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Autore: back to december    29/03/2013    1 recensioni
-Ti amo anch'io.- dissi, silenziosamente, guardandolo dritto in quegli occhi maliziosi e furbi, di un'intensità tale che nessun altro paio di occhi su quel mondo poteva eguagliare. -Ed è questo che mi distrugge e mi fortifica allo stesso tempo.-
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Patrick
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Patrick.- sussurrai, -io voglio solo...-
-Cosa? Cosa vuoi tu?- sbottò Patrick.
Perché nessuno sembrava capire? Perché mi sentivo solo come un cane ad affrontare una cosa più grande di me? Anche Patrick era come me ma per lui non era un problema. Tutti lo amavano e basta, nonostante tutto. Ma cosa ne sarebbe stato di me se avessi detto ciò che ero?
-Voglio solo tornare a com'era prima. Io con delle ragazze. Non voglio più preoccuparmi di baciare la persona che mi piace, non voglio mentire a mio padre su chi frequento realmente, non voglio più dover fare tutto ciò che devo fare.- buttai lì, sperando che mi comprendesse, che riuscisse a tirare fuori una perla di saggezza che mi aiutasse.
-E chi ti ferma, scusa?- domandò, ridendo. La sua espressione poi divenne dura e mi guardò, perché pretendeva una risposta.
-Tu.-
-Sbagliato.- disse, trionfante. -Io ti ho ignorato, ed ero disposto a farlo ancora. Ma poi tu, signorino, sei venuto da me e hai lanciato sassi contro la mia finestra. E' stata tutta colpa tua, non mia.-
Mi stava prendendo in giro, lo sentivo. A volte pensavo che ci provasse un certo gusto a vedermi fare di tutto e di più per nascondere ciò che ero, a provare ad essere come tutti gli altri per poi cedergli. Sì, doveva far bene alla sua autostima, quel lurido bastardo.
Alzai gli occhi al cielo. -Sì, ma questo non significa niente.-
-Bene, allora ci si vede.- disse, facendo per alzarsi. Sbuffai. Sì, ci provava un certo gusto.
-Okay, okay, resta.-
-Visto? Io stavo per andarmene e tu mi hai fermato. Colpa tua, di nuovo.-
Gli sorrisi e lui ricambiò. -Ti stai divertendo, femminuccia?-
-La donnicciola bisognosa di me sei tu.-
-Quindi in questa relazione sei tu a portare i pantaloni, capisco.-
-Decisamente sì, devo ricordarti delle nostre serate?- Enfatizzò quella parola, facendomi perdere un colpo al cuore. Quel campo da golf ne aveva vissute parecchie, effettivamente. E dire che mio padre andava a giocarci ogni sabato mattina, ignaro che lì, la sera prima, suo figlio era stato con un ragazzo e che per di più aveva fatto da donna.
-Ops, mi sa che ho dimenticato. Mi dai una rinfrescata?- dissi, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
Aspettai inutilmente che mi venisse addosso e che cominciasse a farmi stare bene, davvero bene.
-Allora, non ne hai voglia?- domandai, con tono deluso.
-Hai appena detto che vuoi avere delle donne e tutto il resto. Brad, non puoi continuare così, devi prendere una decisione.-
-La cosa non dipende da me. Non decido io chi amare. Una piccola parte di me vorrebbe essere come tutti gli altri giocatori di football, senza tanti pensieri. Ma tutto il resto di me vuole te. Nemmeno altri uomini. Solo te. Cavolo, Patrick, ti odio.-
-Ma c'è qualcosa che ti blocca.- puntualizzò. -Posso passare tutta la vita così, a fingere che tra me e te non ci sia niente e ad aspettarti in quel campo da golf la sera per averti ma non capisco se tu puoi fare lo stesso.-
-Io voglio avere una relazione normale con te. Sono stanco di tutto questo, anche se a volte mi piace da morire. Se tu fossi una ragazza sarebbe più semplice.-
Patrick scoppiò a ridere. -Penso che se fossi una ragazza, a te non piacerei.-
-No, ti sbagli. A me piaci nel tutto, e non solo perché sei un uomo ed io sono... gay.- buttai lì, per poi sospirare. -Dai, smettila di parlare. Mi fai sentire davvero una donnicciola.-
Finalmente, che Dio lo benedica, avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò piano una cosa che sarebbe rimasta tra me e lui, per sempre.
-Ti amo anch'io.- dissi, silenziosamente, guardandolo dritto in quegli occhi maliziosi e furbi, di un'intensità tale che nessun altro paio di occhi su quel mondo poteva eguagliare. -Ed è questo che mi distrugge e mi fortifica allo stesso tempo.-
Mi ritrovai le sue labbra sulle mie e finalmente mi sentivo ciò che ero, libero da ogni maschera, ogni sorriso finto, ogni gesto finto. Tutto ciò che riguardava noi due era autentico, vero.
Sentii le sue mani sotto la mia T-shirt e io scesi le mie fino ai suoi pantaloni che sbottonai. Riuscii a sfilarglieli con non poche difficoltà mentre lui spogliava me, senza pudore.
Ogni volta che arrivavamo a quel punto avevo paura che quella sarebbe stata l'ultima volta, che sarebbe andato tutto storto.
Una parte di me mi ricordò che stavolta non eravamo in un campo da golf ma in camera mia, in casa mia e che i miei sarebbero potuti tornare da un momento all'altro. Ma qualcosa prevalse. Non m'importava più. Volevo stare con lui.
Mi spinse sul mio letto e ci guardammo divertiti. Cominciammo a baciarci con passione, con amore. Gli strinsi i capelli tra le mie dita. Volevo tenerlo a me per sempre, rinchiusi in una camera lontani da tutto e da tutti.
-Te lo prometto, Patrick, un giorno verrò fuori. E non dovremo più nasconderci. Devi solo... aspettare.- dissi, guardandolo negli occhi. -Te lo giuro. Tornerò da te dopo qualsiasi tempesta.-
Mi guardò dolcemente. -Sei sincero? Perché sarei disposto a farlo. Ma devi dirmi che è la verità.-
Annuii. -Prima mi hai chiesto cosa volessi. Ecco cosa voglio. Te.-
Mi sorrise e passai la mano sulla sua schiena per poi palpare il suo sedere. Tentai di abbassargli l'elastico dei boxer quando improvvisamente sentii la porta della camera aprirsi. Patrick si alzò da me e indietreggiò. Aveva il panico negli occhi.
Avevo paura di vedere chi ci fosse sulla soglia della porta. Ma alla fine dovetti guardare e ci vidi mio padre, sconvolto.
-Patrick, vattene.- dissi, sentendomi il cuore esplodermi in petto. -E ricorda ciò che ti ho detto.- sussurrai, sperando che quell'uomo non sentisse. Ma forse dovette sentire, o forse no. Tutto ciò che so è che me lo ritrovai addosso e mi fece male, tanto male, male da morire. Urlavo a Patrick di andar via e lo guardai mentre mi obbediva, sperando che quella non sarebbe stata davvero l'ultima volta.

Angolo autrice: Niente, li amo troppo, non posso fare a meno di loro. Allora, cosa ne pensate? Mi farebbe tanto piacere se lasciaste una recensione. Vi avviso che apprezzo tantissimo anche le critiche (costruttive), dato che mi aiutano a migliorare, a capire dov'è che sbaglio, dunque se non vi è piaciuta una cosa o se avete trovato errori ditemelo. In realtà vorrei farne una long-fic, dato che lascia una promessa in gioco, una promessa che, nella mia mente malata, Brad non spezzerà. Ripeto, ditemi cosa ne pensate :)) ♥
  
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