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Autore: Raheela Orbeli    29/03/2013    6 recensioni
Vivere nel cuore di coloro che ti hanno amato non è morire
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È per te..

 

Questa notte eri qui. È facile che i sogni annebbino le idee e diano una percezione differente di quella che è la cruda e dura realtà perché evidentemente tu non sei più con me.

 

La tua assenza crea un dolore, un dolore fisico perché fa incredibilmente male non sentire più la tua voce in classe la mattina che urla "buongiorno ragazzi" dandoci la carica per affrontare la pesante giornata scolastica, è straziante non poterti chiamare più Hagrid per il tuo aspetto da burbero solo esteriormente, fa male non vedere nessuno vicino a quella macchinetta dove passavi tutte le ore a offrire il caffè a tutte le belle ragazze che ti capitavano a tiro.

 

Ora c'è solo il vuoto che regna dentro ognuno di noi,quel vuoto è rappresentato perfettamente dal tuo banco che ora non ha più padrone, non ha più nessuno da accogliere. Quel banco vuoto raffigura la nostra classe in questo periodo, una classe distrutta ma che ora è più unita, come non lo era mai stata in due anni di liceo perché il dolore accomuna.

 

Dicono che sono brava con le parole ma ora non riesco a trovarne per descrivere quello che veramente sento dentro, i pensieri sono tanti e si accavallano uno sopra l'altro creando uno stato di confusione tale che non riesce a farmi stare in pace.

 

Sento ancora le urla strazianti di tua madre,rimbombano nella mia testa a intervalli regolari, ti chiamava sai? Era un invito, voleva che ti presentassi a lei portandole un poco di conforto nella sua vita che ora non le pare avere più significato. Come si fa a sopportare la perdita di un figlio? E perché il destino è così ingiusto? Sono domande a cui non riesco a rispondere domande che rimangono sospese in aria, domande che tutti si pongono e a cui nessuno risponde.

 

La tua figura allegra e pimpante stonava con quella che vidi lì in quella bara quel maledettissimo giorno, eri sempre tu amico mio? Eppure non lo sembravi per niente,la barba nera che ti faceva sembrare un uomo forte contrastava terribilmente con il pallore mortale che era presente sul resto del tuo viso intervallati da dei graffi che solcavano le tue guance.

 

Quei graffi erano i segni dell'incidente che ti aveva colpito, e il tuo corpo sottratto dalle dure lamiere di ferro era martoriato e reso invisibile da un velo che serviva a nascondere l'orrore che avevi vissuto la notte del cinque febbraio. Riuscivi a vederci quel giorno? Eravamo tutti lì con te, i tuoi amici di sempre con i quali avevi fatto tante cazzate che ti accompagnavano nel tuo ultimo viaggio.

 

Inevitabilmente mi chiedo che cosa tu possa avere provato quella notte, se hai sentito il dolore e se hai avuto la consapevolezza della morte incombente che si avvicinava avida per strapparti la tua giovane vita senza alcun diritto.

 

Hai sentito freddo? Sei rimasto lì nella notte buia, solo incredibilmente solo, senza nessuno che potesse confortarti o giudarti nei tuoi ultimi istanti, l'asfalto è l'unico testimone inconfutabile dell'avvenimento e forse ha risucchiato i tuoi pensieri, le tue sensazioni.

 

Questi sono solo semplici pensieri che tu non potrai mai più leggere ma che rimarranno impressi in bianco e nero perché una persona muore veramente solo se viene dimenticata dai suoi cari io invece cercherò di portarti sempre dentro il mio cuore con la certezza che ci rivedremo un giorno.

 

Ciao Gigante Buono! <3

Note dell'autrice

 

eccomi qui con questa storia,un sogno mi ha fatto venire l'ispirazione e così ho decisa di mettere questi pensieri su Efp. Mi sentivo in dovere di scrivere qualcosa perché quando perdi una persona il dolore è così grande che non riesci a contenerlo, questo è il mio modo per non sentirlo trascivere quello che provo sulla carta. È una delle migliori cure,sono questi i sentimenti che mi hanno torturato per un mese per colpa di quel maledetto incidente.

   
 
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