Scovo con l'occhio dalla mia fenestra,
Sotto si stende alla vista un podere,
La terra impregnata dal caldo punge
e mi fa sussultare.
Sopra il cielo è pallido e calmo,
non v'è ombra di un turbamento.
Il mio animo si imbatte in pendii scoscesi
fatti di nuvole e di maggese.
Immagini ritornano a rimembrarmi questa vita
quando fanciullo anch'io
carezzavo le spighe e gli ulivi calmi,
con il viso e i piedi scottati dal sole.
Ho nostalgia di quel pargoletto ricciolo
e del suo sorriso.
Ho nostalgia di questa terra forte
e dei suoi infiniti odori.