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Autore: Moonstone_Hell    29/03/2013    1 recensioni
"Così brilliamo luminosi, stasera, io e te
Siamo come bellissimi diamanti nel cielo
Occhi negli occhi, così vivi
Siamo come bellissimi diamanti nel cielo" -Rihanna-
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 "Lucido l'acqua come degli specchi, belli, frizzanti, splendenti. Lucido l'acqua come degli specchi, puliti, puliti, puliti..." Continuava a canzonare queste poche parole senza saperne il significato.
Rose, povera fanciulla. Era impazzita dopo che il suo ragazzo l'aveva abbandonata al suo destino. Certo, lui non era dei più sani.
Era uno spacciatore e lei la sua puttanella. Perseguitati dalla droga e dalla polizia. Un giro infernale destinato a spegnersi. Come il loro amore, che amore non era.
Pasticche di giorno, siringhe di notte. La loro vita vorticava tra quelle piccole soddisfazioni immaginarie. Rose si vendeva per droga, lui vendeva droga per sesso.
Una coppia perfetta. Un amore irrazionale, nato per caso in una cittadina degli Stati Uniti.
Harvey, bad boy, giacca di pelle, jeans attillati, il ragazzo popolare del liceo. Era stato bocciato, stava all'ultimo anno. Rose era una ragazzina per bene, una signorinetta educata. Credo che fosse una studentessa modello. Un giorno incontrò lui. Le sorrise ma lei non diede peso alla cosa. I giorni passavano e il giorno del compleanno della sua migliore amica, Rose vide Harvey e se ne innamorò perdutamente. Si fidava di lui. Diventarono amici, poi si misero insieme e Rose perse la verginità. 
Harvey soddisfatto le rifilò una pillola, lei la prese e tutto cominciò a vorticare, come in un valzer.
Rose ne voleva ancora e col passare del tempo incominciò a comprare quelle pillole a quantità estreme. Le sue amiche la ripudiarono e i suoi amici non volevano cacciarsi nei guai "per una troia fattona" così la chiamavano a scuola. 
Povera piccola Rose. Harvey era il suo unico appiglio. La sua ancora di salvezza. Harvey la prese tra le sue braccia e la cullò come le onde del mare quando corse da lui in lacrime.
Andarono in vacanza lui e lei. Da soli al mare. Si ritrovarono circondati di siringhe, a volte usavano anche la stessa per bucarsi. Tra droghe pesanti e bottiglie di Vodka la ragazza cambiò. Incominciarono a fare sesso a tutte le ore della notte e del giorno, in tutti i luoghi più improbabili, a scuola, a casa, in giardino, nel treno, nell'autobus,alla fermata, ai giardinetti... Ormai erano una cosa sola, al mondo erano soli e come tali si comportavano. Se il mondo non li voleva ascoltare loro non avrebbero ascoltato il mondo.
Passarono due anni, sei mesi, quattro giorni e cinque ore da quella vacanza al mare.
Rose e Harvey non facevano che litigare, sul chi stava sopra e chi sotto, su chi si doveva bucare per primo, sulla quantità della polvere, sulla provenienza della roba, su tutto...
Non si lavavano quasi più, era sporchi insieme, erano scheletrici insieme, erano ciechi e sordi, erano quasi muti ormai. Di che cosa avrebbero dovuto parlare? Rose aveva lasciato la scuola, Harvey l'aveva seguita a ruota. Non avevano una vita sociale, i loro genitori li avevano ripudiati, vivevano insieme in un garage. Non c'erano mobili, solo un bagno sudicio, un materasso a terra, un mobiletto pieno zeppo di merendine e caramelle. Compravano il cibo grazie al lavoro di prostituta di Rose e alla droga di Harvey.
Un giorno come gli altri, Rose aveva preso la sua dose di roba mentre tornava a casa alle cinque di mattina. Solito rossetto rosso sbavato, solita borsetta stracciata piena di cartacce, soliti capelli sporchi, gambe tremanti, viso scheletrico. Un mostro. Dov'era finita la piccola Rose? La ragazzina dai capelli dorati che vestiva sempre di rosa. Era sparito anche il suo sorriso, da tempo. Aprì la porta e davanti a se trovò un uomo a terra, un uomo che quasi non riconosceva. Un coltello, una siringa, del sangue. Si piegò in ginocchio e la borsa cadde a terra quasi inorridita. Il suo viso scavato non riusciva a piangere, non riusciva a gridare, soffocato da mille paure e insicurezze. Rose era lì inerme, una statua di cera sotto al sole d'agosto. Respirava piano. I suoi occhi cominciarono a vedere mille colori, la dose stava per fare effetto. 
"Non adesso, non ora lasciami osservare un ultima volta il mio amore, ti prego..." cercava il respiro, voleva ossigeno. Il suo amore l'aveva inghiottita, masticata e ora la sputava sul marciapiede di una qualsiasi cittadina degli Stati Uniti.
Eccola ora, Rose, vestita di bianco, su una sedia di vimini, che parla da sola.
Farfuglia parole insensate. Parole dolci per lei. Parla con il suo amore. Parole dolci, ma amare.
Rose stringe tra le mani un foglietto, una canzone.
La canzone che ascoltava spesso con Harvey, era una canzone di Rihanna.
Si intitolava Diamonds.
Ogni tanto ne intonava un pezzetto: 
"So shine bright, tonight you and I 
We’re beautiful like diamonds in the sky 
Eye to eye, so alive 
We’re beautiful like diamonds in the sky..." 
  
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