Sono scomparso

Siamo appena scesi dalla nuvola d’oro. Chiamo il Genio e delle voci mi rispondono. Ti tengo in braccio, hai paura. Non sei abituato a vedere molta gente, specialmente delle facce a te sconosciute. Non temere: sono i miei amici. Sei al sicuro. Non staremo molto: la mamma ci aspetta per cena. Non capisco ancora perché non sia venuta anche lei. A già, il nonno veniva a trovarla. Forse si aspetterà di trovare anche noi. Sarà meglio quindi accorciare la nostra visita qui all’isola.

Bulma, Crilin e Muten mi corrono incontro. Quanto tempo: non li vedo da cinque anni. Non sono cambiati molto. Lo devo essere io per provocar in loro quelle espressioni di stupore. Bulma mi viene incontro chiedendomi chi sei e se mi fossi messo a lavorare. Sorrido: ti presento agli altri. Rimangono scioccati, per quale motivo? Il Genio nota subito la sfera delle quattro stelle che ti ho regalato e che porti sempre con te. La loro attenzione si sposta poi sulla tua coda. Io rispondo semplicemente che è normale. D’altra parte anche io c’è l’avevo. Mi domandano se ti trasformi durante le notti di luna piena. Perché? Cosa dovrebbe succedere? Io non li capisco. Ti metto giù e ti aggrappi forte alle mie gambe. Non vado via piccolo mio. Non devi temere nulla. Bulma si china alla tua altezza e ti chiede l’età. Tu rispondi con la tua solita vocina: esile e timida. Costatando la tua educazione, dichiaro che è merito di Chichi. Mi chiedono di lei. Replico che sta bene. Mi fanno notare che hai preso molto dalla tua mamma. E da me? Mi chiedono se hai le mie stesse doti combattive. Io non ne ho idea. Ogni volta che ho provato a metterti alla prova ti sei sempre annoiato. Lei ti domanda cosa vuoi fare da grande. Lo studioso… Ricevo altre facce interrogative. Ammetto che anche io ho reagito nello stesso modo. Ma Chichi è stata chiara: adesso regna la pace, non c’è nessun motivo per cui ti debba allenare. Oggi conta solo la preparazione, dice. Io le credo e so che vuole solo il meglio per te. Non ho obiezioni quindi.

Mi fai ridere: la tua faccia è stata appena ricoperta di schiuma. Stai cominciando a prendere famigliarità. Adori stare in compagnia, lo si vede. Non oso neanche pensare a cosa hai passato prima, quando ti eri perso. Mi hai spaventato: non farlo mai più.

Crilin mi lancia una sfida: prende un sasso e lo tira lontano nell’oceano. Io lo imito, solo che la mia pietra sfreccia molto più veloce e lontano della sua, creando una scia d’acqua. E pensare che questi anni non mi sono allenato molto. Meglio così, non ho perso neanche un po’ della mia energia.

Bulma fa riaffiorare vecchi ricordi di cui ho solo un’immagine annebbiata e lontana. Non sono mai stato bravo con la memoria, ma so che non riuscirei mai a dimenticare un solo secondo passato con te. È come se la mia vita fosse iniziata quattro anni fa, quando ti ho visto per la prima volta. Gohan, sei tutto per me, così come la mamma.

Ti guardo ancora. Stai giocando con un granchio. Mi giro a scherzare con i miei amici, ma all’improvviso sento una strana presenza che si sta avvicinando. Percepisco un’aura fortissima: ho una brutta sensazione. Alzo gli occhi al cielo per scorgere la misteriosa figura, ed ecco che uno strano individuo mi si posa davanti, chiamandomi con uno strano nome. Porta un insolito oggetto sull’occhio con cui ci studia uno ad uno. Esige una spiegazione, ma sono io quello che desidera delle risposte. Ecco che ti avvicini spaventato. Mi stringi forte, piangendo. Cerco di scansarti, di spingerti via, non posso proteggerti se mi stai attaccato. Non lo capisci e ti ostini a non lasciarmi andare. Il misterioso combattente porta una coda. Mi svela la sua identità e il mio passato. Non riesco a capire una sola parola. Il mio unico pensiero è quello di metterti al sicuro, ma non vuoi allontanarti da me. Bulma interviene prendendoti. Ti ordino di rimanere con lei ma continui ad agitarti per raggiungermi. Crilin si avvicina minacciosamente a questo essere e lo invita ad andarsene. Viene però colpito duramente. La mia rabbia sale. Non mi interessa ciò che continua a ripetere questo guerriero. Io sono Goku e sono un terrestre. Il Genio concorda, prendendo lui la parola.

Questo sayan o cosa minaccia di portarti via se non decido di seguirlo. Io non lo permetterò. Mi metto in posizione, ma appena faccio una mossa mi trovo a terra dolorante. Il colpo è stato così veloce che non l’ho neanche visto. È davvero straordinario. Non ho mai conosciuto una persona così potente.

Cerco di rialzarmi, ma invano. Non riesco a muovermi. Un bruciore mi stravolge dentro: mi accorgo solo adesso che non posso proteggerti. Tremo. Ho paura, paura per te. Non ho mai provato niente di tutto ciò e il motivo sei tu. Piccolo scappa, vai il più lontano possibile. Mettiti in salvo. Non preoccuparti per me. Prendi una direzione e non fermarti per nessun motivo. Non girarti, non rallentare. Vattene. Ma perché non mi ascolti? Ti riesci a liberare dalle braccia di Bulma e prendi a corrermi incontro, facendo l’esatto contrario di ciò che voglio. Allunghi la mano per stringermela ma appena me la sfiori lui ti prende per la coda. Gohan!

Cominci a chiamarmi sbraitando. Mi fissi pregandomi di salvarti. Hai gli occhi colmi di lacrime, come pure i miei. Gohan, bambino mio. L’essere mi lascia un ultimatum che sicuramente non seguirò. Si alza in volo, portandoti via da me. Le tue urla si mescolano alle mie, lasciando un vuoto nel mio cuore. Nel giro di poco sei scomparso nell’orizzonte. Riesco a mettermi in ginocchio. Prendo un respiro. Batto forte a terra i pugni e inizio a piangere. Bulma, Crilin e il Genio mi raggiungono, cercando di farmi sentire meglio. Ma io sono assente. Sono scomparso nello stesso momento in cui ti ho perso di vista.

Kim: Ciao^^! Era da tanto tempo che volevo scrivere una fic su Goku e Gohan. So bene di non saper scrivere, quindi vi chiedo scusa. Questo episodio mi ha colpito molto perché è l’unico (che io sappia) in cui si vede Goku piangere ç__ç.