29/03/2013
1 recensioniQuando hai 17 anni pensi che l’amore sia la cosa più bella della tutta vita; pensi che tutto quello che di bello c’è lo si debba condividere con la persona che si ama, con il ragazzo che ti fa sentire unica e speciale.
Tu mi hai fatto sentire speciale solo in tre occasioni, e in quelle tre volte mi sono davvero sentita la persona più amata sulla faccia della Terra.
La prima volta è stata a Novembre, è stata la prima volta che ci siamo baciati, te la ricordi? Bhe io a distanza di 10 anni la ricordo come se fosse ieri, mentre piangevo dei miei problemi e ti raccontavo di Jacob, mi hai guardato negli occhi e mi hai detto: “vieni qua forza” ed io, sono venuta li e mi hai abbracciato e mi hai coccolato per un periodo che mi sembrava eterno, poi ti sei abbassato alla mia altezza e mi hai preso il viso tra le mani, hai posato le tue labbra sulle mie e in quel momento il mondo poteva finire perché ero con la persona che volevo e, non c’era sensazione più bella di quella.
Quattro mesi dopo quel bacio e, una fidanzata in più sei tornato da me; era un martedì me lo ricordo bene, parlavamo di Ben e della sua malattia e del fatto che, da un momento all’altro lui se ne sarebbe potuto andare per sempre. Non ero più abituata a provarci con te, perché ora mai ti vedevo solo come un semplice amico ma, quel giorno quel dannato 14 Marzo ho voluto con tutta me stessa baciarti e accoccolarmi tra le tue braccia perché, in quel momento erano il MIO porto sicuro.
Tre giorni dopo Ben si è spento e tu te ne sei andato per sempre e, io sono rimasta sola ancora una volta.
La terza ed ultima volta che ci siamo visti è stata a Luglio di quell’anno, avevi compiuto il mese prima 19 anni e, tutta la tua vita proseguiva a gonfie vele, saresti tornato all’univerisità e, in un men che non si dica ci saremmo detti sul serio addio.
Ero persa tra i miei pensieri e, con i piedi immersi nella sabbia, pensavo all’effetto che mi faceva vederti ancora li.
Ero la migliore amica di tua sorella Alice e, le nostre madri si conoscevano dai tempi del liceo ma, quell’amore che provavo da due anni nei tuoi confronti a un tratto non lo sentivo più come un fuoco vivo dentro al mio cuore bensì come un piccola fiammella che si stava via via affievolendo.
Ti sei seduto al mio fianco su quel pezzo di legno portato dal mare e ti sei messo a fissare l’orizzonte e il sole che calava sotto d’esso
-Allora hai deciso cosa farai l’anno prossimo? Che college frequentare?- mi chiesi senza distogliere lo sguardo dalle onde arancioni dell’oceano.
-Non ho ancora preso una decisione ma, sto valutando molte università fuori dallo stato di Washington, sai come Forks mi sia diventata piccola e, beh si ho valutato molti college come la Columbia e…- presi un attimo di pausa per alzare lo sguardo dai miei piedi e puntarlo verso l’orizzonte
-e…- continuò lui per me voltandosi a guardarmi
-e Oxford in Inghilterra- gli dissi io tutto di un fiato.
-Inghilterra? Bella ma cosa stai dicendo?- mi chiese lui preoccupato e arrabbiato.
-Beh, sai quanto io ami l’Inghilterra e c’è un amico di Charlie che potrebbe riuscire a farmi entrare ad Oxford per il corso di giornalismo e, beh Edward non posso lasciarmi scappare questa possibilità- gli risposi io con tono risoluto.
-no mia piccola Bells non puoi lasciare i tuoi genitori Alice, Emmett e vogliamo parlare di Angela…o…di me?... No Bella non puoi… non puoi- disse lui alzando il tono di voce alzandosi dal grande tronco e prendendo a calci la sabbia, alzando un polverone.
-Chi sei tu Edward per dirmi quello che posso o non posso fare? Chi sei tu?
Oh si ora ricordo, tu sei quello che è scappato di fronte ad una promessa TU stupido imbecille sei quello che mi ha lasciata da sola quando Ben è morto TU sei solo uno stupido imbecille egoista!- gli urlai addosso tutto quello che per mesi mi ero tenuta dentro, tutto l’odio e la rabbia che provavo nei suoi confronti.
Tre ore più tardi e venti bicchieri di Vodka alla pesca dopo eravamo nel tuo letto a fare l’amore.
Non era stata un’esperienza piacevole perché ubriachi non c’eravamo neanche curati di chiudere la porta che subito avevamo dato il via a quello che sarebbe stato il giorno in cui la MIA vita sarebbe cambiata per sempre.