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Autore: MissArrow    17/10/2007    3 recensioni
Ciao! Questa è la mia prima ff...si, ho scelto un tema un pò malinconico, specie per dracuzzo^^...comunque l'ho fatto sopratutto per vedere che ne pensano gli altri, perchè solo il parere mio non basta, non credete? Baci!
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I suoi occhi fissavano il cielo, di un viola quasi funereo che si rifletteva nei suoi occhi , quei suoi bellissimi occhi , freddi , persi nell’immensità dei suoi pensieri. Era da qualche giorno che si sentiva strano, leggero, cercava di evitare ogni genere di contatto con tutti. Lui, Draco Malfoy, figlio di Lucius Malfoy, da qualche tempo praticava una vita riservata, umile, solitaria, ma soprattutto casta. Se qualcuno me lo avesse raccontato, io non ci avrei creduto, sapete? Fui costretto a capirlo però, quando vidi i suoi occhi (di solito brillanti e allegri e forse anche maligni)… spenti, cupi e tristi. “Drak, cos’hai?” chiesi un giorno, quando mi accorsi che peggiorava sempre di più. “mnh…niente Blaise” rispose lui. Per la prima volta il suo tono non era né acido, né ironico, né allegro. E io, scoppiai. Non so perché, non ce n’era motivo, ma iniziai a gridare. “Non è possibile, io sto perdendo la pazienza! Non ti posso vedere così, sei ridicolo, sembri un lurido sangue-misto. Mi inizi a fare veramente schifo…anzi, forse non è schifo, è pietà! Se ti vedesse tuo padre…Mi spieghi cos’hai?” Dissi quelle parole tutte d’un fiato, senza pensarci. Sono stato proprio io a dire quelle parole, che , forse, ancora oggi riecheggiano nella mente del mio migliore amico! Forse, riflettendoci, credo di sapere che cosa mi successe. Credo che il mio inconscio mi ordinò di dire quelle parole, per cercare di far scattare qualcosa in lui, la solita molla che iniziava a ondeggiare quando CHIUNQUE insultava Draco Malfoy. Infatti, non pensavo niente di quello che dissi, e certamente non lo penso neanche ora. Non credevo sarei mai riuscito a dire quel genere di cose a lui, alla persona a cui ho voluto più bene in vita mia. Non lo credevo possibile perché non sarei mai riuscito neanche a pensarle queste cose, questi insulti riferiti a lui. Ma lui, pur essendone ferito nella parte più remota del suo cuore, non si mosse, e continuando a guardare fisso la finestra disse “Mi dispiace amico mio” , e se ne andò. Io non capii, ma lo lasciai andare. Lentamente me ne andai verso quella porta che per me era sempre stata aperta; era appeso un cartello < Malfoy Draco-Caposcuola >. Feci peso sulla maniglia e la aprii; Draco mi ha sempre permesso di usare questa stanza come se fosse mia, e quindi la consideravo tale. Sfinito mi sdraiai sul letto, quando gli occhi mi caddero sul un foglietto svolazzante sul suo comodino…lo presi,e le mani mi iniziarono a tremare. Ciao Bley… Sai, in questo minuto non so neanche perché ti sto scrivendo, forse perché mi sono reso conto che tu sei una delle poche persone che tengono a me. La cosa più brutta è che me ne sono accorto solo ora. Comunque la mia intenzione è quella di darti spiegazioni, quindi non mancherò di farlo. Mi hai chiesto perché sono stato così in questi giorno, no? Beh, mio padre e gli altri mangiamorte ad Azkaban sono scappati, credo che lo leggerai domani nel Profeta. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, prima o poi, anche se lo temevo con tutto me stesso. In questi giorni sono stato così perché ho avuto paura, si Blaise…ho avuto molta paura. Non te ne ho mai parlato, ma sapevo che non appena mio padre sarebbe uscito, avrebbe voluto marchiarmi. Ma io non voglio, non voglio appartenere a questa gente. Perché sono nato dai miei? Sarei stato molto più contento di nascere anche in una famiglia come quella dello Sfregiato. Ho sempre invidiato lui e le sue fortune. Non è condizionato da niente, fa quello che vuole fare perché tutti si fidano di lui, e soprattutto, è ancora vivo. O anche nella compagnia di Lenticchia…Lo invidio, con tutto il cuore. E non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Adesso finalmente, ho deciso di fare anche io qualcosa per cui essere fiero! Combatterò, con qualsiasi mezzo, per non fare realizzare questa sorte. Mi ribellerò a mio padre, non può andare così, non voglio! Ma sono certo che dopo quello che sto per fare, la mia vita non tornerà normale, no, ne sono certo! Ma voglio affrontare questo rischio per la mia libertà!

Draco

Lo sapevo che prima o poi l’avrebbe fatto, si, ne ero convinto, non era da Draco farsi passare tutto addosso. Dopo due giorni o massimo una settimana però, credo che tornerà qua con su un broncio e il marchio nero tatuato sul braccio. Dopo due ore il preside della nostra scuola, Albus Silente, ci convocò tutti. Tutti ci ritrovammo quindi in sala grande; quel pomeriggio il preside non aveva avuto proprio gusto nell’addobbare la sala. Infatti alle pareti erano appese delle tele scure, tra il nero e il marrone, erano molto simili a quelle che lui stesso aveva appeso per la morte di Cedric. Un pensiero mi balenò in mente…nello stesso istante la voce di Silente si innalzò e si diffuse per tutta la sala, aveva un tono grave, quasi cupo, che non preannunciava niente di buono… “Ragazzi, mi ritrovo di nuovo qui, addolorato, nel dovervi portare una pessima notizia. Un vostro compagno e amico non è più tra noi…Draco Malfoy è morto.

  
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