

La risposta è nella stessa posizione in cui io avevo posizionato il mio foglietto, perciò per un attimo temo di essermi sbagliata, magari aver avuto una svista. Non c'è altro modo per scoprirlo se non tirarlo fuori, ed è quello che faccio.

Foglio bianco, piegato in quattro.

Dopo averlo studiato all'esterno mi faccio coraggio (come se dovessi partire per una missione in Afghanistan) e lo apro.

Calligrafia da maschio, agli angoli ci sono dei disegnini, non c'è segnata la data o altro, solo parole.

E sono anche tante.

 

Back Against The Wall – Cage The Elephant.

Ciao io-odio-la-biologia.

Avevi proposto di conoscerci parlando di quello che ci piace, e perché devo parlartene se posso fartelo sentire? Musica, ecco la cosa che mi piace. Ovviamente non solo la musica, ma almeno è un inizio, no?

Un'altra cosa che mi piace è il mio gatto. Non è propriamente un gatto, lo definirei più un pianeta, ma non è colpa sua se mia mamma gli fa mangiare talmente tanti croccantini che non mi stupirei se un giorno lo trovassi morto stecchito per aver fatto indigestione, o magari per essersi strozzato con uno. Anche se è grasso – diciamocelo sinceramente, ha la stessa circonferenza della Terra – è un bravo gatto, e io gli piaccio un sacco. Di solito quando sono in salotto, sdraiato sul divano, lui si accomoda sulla mia pancia e quasi mi uccide togliendomi l'aria, poi mi guarda e sembra quasi che sorrida. Come se godesse nel vedermi soffrire. Secondo te ho un gatto sadico? Il mio è un gatto killer e vuole uccidermi? Che ne pensi, io-odio-la-biologia?

Si chiama Palla – nome che cade a pennello –, in ogni caso, ma non penso che adesso posso parlare solo del mio gatto. C'è altro da dire su di me, almeno credo. Spero.

Mi piacciono anche le ragazze, come ad ogni ragazzo adolescente del mondo, perciò la cosa non ti sorprenderà molto, eh?

Quindi possiamo tornare sul discorso della musica, e adesso che ci penso magari era meglio se mi presentavo con una canzone dei Beatles, ma ormai quello che è stato scritto è stato scritto.

Leggo! Ecco un'altra cosa che faccio. Non molto, a dire la verità, ma qualcosa so anche io.

E mi piace la biologia, e la scienza, e la matematica. Scusa io-odio-la-biologia, non prenderla sul personale, mi piacevano prima di conoscerti e quindi mi sentivo in dovere di mettere subito in chiaro le cose. Così puoi decidere di non continuare a parlarmi, oppure puoi decidere di farti dare ripetizioni da me.

A proposito: più grande o più piccola? Io diciassette.

Ho finito per parlare più del mio gatto che di altro, faccio un po' ridere. Però adesso parlami di te, io-odio-la-biologia-e-la-scienza-in-generale.





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Lo sanno tutti che io non riesco a mantenere un impegno neanche se mi stessero puntando una pistola alla testa, ma vabbé.
Ho pensato che in ogni caso avrei pubblicato due capitoli domenica, perciò non avendo niente di meglio da fare il giovedì sera, ho detto: portiamoci avanti con il lavoro. Così eccolo qui.
Per la felicità dei lettori che mi seguono ecco il secondo capitolo!
(da ora in poi solo aggiornamenti regolari, come previsto *le ultime parole famose*)
E a domenica!

  
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