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Autore: JustNiki    30/03/2013    1 recensioni
Sarah ha una passione e un problema.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Sarah Butler! Come al solito non ti sei risparmiata nel compito! >> fece una piccola pausa per essere sicura che tutti i miei compagni ci stessero ascoltando. << Un altro 4 da aggiungere alla lista! >> riprese poco dopo sbattendo la verifica sul mio banco con cattiveria. Quel gesto provocò un forte rumore. Volevo scomparire. Io e la matematica non eravamo compatibili.

Tutti i miei compagni mi stavano guardando. Le mie guance presero un colorito rosa. Mi vergognavo! Mi vergognavo di essere così stupida. Ero l’unica della classe ad aver mai preso un quattro in quella materia e purtroppo era il solo ed unico voto che avevo mai preso in quella materia. Non c’era mai stato neanche un 5! Ogni verifica andava allo stesso modo. Ormai non mi stupivo più.

Mentre la prof riconsegnava le verifiche ai miei compagni di classe abbassai lo sguardo sulla mia. Non c’era più traccia di bianco su quel foglio. C’erano segni rossi ovunque. Odiavo con tutto il cuore quei numeri rossi e annotazioni scritti nervosamente sul foglio. Sbirciai la verifica di Mandy, la mia vicina di banco. Il suo foglio era di un bianco candido con numeri scritti in penna nera da lei. Neanche un segno rosso. Nemmeno una virgola. Nemmeno un errore di distrazione di cui invece la mia verifica era colma.

Il mio pensiero si rivolse immediatamente a mia madre dopo l’ultimo quattro mi aveva minacciata di mandarmi a prendere ripetizioni da qualcuno togliendo tempo alla danza. Non potevo permettermelo. Come avrei fatto?! Facile! Glielo avrei tenuto nascosto il più tempo possibile.

Appena suonò la campanella mi affrettai ad uscire da quell’aula e da quella scuola che non sopportavo più! Cinque anni in quel posto e questo era il risultato. Mi veniva la nausea solo al pensiero di dover metter piede là dentro ogni singola mattina.
Mandy mi si avvicinò correndo.

<< Sarah! Aspettami! >> mi fermai un attimo per permetterle di raggiungermi.

<< Fai in fretta che se no perdiamo l’autobus! >> le dissi facendole cenno di accelerare il passo.

<< Arrivo! Arrivo! >> finalmente mi affiancò e cominciammo a camminare in fretta. Lei aveva il fiatone per una semplice corsetta.

<< Ti ho già detto che devi smettere di fumare, vero?! Non ti fa bene ed è un inutile spreco di denaro! Non fa bene al tuo corpo, insomma hai corso per 50 metri e hai già il fiatone! >> 

<< Si! Me lo hai detto e tanto non serve a niente perché io continuerò imperterrita ! Perciò risparmia il fiato, tesoro! >> 

<< Va bene! >> 

<< Come farai? >> mi chiese con preoccupazione e timidezza perché sapeva quale sarebbe stata la mia reazione.

Nonostante sapessi a cosa si riferiva. Cercai di far finta di niente e non le risposi.

<< Allora? >> continuò lei.

<< A cosa ti riferisci? >> mi guardò scocciata. Voleva sapere qual’era il piano. Voleva aiutarmi. Ma io non avevo un piano. O almeno non un vero e proprio piano.

<< Mi riferisco a matematica e alla minaccia che tua madre ti ha fatto! Lo sai che lo farà davvero questa volta?! >> 

Si! Lo sapevo! Eccome se lo sapevo! Mi aveva minacciata tante volte di farmi smettere di ballare ma questa volta era arrivata all’orlo della pazienza e avrebbe mantenuto la sua parola.

<< Si! Ne sono al corrente! Non c’è bisogno che me lo ricordi! >> mi fermai un attimo e poi continuai << Ho deciso che non glielo dirò! Tanto sono maggiorenne e lei non deve più firmarmi il libretto! >> 

Mandy annuì al mio piano ma poi alzò il viso e lessi nel suo sguardo, ancora una volta: preoccupazione. << Però se lo scoprirà, reagirà da matta! E potrebbe fare anche di peggio che non mandarti più a lezione di danza! >> 

Aveva ragione ma… << Mandy, per me non ballare più è già il peggio! Non mi immagino altrove che un su palco a ballare per i migliori coreografi! >>

<< Già! >> annuì lei. << Comunque qualunque cosa tu faccia, io sono qui a supportarti, lo sai?! >> 

<< Certo che lo so! >> l’abbracciai. Non c’era amica migliore di lei al mondo.
 



 
*1 settimana dopo*
 



 
Entrai in casa e buttai il borsone sul divano. Poi andai in camera, accesi la musica a tutto volume e mi rilassai in doccia cantando a squarciagola. Quando uscii dalla doccia trovai mia madre seduta sul bordo del letto con la testa abbassata e le mani sul viso. Era disperata! Che altro era successo? Aveva litigato di nuovo con il suo pseudo fidanzato di sta minchia?! Pregai tutti i santi che non fosse così! Odiavo l’atmosfera che si creava in casa quando quei due litigavano. Mi sedetti sul letto di fianco a lei. Dopo qualche minuto alzò il viso e si girò verso di me.

<< Sono disperata Sarah! >> 

<< Che succede?! Avete litigato ancora? >> 

<< No! Sono disperata perché non so più cosa fare con te! Non mi devi raccontare niente?! >>

Non capivo a cosa si riferiva. << Cosa dovrei raccontarti?! >>

<< Non avevi una verifica di matematica qualche settimana fa??!! >> 

Oh cazzo! Se ne era ricordata?! E adesso?

<< Si! >> dissi guardandola negli occhi ma cercando di non farle capire niente.

<< Com’è andata ? >> 

<< Bene! >> dissi reggendo il suo sguardo. Non ero brava a dire bugie e lei era molto brava a capire quando ne stavo dicendo una. Quindi cercavo sempre di essere il più naturale possibile e di guardarla negli occhi, quando mentivo, come avrei fatto dicendole la verità!

<< Davvero?! Perché oggi ho ricevuto una chiamata dalla tua prof di matematica! >> si fermò aspettando una mia risposta.

Merda. Merda. Merda. Merda. Merda. Merda. Era l’unica cosa che vedevo in quel momento. Tanti chili di merda nella quale galleggiavo. Mandy ci aveva visto giusto. L’aveva scoperto! Odiavo quando Mandy aveva ragione perché ogni volta che lei aveva ragione io finivo nei guai.

<< Mamma! L’ho fatto per non farti arrabbiare! >>

<< Per non farmi arrabbiare?! Ma ti senti quando parli? Mi vedi? Mi trovi contenta del fatto che tu me l’abbia nascosto e che io ne sia dovuta venire a conoscenza dalla tua prof? >> disse alzando la voce di qualche decibel.

<< Mamma quella donna mi odia! Giuro, che io studio ma non serve a nulla! Quella ha deciso che faccio schifo nella sua materia e non posso farci niente! >>

<< BASTA SPARARE CAZZATE!! >> disse alzando ancora la voce, ma questa volta l’alzo di parecchie decibel. Si alzò dal letto e si mise di fronte a me, ancora seduta, mentre mi facevo piccola, piccola.

<< Ora ne ho pieni i coglioni! Non andrai più a danza mai più! Hai chiuso! >> 

<< No mamma! NO! TI PREGO! Devo provare per l’audizione! Ti pregooooo! Non farmi questo! Non puoi! >>

<< Non posso?! Signorina stai parlando con tua madre! Quindi d'ora in poi farai quello che decido io, visto che ovviamente da sola non sai arrangiarti !! Se non passi l’anno te la scordi a priori la Royal Ballet School, lo vuoi capire! >> 

<< Ma mamma io devo provare prima di fare l’audizione e questo vuol dire che devo passare molte ore a scuola per provare e riprovare! Non ho il tempo per il resto! >> scoppiai a piangere. Ero in preda al panico. Come potevo fargli capire che aveva torto e non poteva togliermi la mia unica ancora di salvezza?! Il ballo.

Ci furono minuti di silenzio. O almeno, minuti che sembrarono interminabili in cui lei rimase zitta e fissarmi e si sentivano solo i miei singhiozzi soffocati, che non riuscivo a fermare.

<< Basta piangere! Non si piange sul latte versato. Ora devi solamente pensare alla scuola e passare il tuo ultimo anno e poi penseremo al resto! >> sospirò profondamente e poi se ne andò lasciandomi nel mio lago di lacrime!

Passai l’ora seguente a piangere sdraiata sul mio letto con la porta della mia camera chiusa e la musica ad alto volume. Quando finalmente riuscii a smettere mi addormentai.
 




*il giorno dopo*
 






Dopo scuola andai all’ultima lezione di danza. Avvisai la mia insegnante,Adele, che non sarei più potuta andare. Lei si dispiacque molto e mi chiese se poteva chiamare mia madre per provare a convincerla ma sapevo che non ci sarebbe mai riuscita, anzi la cosa avrebbe fatto infuriare ancora di più mia madre. Adele mi consiglio di continuare a fare degli esercizi a casa e mi disse che mi avrebbe mandato le coreografie da provare via mail così avrei potuto continuare gli allenamenti in casa. Mi sembrò un ottima idea, almeno mi sarei tenuta in riscaldamento. Mi mostrò anche tutti i vari esercizi di riscaldamento che dovevo fare e come farli in casa dove non c’erano gli attrezzi utili per poterli fare. Alla fine della lezione i muscoli delle gambe mi bruciavano più del solito, tanto che feci molta fatica a camminare verso casa, ma quel dolore era un sollievo per me. Mi spiego… Quel dolore mi ricordava che stavo lottando per i miei sogni. Per entrare alla Royal Ballet School di Londra. Quel dolore era piacevole perché derivava dallo sforzo per aver fatto ciò che più amavo fare. Quel dolore insieme alla musica e alle sensazioni che provavo quando volteggiavo ballando erano le cose più belle al mondo per me. Cose a cui volontariamente non avrei mai rinunciato.
 

Quando mia madre tornò a casa, entrò subito nella mia camera. Io stavo provando un passo che non riuscivo a fare e trovarmela davanti mi fece spaventare perché non me l’aspettavo. La musica era ad alto volume e quindi non avevo sentito la porta chiudersi.

<< Sei bellissima quando danzi! >> i suoi occhi luccicavano.

<< Allora perché mi costringi a smettere! >> 

<< Lo faccio per te! Ora tu la trovi una cosa ingiusta ma quando avrai figli capirai, fidati! >>

<< Per tutto dici sempre così! È una specie di scusa universale che usate voi genitori, che a vostra volta avete sentito dai vostri genitori che l’hanno sentita dai loro ecc… ?!?!? >> 

<< No! Comunque senti non sono venuta qui per discutere ma per dirti che ho trovato qualcuno che ti darà ripetizioni! >>

<< Aaah wow! Chi sarà a condannarmi ad una vita senza danza? >> dissi per niente entusiasta della cosa. Lo so che, FORSE, e sottolineo FORSE, la stavo mettendo giù un po’ dura ma era l’unico modo per farle capire a cosa mi stava condannando.

<< Sarà il figlio dei Malik! >> 

Sbarrai gli occhi incredula! NO. NO. NO. NON POTEVA ESSERE! Quel universitario viziato di merda e con la puzza sotto il naso?!

<< Malik i nostri vicini di casa? No mamma! Ti prego dimmi che sono altri Malik di cui tu stai parlando! >> 

<< No, assolutamente! >> o meno male, pensai. << Hai capito benissimo non sono altri Malik! Sono i nostri vicini di casa !! >>  

Perché? Ma perché quella donna mi odiava tanto?

<< Mamma ti prego non puoi trovare qualcun altro?! Io quelli lì non li sopporto! Da sempre! >>

<< No! Oggi ho parlato con la signora Malik e mi ha detto che suo figlio dà ripetizioni per poterli aiutare a pagare la retta universitaria!  Che bravo ragazzo! >> 

<< Sono sicura che quei soldi li usa per comprarsi la droga! Mamma è un drogato! Ma lo vedi?! >> Era molto strano quel ragazzo. Da piccoli giocavamo insieme con gli altri ragazzini del quartiere ed eravamo molto amici ma col passare del tempo avevamo iniziato ad allontanarci e lui era cambiato molto. Ormai non ci salutavamo neanche. Molte volte quando uscivo lo vedevo fissarmi dall’altro lato della strada mentre tagliava l’erba o sistemava la macchina, ma ci limitavamo solo al guardarci senza un sorriso nè un saluto. Era un bel ragazzo ma la sua aria di insufficienza era troppa per cui non lo sopportavo. Poi non lo vedevo uscire mai di giorno, stava rintanato in quella casa e usciva solo di sera tornando a casa alle prime luci dell’alba. Infatti quando mi svegliavo presto di mattina per ripassare per scuola lo vedevo parcheggiare la sua auto davanti a casa e rincasare. Sapevo che  andava all’università ma come poteva frequentare le lezioni se stava in giro tutta la notte?! Aveva sempre un’aria sbattuta e da fattone perciò avevo concluso che si drogava.
 
<< Non è assolutamente vero! Sarah, non ti permetto di insultare i nostri vicini di casa. Non è corretto. Chissà cosa potrebbero dire loro di noi! >>  si fermò un attimo poggiando le mani sui fianchi stravolta.

<< Tu ci andrai! Ogni pomeriggio alle tre prenderai il tuo libro di matematica e gli appunti e andrai a casa sua! Ci siamo intese?! >>il suo tono era deciso e non ammetteva repliche. Ed era chiaro che fosse incazzata nera e che si stesse solamente trattenendo dall’alzare la voce.

<< Ok! >> dissi abbassando la testa. Non potevo dire altro ma volevo farle vedere che la cosa non mi piaceva. Magari pensandoci avrebbe cambiato idea. O almeno così speravo.

Uscì dalla mia stanza e poi si riaffacciò. << Ah! Ora scendi giù ad aiutarmi ad apparecchiare! >> 

<< Arrivo! >>

<< MUOVITI! >> disse alzando il tono di voce.
 






*il giorno dopo*
 









Presi la cartella ed usci di casa. Attraversai la via ed arrivai di fronte al cancelletto di casa Malik o forse era meglio dire di Villa Malik! In quel quartiere avevamo tutti delle grandi villette a schiera ma senza dubbio la sua era la più grande di tutte. Ero indecisa se suonare o scappare. Purtroppo il cane mi venne incontro abbaiando perciò e vidi la tenda della camera di Zayn scostarsi mostrandomi il suo viso. Perciò suonai anche se ormai era chiaro che mi aveva vista.
Mi invitò ad entrare in casa e mi invitò a sedermi sul tavolo in sala da pranzo.

<< Non ti muovere! Vado a prendere i miei libri! >> disse scocciato, almeno quanto me, mentre usciva dalla sala da pranzo.

Sentii il rumore dei suoi passi sulle scale e mi girai per guardarmi attorno. Ad un certo punto riconobbi una foto. Mi avvicinai alla mensola sul camino dove era stata poggiata la cornice con all’interno la foto di Zayn da piccolo. Quella foto ce l’avevo anch’io da qualche parte in casa. Ritraeva tutti i ragazzi del quartiere nel parchetto vicino a casa nostra. Avevo all’incirca sei anni in quella foto e ricordo che quel giorno tutti genitori avevano gonfiato una piscina, per noi bambini, nei giardinetti. Nella foto io e Zayn eravamo abbracciati sull’altalena. Eravamo entrambi in costume. Io non avevo il pezzo di sopra. Che vergogna! Lui era seduto sull’altalena e io ero seduta sulle sue gambe come due fratellini. Eravamo uniti da piccoli e quella foto lo mostrava. Strano che l’avessero tenuta con tanta cura. La nostra copia probabilmente era sperduta in qualche album di fotografie pieno di polvere.

<< Ti avevo detto di non muoverti! >> la brusca voce di Zayn fece capolino da dietro le mie spalle. Sussultai sul posto. Non gli stavo mica incendiando casa. Stavo solamente guardando una foto. Mi andai a sedere al mio posto e lui mi raggiunse. Si mise seduto di fronte a me.

<< Iniziamo! Cos state facendo in matematica? >>

<< Eh… le funzioni, credo! >> 

<< Credi?! Fammi vedere il quaderno! >> glielo passai.

<< Ok! Cominciamo dalla teoria… >> e iniziò a parlare di roba noiosissima ma mentre parlava io mi incantai sulle sue labbra carnose. Dopo mezz’ora buona di spiegazione iniziammo a fare degli esercizi insieme e lui si mise di fianco a me per controllare quello che facevo e per correggermi nei passaggi che sbagliavo.

Dopo un po’ il suo cellulare squillò e ci distrasse dal nostro lavoro.

Zayn si scusò con me e poi alzandosi rispose al cellulare.

Usci dalla stanza ma lo sentivo parlare lo stesso.
 





Zayn’s POV 
 

<< Harry! >>

<< Ciao fratellone! Io e Liam siamo in giro! Ti passiamo a prendere? >> 

<< No! Non ne ho voglia! >> 

<< Non ne hai voglia?! Scherzi, amico?! >> sentii dire a Liam. Molto probabilmente ero in vivavoce. Non gli avevo detto che i miei mi avevano costretto a dare ripetizioni
per poter uscire la sera. Avevano stabilito che quando uscivo spendevo troppo e che quindi dovevo lavorare per poter permettermi di uscire oppure non uscivo.

<< Veramente… Sto dando ripetizioni! >> 

<< Cosa?! >> 

<< Sto dando ripetizioni di matematica alla mia vicina di casa! >>

<< E da quando?! >> 

<< Da oggi! >> 

<< Che lagna! Falla andare a casa e noi ti passiamo a prendere! >> 

<< No Harry! >> 

<< Va beh… noi veniamo lo stesso perché non sappiamo dove andare! A tra poco! >> 

<< No, Harry! NO! Non fare il cazzone! >> 

<< Tu-tu-tu-tu….. >> non ci potevo credere quel coglione mi aveva messo giù! E ora come facevo! Se sarebbero arrivati loro non sarei riuscito a dare ripetizioni a Sarah!






 
 
Sarah’s POV 


Lo sentii avvicinarsi allora mi misi a guardare l’esercizio che stavo svolgendo poco prima cercando di non fargli capire che mi ero soffermata ad ascoltarlo per tutta la conversazione al telefono.

<< Scusami! Vuoi qualcosa da bere? >> 

<< Si, grazie! Un bicchier d’acqua! >> 

Mentre lui mi andò a prendere un bicchier d’acqua io riuscì a terminare l’esercizio. Non ci potevo credere se era giusto ero un genio! Quando tornò glielo mostrai.

<< Bravaa! È giusto! Allora non sei così impedita! >> scoppiamo entrambi a ridere. Non mi offendevo se mi davano dell’impedita in matematica infondo era vero.

<< Grazie! Ma sei tu che sei bravissimo a spiegare! Io ho solo seguito le tue indicazioni! >> 

<< Bene! A che ora devi andare via? >> già non mi sopportava più?! Bene!

<< Mi mamma mi ha detto che lei e tua madre si erano messe d’accordo per tre ore oggi! Quindi tra un’oretta! >> 

<< Ah! Ok! Senti, visto che sei bravissima facciamo un altro esercizio e poi puoi andare! Non lo diciamo ai nostri! Contenta?! >> 

<< Si! Certo! >> gli sorrisi grata che entrambi non sopportavamo quella situazione.

Mi detto un altro esercizio e mentre mi stavo accingendo a farlo. Suonò il campanello di casa!

Alzai il viso guardando Zayn che a sua volta mi rivolse uno sguardo e sbuffando si alzò dalla sedia. Dalla porta entrarono due razzi altissimi. Uno era parecchio fisicato, con dei capelli cortissimi e dei dolcissimi occhi color miele. Mi sorrise timidamente mentre Zayn chiuse la porta dietro di loro. L’altro invece aveva i capelli un po’ più lunghi del primo e riccioli, dei profondi occhi verdi e un sorriso accecante. Si avvicinò a me e si presentò!

<< Piacere! Io sono Harry! >> disse porgendomi la mano che strinsi immediatamente. << Allora com’è Zayn come insegnante?! Una chiavica?! >> 

<< No! È piuttosto bravo! >> dissi sorridendo dolcemente a Zayn.

<< Mmm… Zayn è bravo in tutto! >> disse Harry strizzandomi l’occhio!

<< Beh… io posso metter parola solo sull’insegnamento! >> dissi piuttosto timidamente.

<< Per ora…. Per ora! >> 

<< Harry! >> disse Zayn contrariato. << Noi stavamo facendo lezione. Già vi siete autoinvitati perciò sedetevi, state zitti e soprattutto non fate i cazzoni! >> 

<< Ok, amico! >> disse Harry sedendosi di fianco a me e guardando  e sbirciando sul mio quaderno.

<< No, amico! >> disse in tono ironico Zayn battendo una mano sulla spalla di Harry. << Questo è il mio posto! Vatti a sedere di fianco a Liam! >> 

L’altro ragazzo non aveva aperto bocca e si era andato a sedere dall’altra parte del tavolo mentre di godeva la scena di quei due che si scambiavano occhiatacce.

Zayn si sedette di fianco a me e continuai a fare l’esercizio con lui che mi correggeva. Gli altri due intanto chiacchieravano tra loro e massaggiavano.

Dopo una mezz’oretta buona io finii l’esercizio.

<< Ok! Hai capito tutto?! A casa riguardalo! Ci vediamo domani alla stessa ora! >> 

<< Perfetto! >> dissi raccogliendo le mie cose.

<< Zay, stasera Lou da una festa a casa sua! Alle 21 ci troviamo lì! >> disse Liam alzando il viso dal cellulare e guardano Zayn.

<< Ok! >> rispose Zayn intento ad accompagnarmi alla porta.

<< Sei invitata anche tu Sarah! >> disse Harry prima che io uscii dalla porta. Mi bloccai e mi girai verso di lui sconcertata. Cosa centravo io?!

Zayn si girò di scatto verso Harry lanciandogli un’ occhiataccia. << Magari non può! >> 

<< Macché! Oggi è Venerdì !! Se non deve andare ad un’altra festa non ha niente da fare, vero Sarah?! >>

Zayn si girò verso di me aspettando che dicessi qualcosa. Non mi andava di andare ad una festa dove c’era anche lui. Non era stato male quel pomeriggio ma ancora
non lo sopportavo e non mi fidavo di lui e neanche dei suoi amici che molto probabilmente erano dei drogati come lui.

<< Veramente…. Non saprei! Credo di avere altro da fare! >> 

<< Beh… in ogni caso! La festa è a Bloomsbury. Una volta arrivata nel quartiere sentirai la musica che ti porterà a casa di Louis. >> 

<< O-ok !! Ciaoo ! >> dissi e poi girandomi verso Zayn << A domani! >> 
 




Arrivata a casa chiamai Mandy che a conoscenza del fatto che sarei andata a fare ripetizioni da Zayn mi aveva chiesto di chiamarla nel pomeriggio per raccontarle tutto. Le raccontai degli amici di Zayn e della festa. Ma con mio grande dispiacere Mandy conosceva di fama Harry e una volta saputo della festa mi fece promettere di portarcela. Anche se la supplicai di non andarci mi disse che “ il codice della buona amica” me lo imponeva. Ma perché si inventava tutte quelle cazzate?! Ma chi ci credeva?! Comunque alla fine mi arresi e le promisi che ci saremmo andate.
 







Il padre di Mandy ci aveva lasciate a Bloomsbury e notammo che proprio come mi aveva detto Harry si sentiva la musica invadere tutto il quartiere. In effetti era un quartiere piuttosto piccolo ma la musica doveva essere per forza altissima. Mi chiesi se i vicini erano così stupidi da non lamentarsi. Seguendo la musica arrivammo davanti ad un grandissimo palazzo. Quella era una casa?! A me sembrava più un castello. Questo Louis doveva avere parecchi soldi! Nel giardino c’erano un sacco di ragazzi che fumavano e bevevano. Vidi un gruppo di ragazzi riuniti in cerchio che stavano acclamando qualcuno. Mandy curiosa di capire cosa stava dicendo mi prese per mano e mi trascinò vicino al gruppo.

Al centro c’era un barile, di un liquido che doveva essere birra, e da esso partiva un tubo che  terminava nella bocca di un ragazzo che si sosteneva in verticale sul barile stesso e nel frattempo aspirava il liquido attraverso il tubo. Lo sforzo che gli imponeva quella posizione si potevano notare nel pulsare dei muscoli delle sue braccia. Rimasi scioccata! Come poteva farcela da sbronzo?! Nonostante fossi una ballerina e sapevo fare la verticale ad occhi chiusi non credevo ce l’avrei mai fatta da sbronza. Non che mi fossi mai ubriacata. L’alcool nuoceva al mio corpo. Non potevo permettermelo.
Io e Mandy entrammo in casa. Venimmo accolte da un orda di ragazzi universitari sbronzi che facevano baccano, ballavano, si strusciavano uno addosso all’altro oppure giocavano al gioco della bottiglia. Mentre camminavamo per i corridoi di quell’enorme casa ci imbattemmo in Harry che mi riconobbe subito.

<< Saraaah! >> biascicò troppo sbronzo per pronunciare bene il mio nome mentre mi metteva un braccio intorno alle spalle.

<< Lo sapevo che saresti venuta! Chi si perde una festa universitaria ?! >> disse avvinando il suo viso al mio. Eravamo troppo vicini e la cosa mi disgustava parecchio.
Dalla sua bocca usciva un disgustoso odore di alcol mischiato a fumo.

Mi scostai vedendo Mandy che contrariamente a me si stava mangiando Harry con gli occhi, che le luccicavano da brava adolescente in calore.

<< Harry lei è Mandy! >> Harry guardò Mandy tutta attillata nel suo vestito e si bagnò le labbra con la lingua mordendosi poi il labro inferiore. Aveva un fisico bellissimo perfetto! Peccato che però uccideva il suo corpo con una marea di schifezze, tra cui il fumo. Quindi la reazione di Harry era più che comprensibile.

Harry abbandonò le mie spalle per prendere Mandy sotto braccio .

 << Venite! Vi porto nel cuore della festa! >> 

Ci scorto fino in cucina. Una gigantesca cucina piena di bottiglie di alcool. I mobili non si vedevano. Le bottiglie di vetro ricoprivano ogni centimetro della stanza. Guardai tutto quell’alcool disgustata.

<< Ecco! Servitevi! >> disse Harry.

<< Certoo! >> disse Mandy tuffandosi tra le bottiglie e riempiendosi il bicchiere di schifezze.

<< Io non bevo! >> dissi rivolta ad Harry che mi guardava aspettando che mi andassi a preparare un cocktail.

<< Perché? >> 

<< Perché non fa bene al mio corpo! >> 

<< Ok! Io vado ci si vede, bellezze! >> disse  mentre se ne andava sbandando per il corridoio.

Mandy mi si avvicinò con due bicchieri << Dai! Bevi un po’! >> 

<< No, grazie! >> 

<< Daiii è un analcolico! L’ho fatto apposta per te! Che vuoi che succeda?! >>

<< Ne sei sicura?! Si, si, tranquilla! >> 

<< Brava, ragazza! Così mi piaci!  Al mio tre buttiamo giù! >> avvicinai il bicchiere al mio naso e annusai il contenuto. Sapeva di alcool ma magari era solo l’odore che
c’era in giro. Tutto era impregnato dello stesso odore.

 << 1…. 2…. 3! >> entrambe svuotammo a goccia il bicchiere.

<< Sei proprio sicura che era analcolico, Mandy? >> dissi dopo qualche minuto. Appena il liquido era sceso lungo la mia gola, questa aveva iniziato a bruciare intensamente. Ora mi sentivo leggermente intontita.

<< No! Non ne sono sicura! >> disse Mandy abbassando gli occhi imbarazzata.

<< Coooosaaa?! Mandy! >> sbarrai gli occhi. << Io ti ucc… >> non riuscì a finire la frase perché un trenino di persone alticce passa in mezzo a noi due e Mandy si unì a loro abbandonandomi lì in piedi da sola.

Restai paralizzata nella mia posizione per alcuni minuti e poi decisi di cercare Mandy in mezzo a quella folla di gente per poi andare via. La serata doveva finire lì!
 
 
 
 
 
 
  
 
Zayn’s POV 



Gli ero stato dietro tutta la sera da quando l’avevo vista ballare sul tavolo e spogliarsi. Non doveva bere spesso quella ragazza per essersi ubriacata così! Mi sentivo responsabile perché ero il suo vicino di casa e i nostri genitori si conoscevano e poi perché Harry l’aveva invitata a quella festa quando lei era a casa mia. Era ovvio che mi sentissi responsabile. Poi dovevo ammettere che un po’ mi preoccupava quello scricciolo. Aveva diciotto anni ma sembrava più piccola, più vulnerabile. Si era addormentata sul pavimento. Erano le tre di notte e ormai erano andati tutti a casa. La sua amica era andata via con Harry. Probabilmente a casa sua visto che i genitori di Harry non erano quasi mai in casa. Povera ragazza mi faceva pena. Ma magari era a conoscenza della fama di Don Giovanni di Harry.

<< Hey! Sarah! >>  misi una mano sulla sua spalla cercando di scuoterla da quel sonno.

<< Mmmm… Vai via mamma! >> rispose senza aprire gli occhi. Mi aveva davvero scambiato con sua madre?! Iniziai a ridere profondamente!

<< Sarah! Svegliati, dai! >> continuai scuotendole la spalla.

<< Nooo! >> rispose

<< Sarah! Sono costretto a prenderti in braccio?! >> non rispose.

Mi abbassai e le misi un braccio sotto le gambe e uno dietro la schiena. << Ok! >> Poi mi alzai con lei in braccio. Era uno scricciolo.

<< Liam, mi apri la porta per favore? >> gli chiesi. Liam era ancora intontito per via della sbornia ed era appoggiato al muro mentre mi guardava sorridendo di sbieco.

<< Si! Ciaoo >>  mi tenne la porta finchè non uscii e poi la richiuse alle mie spalle.

<< Ciaoo >>
 


Misi Sarah sul sedile anteriore di fianco al mio e le allacciai la cintura. Lei intanto se la dormiva ancora beatamente. Vidi che la camicetta che portava era ancora sbottonata e lasciava intravedere il contrasto tra la su morbida belle abbronzata e il reggiseno bianco. Ero indeciso tra chiudergliela oppure lasciarla aperta. Alla fine decisi di lasciarla aperta. Ero troppo pigro per chiudergliela e inoltre avrei potuto sbirciare ogni tanto a qualche semaforo. Non stavo mica facendo niente di male alla fine.
Salii in macchina  e partii. Dopo poco Sarah iniziò a dare segni di vita.
 



Sarah’s POV 


Mi svegliai in una macchina e girandomi verso il guidatore constatai che era la macchina di Zayn. Non mi ricordavo assolutamente niente di come ci ero salita su quella macchina. Ero accasciata sul sedile e perciò decisi di mettermi seduta meglio. Scivolai meglio sul sedile alzandomi e …. BUM! 
Misi la mano sulla testa dove ora immaginavo comparire un bernoccolo. Sentii Zayn ridere sonoramente!

<< Ciaoo bella addormentata! >> disse ancora ridendo.

<< Ciaoo >> dissi io ancora massaggiandomi la testa.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui cercai di ricordare quello che era successo decisi di chiederlo a lui. Magari sapeva qualcosa. Tutto ciò che mi ricordavo era il bicchiere di alcool che avevo bevuto con Mandy e lei che era sparita tra la folla.

<< Come ci sono arrivata in macchina? >> 

<< Ti ci ho portata io perché tu eri troppo comoda a dormire sul pavimento di Louis! >> 
 
<< Ah! Come mai non sei ubriaco? >> 
 
<< Perché guido! Poi assimilo l’alcool molto in fretta quindi non sono quasi mai ubriaco! >> 
 
<< Che culooo! Io ho un mal di testa allucinante e per di più non mi ricordo niente di tutta la serata! Ho un buco nero! >> 
 
<< Se vuoi posso raccontarti io tutto! >> 
 
<< Davverooo?  Sarebbe magnifico! Ho come la sensazione di aver combinato qualcosa! >> 
 
<< Ooooh si, tesoro! >>
 
Sbarrai gli occhi! DOVEVO assolutamente sapere! << Dimmi tutto e … NON prendermi in giro! >> dissi alzando l’indice in segno di avvertimento.
 
<< Promesso! >> disse incrociando le dita davanti alla bocca.
 
<< Metti le mani sul volante! E poi parla! >> 
 
Zayn scoppiò a ridere e mise le mani sul volante. << Ok. Allora… io ti ho trovata intorno alle 11 su un tavolo mentre ballavi moooolto sensualmente con una bottiglia di vodka in mano e circondata da parecchi ragazzi che ti toccavano un po’ ovunque! >> 
 
Mi misi le mani sulla faccia. Ero scioccata. << Oooohmiioooddiooooo!! Non è possibile! Continua! >> lo incitai.
 
<< Poi ti ho fatta scendere da lì e ho cercato di calmarti. Ci siamo seduti su un divanetto e poi ti è venuta un’improvvisa voglia di ballare. Siamo andati a ballare  ma poi, dopo un po’, hai cambiato idea e ti è venuta voglia di bere dal barile di birra in giardino … >> 
 
<< Non ci credo! E ce l’ho fatta?!?! >> 
 
<< Si! Anzi hai sfidato Niall che è il più bravo e lo hai stracciato! >> 
 
<< Siiii! >> sorrisi fiera di me stessa nonostante tutto quello che avevo combinato. Poi mi balenò in mente un dubbio! << Ho baciato qualcuno? >> 

<< Ooooh siii!! >> 
Sbarrai gli occhi! Ma perché avevo bevuto quel bicchiere?! * ti prego Dio dimmi che non ho baciato lui, ti prego Dio dimmi che non lo baciato, ti pregooo * << Chi? >> 

<< Hai provato a baciare più di un ragazzo, persino lo stesso Louis! >> * ti prego Dio perché non lo baciato, ti prego, perché non mi hai fatto baciare Zayn?! *  Sapevo di non essere molto coerente ma nel momento stesso in cui Zayn mi aveva detto che non avevo tentato di baciare lui capii che era proprio quello che volevo. Come quando lanci devi decidere tra due cose che ti piacciono molto e appena ne scegli una capisci che era l’altra che volevi.
Non che a me piacesse baciare gente a caso, anzi il contrario ma capii che Zayn mi piaceva. Ogni sguardo che ci eravamo scambiati in tutti quegli anni era speciale e importante per me.

<< Cosa mi ha impedito di non baciarli? >> 
 
<< Perché avresti voluto farti tutta l’università e poi non ricordartene? >> 
 
<< No! Per carità! >> 
 
<< Allora sei a posto con te stessa! >> 
 
<< Non hai risposto alla mia domanda però! Cosa mi ha impedito di non baciarli! Ti prego non dirmi che gli sono svenuta tra le braccia un attimo prima o che gli ho vomitato sulle scarpe. Sarebbe il massimo dell’imbarazzo! >> 
 
<< No! Tranquilla niente di simile! >> 
 
<< E allora cosa? >> 
 
Sospirò profondamente << Io! Non volevo che ti facessi tutta al’università! Dovresti ringraziarmi! >> 
 
<< Oh! Ma perché, scusa! A te cosa te ne frega se la tua vicina si fa tutta l’università?! >> 
 
<< Mi da fastidio e poi mi sento responsabile! >>
 
<< Ti senti responsabile ?! E di cosa scusa?! Ho diciotto anni! Non sono mica una bambina a cui devi badare! So cavarmela da sola! Tutti questi anni in cui non ci siamo mai cagati me la sono cavata da sola e tu ora vuoi fare l’amico responsabile?! >> 
 
<< Ma davvero te la stai prendendo con me perché non ti ho lasciato baciare quei ragazzi?! Sei ridicola! Se vuoi domani ti passo i loro numeri e te li fai tutti, tranquilla! Non pensavo che in tutti questi anni fossi diventata questo genere di ragazza! >>controbatté Zayn.

<< Oh, senti non darmi della poco di buono ne tanto meno non rigirare la frittata a modo tuo! Mi interessa solo sapere a cosa sia dovuto tutto questo tuo interesse ma se non me lo vuoi dire, tranquillo! Facciamo finta di niente come abbiamo fatto tutti questi anni! >> 
 
Per il resto del viaggio rimanemmo in silenzio. Quando parcheggiò la macchina di fronte a casa sua feci per scendere ma Zayn bloccò le portiere. Lo guardai in attesa che facessi o dicesse qualcosa.
 
<< Vuoi aprire lo sportello?! >> 
 
<< Non sapevo che facessi danza! >>
 
<< Seriamente?! Ora vuoi parlare di danza!? >> lo guardai allibita e lui non proferì parola. << Ma tu sei tutto fumato! >> rimase ancora una volta in silenzio. Dopo un paio di minuti decisi di rispondergli.
<< Si, faccio danza da anni! Come lo sai? >> 
 
<< Me lo hai detto prima, da ubriaca! >> sorrise, forse al ricordo di me alticcia. Ormai era solo un ricordo ma quel ricordo lasciava su di me i segni di un gran bel mal di testa e la litigata da poco avuto non aiutava. Volevo solo tornare a casa a dormire nel mio caldo letto. << Ti vedevo spesso uscire di casa con il borsone in mano ma non avevo mai pensato che potesse essere il borsone di danza! *mmm… che ragionamenti profondi che fa il ragazzo alle quattro di notte! No davvero secondo me era fumato *Però se ci penso ora capisco perché spesso ti vedevo ballare in camera tua di fronte allo specchio! >> 
 
<< Dimmi un po’… Mi spii ?! >> 
 
<< No, no! Solo che quando ti vedo mi incanto tutte le volte! >> ok! Calma, Sarah, calma. Non ti sciogliere come un pupazzo di neve sotto la linea dell’equatore. Keep Calm.
 
<< Ti ho staccata da quei ragazzi perché mi sentivo responsabile è vero ma non come vicino o come amico. E mi sentivo infastidito perché … >> si fermò.
 
<< Perché??!?! >>
 
<< Perché non volevo che baciassi loro! >> 
 
<< Perché tutti questi anni non ci siamo mai salutati ma solo guardati da lontano? >> 
 
<< Non lo so! Credo perché non volevo rovinare quello che c’era fra noi una volta! >> 
 
<< Ma l’abbiamo rovinato lo stesso! Io ti volevo bene e d’un tratto abbiamo cominciato a non cagarci più! Abbiamo rovinato tutto! >> 
 
<< Vedi… tu eri piccola e io avevo iniziato a provare qualcosa per te. Ero un piccolo deficiente e non capivo cos’era! Così ho preferito non vederti più! >> 
 
Gli sorrisi dolcemente. << E io che pensavo che ti eri offeso perché non ti avevo fatto vincere a nascondino! >> 
Lui mi sorrise di rimando. << Ora siamo più grandi però! >> 
 
<< Già! >>
 
<< Beh… >> 
 
<< Beh… visto che per stasera sono una poco di buono e che non ho ancora baciato nessuno potresti approfittarne! >> 
 
<< Potrei! >> 
 
Io annui in risposta mentre lui si avvicinò piano a me e quando ormai le nostre labbra erano a pochi centimetri le une dalle altre mi sorrise e poi accorciò le distanze. Le sue labbra erano proprio morbide come me le aspettavo e la sua lingua. Oh mio dio! La sua lingua. Gli morsi il labbro inferiore mentre gli misi una mano sulla nuca giocando con le dita con i capelli più corti che gli coprivano la nuca. Lui gemette a quel gesto. Ma stavo facendo la cosa giusta? Insomma, fino a poche ore prima pensavo fosse un drogato e ancora non avevo la conferma che lo fosse. Poi lui era più grande di me e inoltre nel quartiere lo sarebbero venuti a sapere tutti e cosa avrebbero detto? Quanto avrebbero spettegolato? Nel frattempo io ero scivolata più giù sul sedile e lui era praticamente sopra di me a parte le gambe che erano sul suo sedile. Mi accarezzava una guancia con la sua grande mano mentre con l’altra mano era sul mio sedile intenta a sorreggere Zayn sopra di me.
Mi staccai dalle sue labbra con molta difficoltà. E lui si staccò in reazione.
 
Mi sedetti meglio sul sedile<< Forse non dovrem… BUM >> mi massaggiai ancora una volta la testa che ancora per una volta avevo sbattuto contro il tettuccio della macchina.
 
Zayn scoppiò a ridere mentre era ancora sopra di me. << Cosa stavi dicendo che non dovremmo fare?! Credo che il fato ti stia dando dei chiari segni! >> 
 
Sorrisi. Aveva ragione il destino mi stava dicendo che non dovevo parlare o uscire da quella macchina ma dovevo restare lì con quel ragazzo stupendo. << Se quelle labbra carnose non si buttano a capofitto sulle mie immediatamente mando il destino a fanculo! >> 
 
<< Hai guardato bene le mie labbra! >> 
 
<< Da anni tesoro! >> gli sorrisi maliziosamente << Allora ti muovi o me ne devo andare?! >> e ancora una volta quel bellissimo ragazzo mi sorrise e le nostre labbra nel buoi della notte si rincontrarono. In quel momento era tutto perfetto. Avevo dimenticato la matematica. Mia madre. La sbornia. I vicini. Il fatto che Zayn avrebbe potuto essere un drogato. E persino la danza. C’eravamo solo IO e LUI. Le sue labbra morbide, il suo tocco dolce, i suoi sorrisi mentre ci baciavamo, i suoi gemiti, LUI! Se mi avessero mai detto che quel ragazzo fantastico in grado di farmi scordare qualunque cosa con un semplice bacio era proprio sotto il mio naso non ci avrei mai creduto e invece … eccolo lì!  
Non sapevo come sarebbe andata il giorno dopo, come ci saremmo comportati. Sapevo solo che in quel momento lui era mio. Solamente mio.
Mentre le prime luci dell’alba iniziavano a illuminare il quartiere i nostri gemiti si univano armoniosamente come il battito dei nostri cuori e come le nostre anime. Avrei danzato per sempre sulla melodia che producevano i nostri cuore battendo all’unisono all’impazzata.
 








 HOOOOLAAAAAAAAAAAAAAA!! QUE TAL?! 
Come va ragazzuoleee?! 
Questa storia mi è stata ispirata da 2 persone: 
1. una ragazza su twitter che ha inventata un immagina con Justin Bieber (credo) in cui lui faceva le ripetizioni a lei che aveva 4 in matematica! Quindi la ringrazio! =) 
2. il mio vicino di casa (GNOCCO DA FAR SCHIFO!Ahahaha) di cui ero amica e ora non ci rivolgiamo più la parola (più o meno come nella storia solo che PURTROPPO non so e non credo che sia innamorato segretamente di me). Ringrazio anche lui!!

Scusate l'orario ma dovevo postare prima di uscire con le mie amiche ma non ho fatto in tempo e quindi posto ora da ubriaca fradicia! Nooo va beh... sono solo un pò brilla!! 
Vi voglioooo benee KISS KISS 
Spero che questa storia vi piaccia!! fatemi sapere magari anche solo con un messaggio di posta! Perchè nel caso vi piaccia ho in mente un probabile sequel che mi piacerebbe scrivere per voi!! Quindi fatemi sapere cosa ne pensate se non non lo scrivo * fa la linguaccia* 
Vi ho già detto che vi voglio bene?! <3 

   
 
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