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Autore: Cielo    16/10/2007    1 recensioni
Qualcuno ha voluto dar una seconda possibilità a quelle anime in continuo conflitto fra sè stesse ed il Tempo. Nello Spazio Senza Tempo queste possono vivere e realizzare ciò che nel mondo reale non è stato possibile. Vivono o è solo un modo per sopravvivere all'ingiusta realtà? (Attenzione: l'inizio è un pò spoiler per chi segue solo le puntate in tv)
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I capitolo
Personaggi non miei (esclusi i gatti)...bla bla... Kishimoto...bla bla... solo ludo...



"Che cos'è allora il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so" (S.Agostino)

Stava facendo un sogno molto strano: c'era lui, suo fratello, i suoi amici e perfino Kakashi-sensei, ma non i suoi genitori. Si trovava in u villaggio di ninja, che avevano la capacità di controllare una forza misteriosa chiamata chakra: grazie ad essa potevano fare cose grandiose come camminare sui soffitti, sull'acqua e trasformarla in uno dei quattro elementi. Un mondo fatto di eroi, come quelli dei fumetti, che amava leggere, ma che non potevano certo esistere nella realtà. Ben presto, però, il sogno si trasformò in incubo: suo fratello voleva abbandonare tutto e tutti e, nel tentativo di fermarlo, era scoppiato uno scontro. Sia chiaro, litigavano spesso, anzi, è meglio affermare che ogni singola parola, che si rivolgevano, fosse un insulto, ma da lì a lasciare che se ne andasse per sempre...per poi cosa, non lo aveva capito, ma sentiva che se lo avesse lasciato andare, lui non sarebbe stato più lo stesso. Erano allo stesso livello, nessuno dei due riusciva a prevalere sull'altro. Si sentiva pervadere dalla disperazione e una potente forza iniziò circolargli nelle vene: era un qualcosa d'inimmaginabile, di sconosciuto, di autodistruttivo, ma era pronto a sopportare qualsiasi dolore. Nella sua mano destra si era formata una sfera d'energia.
Ma, l'altro non era rimasto a guardarlo: aveva subito una trasformazione, che lo aveva reso potente quanto mostruoso; la sua mano sinistra si stava preparando a colpirlo, raccogliendo un'energia blu, simile ad un lampo.
Si avvicinavano sempre più; solo la cascata, con quelle due enormi statue, aveva assistito al duello, ma come niente fosse, avrebbe portato questo avvenimento dentro di sè, fino al mare.
Avrebbe voluto fermarsi, ritirare il colpo, ma era troppo tardi e avrebbe finito per ucciderlo, lui, che considerava come il fratello che non aveva mai avuto. Prima che il tutto si concludesse nell'enorme esplosione, che si era immaginato, tornò alla realtà, grazie ad un batuffolo di pelo nero, che gli era saltato sul petto mentre dormiva.
Ci mise un pò a riconoscere le pareti della sua stanza, normalmente non sarebbe stato difficile visto che erano di un asurdo arancione: poi, la sua attenzione si era spostata all'essere sul letto, che si stava allegramente facendo le unghie sul suo piumone preferito, quello con la ricetta del ramen stampata sopra. La gattina, completamente nera se non per le zampine bianche, continuava imperterrita nella sua opera di manicure con una strana luce negli enormi occhi blu: se fosse stata umana, avrebbe senz'altro pensato che ci trovasse un piacere così intenso nel distruggergli il letto rasente al sadismo. Gli venne naturale rifarsela con il padrone di tale bestiaccia porta-sfiga -Sas'keeeeeeeee!!!!!!!!-
Un urlo praticamente identico, sia per intensità che per motivazione, venne dall'altra parte del corridoio -Narutoooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
I due giovan, diversi come il giorno e la notte, ma della stessa età, vennero a fronteggiarsi nel corridoio, l'uno di fronte all'altro con sguardi truci: entrambi tenevano per la collottola due gattini, che assomigliavano stranamente ai caratteri dei loro padroni. Sasuke teneva nella mano sinistra un gattino dal mantello di un assurdo arancione tigrato e dagli occhi celesti molto vispi e furbetti. Naruto aveva invece la gattina nera, che era altezzosa quanto vispo era il compare. Kurai aveva una sorta di eleganza innata e uno sguardo freddo e distaccato, quasi niente la potesse turbare. Hikari, al contrario, era goffo, vispo e maledettamente idiota, tanto che l'odiato fratello del suo adorato padroncino Naruto doveva tirarlo sempre fuori dai guai. I due gatti, come i due fratelli, erano sempre in competizione, riempiendo la casa dei loro allegri miagolii.
-Ragazzi, vestitevi che la colazione è pronta, avrete tempo dopo per litigare-
Si lanciarono l'ultimo sguardo assassino e poi rientrarono nelle proprie camere con i rispettici gatti per prepararsi per la scuola.
Dopo aver inbdossato la divisa scolastica, Naruto scese le scale per andare in cucina; qui i suoi genitori e suo fratello stavano facendo allegramente colazione insieme. Rimase sulla porta, poichè non se la sentì d'interrompere quell'atmosfera; in quel momento avvertì una sensazione nuova, di benessere, che gli scaldava il petto. Era come la prima volta in cui aveva imparato ad andare in bicicletta: una sensazione di gioia, di libertà, di leggerezza.
Il uo sgardo si spostò dai visi dei suoi genitori a quello di Sasuke: sorrideva allegro e i suoi occhi brillavano. Non capiva il perchè, ma era contento di vedere il suo sguardo finalmente luminoso e sereno.
-Teme, cosa fai lì impalato sulla porta? Muoviti che il ramen ti si fredda! Già è un obrobrio mangiarlo per colazione, se poi non lo mangi neanche caldo!!-
-Stavi sorridendo?!-
-Si, e tu sei una testa quadra. Si può sapere che hai stamani?! Dovrò chiedere a Kurai se per caso ha preso il tuo unico neurone per giocarci un pò-
-Niente, va tutto bene-
E sedendosi accanto al fratello, pensò che non esisteva nient'altro al mondo di meglio, neanche il mondo dei supereroi: e, come se fosse una novità, si sentì finalmente a casa.



-Come sarebbe a dire che stanno bene, anche meglio di me, ma non si risveglieranno?!-
-Mettila un pò così Kakashi, dopo tutto ciò che hanno passato, se tu fossi al loro posto, rinunceresti ad un mondo senza dolore, ma fatto solo di felicità?-
-E non c'è proprio niente che possiamo fare per riportarli indietro?-
-Possiamo solo aver fiducia nel loro senso di giusto e sbagliato.-




Ringrazio tutti quelli che mi hanno letto e per i loro messaggi d'incoraggiamento. Grazie, alla prossima
   
 
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