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Autore: NotFadeAway    28/03/2013    1 recensioni
Una songfic ispirata alla canzone degli U2 "One step closer". Si tratta di una sorta di esperimento. Un modo attraverso cui ho cercato di esprimere lo stato d'animo di Severus dopo l'omicidio di Albus Silente.
Quindi, se vi va, mettete "One step closer" di sottofondo e leggetevi queste due parole, avrete finito prima che la canzone si concluda.
Enjoy :)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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http://www.youtube.com/watch?v=xWRgfkhuJ-8
Ecco il link della canzone. I don't own anything.


 
Si Smaterializza. Fa  rapporto. Si Smaterializza.
Si Materializza. Il posto è l’unico che gli sia venuto il mente. Il primo. Il più sicuro. È un parco giochi. È deserto. Sarebbe chiuso. È notte.
C’è vento. Un’altalena scricchiola nel buio. Severus accende la bacchetta, il parcogiochi si riempie di una luce soffusa. Per qualche motivo gli sembra di sentire l’odore del mare.
“I’m ‘round the corner, now, from anything that’s real”
Non si sente niente, eccetto il vento frustare gli alberi. Nemmeno lui sente niente, eccetto un grande vuoto. Ma non è più leggero così, è più pesante. La fisica per queste cose non vale, la fisica se ne fotte. Lui è più pesante e si trascina a fatica tra l’erba.
“And I’m across the road from hope”
E c’è un grande dolore. Sente anche quello. Un grande dolore. Arriva ad una delle altalene, si siede e stringe forte le due cordicelle. Spegne la luce della bacchetta. I lampioni sono puntini lontani. È di nuovo tutto buio. Il vento si placa. Le uniche cose percepibili ai suoi sensi ora sono le fredde catene di ferro, il sapore del suo respiro e il fiume che sbatte contro gli argini dietro di lui. Tutto il resto sono ombre.
“I’m under a bridge  in a rip tide, that’s taken everything I call my own”
La coscienza gli fa delle domande. Anche la sua testa gliene fa. Chiedono indicazioni, spiegazioni, motivazioni e altre cose che finiscono per “-ioni”. L’uomo non sa rispondere a nessuna. Si afferra il capo tra le mani, nascondendosi il volto. Forse c’è veramente odore di mare, non che lui l’avrebbe sentito.
“I’m on a island at a busy intersection, I can’t go forward and I can’t turn back”
Sente ancora un’altra cosa, ora: perdita. E anche il gusto velenoso di quelle parole nella sua bocca e il sibilo della maledizione nel suo braccio. Sente ancora tutto troppo chiaramente. Guarda davanti a sé, davanti c’è uno scivolo scrostato e un dondolo, anche una palla abbandonata e un maglione infeltrito sono lì, ma è buio quindi lui non li vede. Gli sembra quasi di non sbattere le palpebre. Non vede nulla, in quel momento, come per il suo futuro.
“I can’t see the future, it’s getting away from me. I just watch the tail light glowing”
Sente una lacrima sul volto e il vento spazzargliela via. La sua mente adesso vaga, ma non trova appiglio. Non più. Le due persone alle quali i suoi pensieri si erano mai aggrappate come naufraghi ad una zattera erano sparite. Tutto era stato portato via.
“I’m hanging out to dry, with my old clothes. Fingers still red, with the prick of a old rose”
Si sente ancora sospeso in una strana dimensione, dove non c’è più speranza, solo assuefazione. E dove non c’è molto di reale. Aveva già rinunciato una volta a combattere il dolore, ora lo accettava.
Si alza, accende la bacchetta. Forse aveva pianto, ma era buio, nessuno lo avrebbe visto comunque. Tiene la bacchetta lontano dal volto e si avvicina al fiume. Si ferma solo quando è sul bordo dell’argine, prima dello strapiombo, quindi osserva l’acqua sbattere sotto il ponte e sgorgarne fuori, inferocita.
“Well, a heart that hurts is a heart that beats. Can you hear the drummer slowing?”
Potrebbe aver passato parecchio tempo così, ma sembrava tutto così surreale, che nemmeno il tempo pareva esistere più.
Il vento torna ad imporre la sua presenza, ma la figura in nero non ne sembra infastidita, sembra semplicemente accettarla. Si allontana leggermente dal greto del fiume, adesso che è più vicino, si sente il respiro irregolare.
“One step closer to knowing”
Gli è stato chiesto anche se tutto quello avesse un senso, tra le domande impertinenti della sua testa. E mentre lotta tra il “no” e il “sì”: vedremo, si sente rispondere.
Quando si Smaterializza, lo fa al buio.
   
 
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