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Autore: Nivees    29/03/2013    3 recensioni
[ Originalshipping; Preciousmetalshipping; Isshushipping; Greyskyshipping | We'll miss ya, MCR! ]
My beautiful Romance ~ Poi arrivò quel famoso compito di chimica.
My miserable Romance ~ Ormai Silver era avvezzo a tutte le cretinate di Gold.
My innocent Romance ~ Ma non avrebbe mai creduto che N potesse divenire alquanto fastidioso.
My harlequin Romance ~ Nossignore, lui non avrebbe fatto la figura dello scemo per così poco.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Gold, Green, Red, Silver
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Questa cretinata scritta qui è un tributo. E' un tributo a quei quattro disgraziati dei My Chemical Romance (un gruppo che seguivo dalle origini) e che si sono sciolti il 22 Marzo - e praticamente da quel giorno sono in lutto, ma tant'è. Mi mancheranno, quei quattro cretini, hanno segnato la fine della mia infanzia e praticamente tutta l'adolescenza e non li dimenticherò tanto facilmente.
Più che un tributo, a loro servirebbero delle sane legnate per questa scelta di finire la loro carriera, ma devo pur ringraziarli in qualche modo per tutto quello che hanno fatto per me in quasi dieci anni. E con queste quattro oneshot/pocopiùcheflash scritte per di più in questo fandom (dato che anche i Pokémon, a modo loro, hanno segnato la mia infanzia xD) nel mio piccolo spero che basti a ringraziarli. Grazie, MCR. Mi mancherete.
Nell'icon sono loro, ovviamente. Mi dispiace di non aver messo niente riguardante appunto i Pokémon, ma guardate quei quattro pucci e amateli come li ho amati io - e come continuerò a farlo. Le quattro storie (sono quattro, una per ognuno *^*) sono ispirate ad una loro canzone, I'm Not Okay (I Promise) da cui ho preso anche il titolo. I minititoli (?) sono presi, invece, dal video ufficiale.
In più, oltre a loro, la dedico anche a quei disgraziati dei fan che soffrono come me. Soffriamo insieme, bros! ;A;




I'm not okay (I promise!)

My beautiful Romance
[ Originalshipping | Green/Red ]

Green Oak era sempre stato un genio, in qualsiasi contesto. Studio, sport, lavoro, e anche con le ragazze non se la cavava affatto male. Era il classico ‘figo’ a cui tutti - sia maschi che femmine - andavano dietro, attratti dall'aura di perfezione che aleggiava attorno a tutto il suo essere.
C'era solo una fottuta persona che, ogni volta che lo guardava, di questa strana aura perfetta non ne vedeva neanche l'ombra.
Anche Red si considerava bravo; nello studio non eccelleva, ma se la cavicchiava; lo stesso valeva per lo sport, essendo un tipo che non adorava particolarmente stare fermo; con il lavoro... beh, lui non lavorava, quindi non valeva.
L'unica sua pecca, erano proprio le ragazze, forse. Ma a lui non interessava e non gli era mai interessato, non calcolandole minimamente nemmeno quando una di esse si avvicinava a lui per un qualche approccio di qualsiasi tipo. In quei casi, guardava sempre dritto di fronte a sé, in silenzio, aspettando che la scocciatrice si sarebbe stancata di parlare invano - dato che non le avrebbe risposto praticamente mai. E la maggior parte delle volte, il suo sguardo carminio si posava sempre su Green.
In modo involontario, sia chiaro.
Lo vedeva sempre bazzicare in aula, atteggiandosi come quello più bravo e più amato. E nonostante pure il suo caratteraccio quantomeno altezzoso, aveva molti amici attorno a lui. E questo, a Red dava un certo fastidio. Non che fosse geloso di lui, ma piuttosto era arrabbiato per non essere al suo livello. Era sempre un passo avanti a lui, e non lo sopportava.
Poi arrivò quel famoso compito di chimica.
«Devi aiutarmi. Non sono bravo con la chimica» esordì dunque un pomeriggio, mentre camminava insieme a Green verso casa - essendo pure vicini, nonché compagni di banco.
«Ah?» esclamò l'altro, molto intelligentemente, «Ma che stai dicendo? Nell'altro compito hai preso una B».
«Una B-» precisò Red. Poi lo guardò con gli occhi a mezz'asta, accennando appena un piccolo sorriso, «E le risposte che ho fatto bene le ho copiate da te» confessò, con noncuranza.
Green si grattò i capelli, sospirando. Faceva sempre una faccia buffa quando pensava, a parer di Red. Non sapeva nemmeno lui perché, ma non riusciva a classificarlo proprio come ‘intelligente’, piuttosto come un ‘finto-intelligente’. Probabilmente, gli sarebbe piaciuto un po' di più, se fosse stato veramente così.
«Ci sto. Va bene, ti aiuto» concluse Green, mentre si stiracchiava le braccia tirandole verso l'alto, «E sta' sicuro che dopo le mie ‘ripetizioni’, non avrai più bisogno di alcun aiuto in questa materia. Grazie a me, diventerai bravissimo. In soli tre giorni!».
A quelle parole, una piccola lampadina si accese nella testolina di Red. Forse aveva trovato un modo per farlo cadere dal piedistallo, per farlo fallire - per così dire - almeno una volta in tutta la sua vita. Perché Red e la chimica, dopotutto, non andavano per niente d'accordo, e gliel'avrebbe dimostrato.
E cosa più importante - ma non l'avrebbe mai e poi mai ammesso - avrebbe fatto in modo che Green passasse giusto un po' di più di tempo assieme a lui.

Quando l'insegnante posò il compito appena corretto sul banco di Red, Green non guardò nemmeno un pochino il suo - già sapendo di aver preso un voto abbastanza alto, che oscillava circa tra la A e la A+. Piuttosto, la sua concentrazione era tutta rivolta a quello del compagno, e questo a Red non passò inosservato.
Gli occhi rossi si posarono sul voto scritto del medesimo colore, e un ghigno appena accennato nacque sul volto del ragazzo.
«Ah, bene» esultò Green, notando quell'espressione e associandola, giustamente, alla soddisfazione di aver preso un voto alto proprio grazie al suo aiuto, «Te l'avevo detto che-».
Red lo interruppe, posando il compito sul banco e lasciando in bella mostra tutti gli schizzi rossi che lo componevano. «Ho preso una D-. Molto meno dell'altra volta, vedo. Non sei molto bravo come insegnante».
Spalancando la bocca - oh, che visione soddisfacente, di un Green sbigottito! - il castano afferrò il compito, osservando uno per uno ogni errore che il compagno aveva commesso, inveendo contro nessuno in particolare. Strano ma vero, non aveva dato la colpa a lui - non gli passò nemmeno per l'anticamera del cervello che, forse, Red aveva sbagliato apposta.
«Non finisce qui! Le ripetizioni continueranno, sia chiaro Red! Non lascerò questa D- scritta qui ancora per molto! Ti preparerò come si deve e ti offrirai interrogato per rimediare, intesi? Questa volta ce la farai, con il mio aiuto. Non basterà questo voto a scoraggiarmi!».
Non era andato proprio tutto come nei piani di Red - si aspettava un Green delirante, scioccato, con ormai perse tutte le speranze che aveva, anche se sapeva bene di esagerare con quella prospettiva. Green non sembrava volersi arrendere, ma anzi voleva aiutarlo ancora di più. In quel momento, a Red non gli sembrò più tanto ‘figo’, così stupito ma ancora convinto della sua superiorità in tutto. Lo trovò bello, in qualche modo. Bellissimo.
No, forse esagerava. Ma non importava, perché da quel giorno in poi gli sarebbero aspettate molte ore di chimica extra, tutte dettate da Green.
Era una prospettiva allettante, dopotutto.


 

  
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