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Autore: M4RT1    29/03/2013    2 recensioni
Quattro momenti di Neal e Peter. Quattro pensieri durante quell'interrogatorio della 3x01. Quattro momenti, due di Neal e due di Peter, due ricordi e due pensieri, con sottofondo la canzone "Soldiers".
Terza classificata a parimerito al Contest "Le frasi delle belle canzoni" indetto da Noal :))
"Il mondo va a rotoli, il suo mondo va a rotoli, e tu sei lì e non puoi fare niente: non puoi impedire a quell'agente di ammanettarlo, né puoi impedirgli di seguire quell'uomo così docilmente, così poco Caffrey e troppo umano. "
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Neal Caffrey, Peter Burke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Make and unmake

 

 

 

 

Where did all the people go?
They got scared when the lights went low.
I get you through it nice and slow,
When the world's spinning out of control.

 

-Con calma, Neal. Respira. Va tutto bene, Neal.

 

No, non va bene.

Non va affatto bene.

Non va bene perchè Kate è morta, perchè non c'è più, perchè Neal è accanto a te ma è come se non ci fosse.

Non va bene perchè il mondo è sbagliato.

Il mondo ha punito Neal, e lui non lo meritava.

Lui non merita niente di questo.

Non merita di essere interrogato subito, con ancora i vestiti bruciati.

Non merita di essere ammanettato come un criminale giusto perchè lo è stato.

Non merita di essere trattato come un truffatore e non come un ragazzo che ha appena perso la cosa più cara che aveva.

 

Il mondo va a rotoli, il suo mondo va a rotoli, e tu sei lì e non puoi fare niente: non puoi impedire a quell'agente di ammanettarlo, né puoi impedirgli di seguire quell'uomo così docilmente, così poco Caffrey e troppo umano.

 

Non potevi impedire neanche a Kate di morire, ma continui a chiederti se in realtà avresti potuto farlo.

Se avresti potuto aiutare Neal ad attraversare quel passaggio. Se avresti potuto aiutare Neal a raggiungere Kate. Prima che decidessero di prendere quell'aereo.



I'd get it if you need it,

I'll search if you don't see it,
You're thirsty, I'll be rain,
You get hurt, I'll take your pain.

 

C'era stato un periodo in cui tu e Peter eravate davvero amici.

Un periodo, forse subito successivo alla morte di Kate, in cui Peter ti aveva aiutato. In cui gli avevi raccontato tutto (o quasi) della tua vita, in cui Mozzie era entrato con piacere nella casa di Mister e Miss FBI.

Un periodo piacevole, ma breve.

 

Lo ricordi con piacere, come una parte ormai perduta della tua infanzia. Una parte della tua vita in cui non avevi paura che Peter entrasse a casa tua, o che Mozzie avesse contatti con El.

E forse risaliva a quel periodo anche la storia della rapina.

Il momento in cui l'agente Burke aveva compiuto il suo primo furto, quello di un maledetto nastro. E forse anche la banda Burke e Caffrey, quella che si era intrufolata (legalmente, eh!) nella banca durante la rapina. E tutta la questione dell'ossigeno e della tua vita nelle sue mani.

 

Piccoli pezzi che sembravano essere con te da sempre, come se conoscessi Peter dai tempi dell'asilo.

Piccoli pezzi andati in frantumi a causa di quella tela che, in frantumi, c'è andata davvero.

Piccoli pezzi che, probabilmente, non torneranno mai a posto.

 


I know you don't believe it,
But I said it and I still mean it,
When you heard what I told you,
When you get worried I'll be your soldier.

 

Lo fai per il suo bene.

Lo fai perchè se lo è meritato.

Lo fai perchè è il tuo lavoro.

 

Quante spiegazioni ti sei dato durante quella notte? Quante volte hai cambiato idea mentre, nella stanza accanto, un assonnato Neal Caffrey si ostinava a risponderti che di quel tesoro non ne sapeva nulla?

Tante.

Forse troppe, ma tutte inutili.

 

La verità è che tu lo sapevi. Sapevi che Neal era pur sempre un truffatore, che avrebbe potuto riporvarci.

O forse sapevi che tu avresti ancora sospettato di lui. E il cerchio si sarebbe richiuso com'era iniziato: lui che scappa, tu che lo cerchi. Lui che si allontana, tu che lo trovi.

 

E lui era sempre lì, seduto, ostinato come mai l'avevi visto.

Era sempre lì, tranquillo ma, sotto sotto, deluso da te. Da te e dalla poca fiducia nei suoi confronti.

Dal fatto che per più di due anni ti aveva ascoltato, obbedito, aveva lavorato per ottenere quel riscatto che un frammento di carta era riuscito a bruciare. Deluso dal fatto che, alla fine, quella tela e quel sospetto stavano facendo crollare un castello costruito con fatica da entrambe le parti.
 


My aim is so true,
I wanna show you,
I'll try forever,
I'm never gonna say "surrender".

 

Non avevi tu il tesoro.

Non avevi tu quel dannatissimo tesoro del sottomarino.

Non avevi nemmeno il carillon.

 

Ti veniva da ridere, quando ci pensavi. Quando la tua mente, annebbiata dalle cinque ore di interrogatorio, ti induceva a pensare che, se gli eventi si fosser basati sui fatti e non sulle supposizioni, tu saresti ancora libero.

 

È stata una supposizione pensare che Kate stesse vendendo francobolli in quel magazzino. Lo è stato anche credere che tu avessi il carillon. E ora lo era credere che tu avessi il tesoro.

 

Non ce l'ho, Peter!

 

Avresti voluto urlarlo, ma non lo facevi.

Invece stavi in silenzio e odiavi quell'uomo.

Lo odiavi perchè non aveva fiducia in te, lo odiavi perchè ti aveva fatto sentire rispettato e ora ti trattava come se fossi ancora quel James Bonds che, qualche anno prima, gli aveva regalato un lecca-lecca verde fuori alla banca.

Lo odiavi perchè non capiva che eri davvero cambiato.


N.d.A.: ecco i giudizi ^^


TERZO POSTO A PARIMERITO




M4RT1
Make and unmake

PUNTEGGI:
scorrevolezza testo 10/10
grammatica 9/10
voto primo giudice (io) 9/10
Utilizzo della canzone nella storia 13/15
Punti canzone (aggiunti se scegliete una di quelle da me elencate) +2 NO
TOT. 41/47



Salve.
Il fandom che hai scelto per questa fanfiction non è tra quelli che conosco di più. So chi sono i personaggi e conosco la trama ma niente di più. Nonostante ciò ho capito benissimo la tua storia e non ho avuto difficoltà nel distinguere i personaggi.
Scrivi in maniera chiara e praticamente impeccabile. Il lessico che hai usato è varissimo. Non ho trovato nessuna ripetizioni tranne quelle rare che credo tu abbia usato volontariamente per far risaltare un determinato concetto.
Errori grammaticali non ne ho visti e la punteggiatura che hai usato è quasi perfetta.
Una sola cosa devo correggerti (errore più che comune che spesso faccio anche io): non si comincia mai una frase con una congiunzione come "e" oppure "o".
Non conoscevo neanche la canzone che hai usato. L'ho ascoltata per la prima volta quando sono andata a correggere questa tua storia e, oltre a essermi piaciuta molto, l'ho trovata quasi perfetta per questo brano. In alcuni punti sembra scritta proprio per questa storia (anche se, in realtà, è il contrario.)
Per il titolo non ho nulla da ridire anche se non ho capito bene questa tua scelta.
Mi è piaciuto molto lo stile che hai adottato per scrivere questa storia. Semplice ma chiaro e solenne.
Brava.
Una storia degna di nota!



 

  
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