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Autore: EdSheeran_ObsessED    30/03/2013    2 recensioni
Insicura. Timida. Fredda. Questa è Cate, una quindicenne che ha un pessimo rapporto con il suo corpo e con sua madre. L'unico a conoscerla a fondo è Peter,il suo migliore amico. Ma ciò che Peter non sa è che Cate gli nasconde un terribile segreto. Che scoprirà solo dopo cinque anni...
Volevo informare il lettore che il personaggio di Peter è ispirato al cantante britannico Ed Sheeran. Per cui la mia storia è dedicata a lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“My Lovely Stranger”
Capitolo 1
Scostò la ciocca di capelli rossi che le coprivano gli occhi azzurri e cercò con più attenzione tra gli scaffali qualche libro che la potesse rappresentare. 
Cate era una quindicenne apparentemente come le altre, ma per chi la conosceva bene, era diversa, particolare. Non si amava, anzi si odiava, non riusciva a guardarsi allo specchio per più di cinque minuti senza pensare “Diamine Cate, quanto sei brutta; perchè dovresti mai interessare a qualcuno?”. Era alta, non quanto lo dovrebbe essere una quindicenne; lei era cinque centimetri più alta delle altre ragazze. Aveva I capelli rossi, o come le dicevano tutti pel di carota. Non aveva i capelli lisci, ordinati e pettinati e non portava mai delle mollette carine. Anzi, aveva I capelli mossi, ma di un mosso piacevole a guardarsi; a volte quando non tentava di aggiustarseli con le dita formavano grandi boccoli che le cadevano poi sulle spalle. Il colore dei suoi occhi era indefinibile; quando guardava il sole erano azzurrissimi, quando invece si trovava in un luogo scuro, diventavano grigi, del colore del ghiaccio, e poi quando era dell’umore strano, un po’ pazzerello, allora gli occhi le diventavano verdi. Era spesso dell’umore pazzerello e la cosa non le piaceva. Aveva quindici anni, era solo un’adolescente, quel periodo è difficile per tutti i ragazzi. Voleva scappare e mollare tutto, rifugiarsi in un luogo tutto suo. Sentiva di volere più affetto da sua madre, però quando la madre la voleva abbracciare lei si scansava, non voleva più tutto quell’affetto, voleva essere trattata da grande. Il problema dell’adolescenza è proprio questo: non si è grandi abbastanza, ma non si è neanche bambini piccoli, si è nel mezzo. 
La madre di Cate si chiamava Rosie. Lei e Cate erano molto simili, per il colore dei capelli e per l’atteggiamento e il carattere. Cate e sua madre si scontravano spesso per i loro caratteri. Litigavano quando facevano la spesa, quando andavano a buttare la spazzatura e soprattutto quando andavano a fare compere di vestiti. Cate odiava profondamente la sua pancia, si considerava troppo grassa. Secondo lei nessun ragazzo l’avrebbe mai guardata per la sua pancia. Le amiche le dicevano che non era grassa. Rosie invece, a volte diceva che era soltanto morbida, a volte invece le diceva che stava diventando enorme, che era la più grassa tra le sue amiche e che voleva che Cate iniziasse una dieta con lei. Cate ne aveva fatte di diete. Sin da quando aveva otto anni ed aveva iniziato ad ingrassare, Cate faceva sport, non mangiava carboidrati, poi faceva la dieta iperproteica, poi mangiava cibo liofilizzato per disgustarsi e perdere il senso di appetito. Nonostante tutti questi suoi tentativi, non era mai diventata magra come lei si voleva vedere. Il problema era che le mancava la costanza. 
Viveva a Brighton. La sua era una casa abbastanza grande, con un ampio giardino e un bel salotto accogliente. Invece la sua stanza era piccola, ma giusta. Rispecchiava la sua personalità. Sul muro aveva disegnato una grande casa hobbit verde, lei che era una grande fan de “Il Signore degli Anelli” e poi aveva appeso varie foto della Nuova Zelanda e degli All Blacks, squadra di rugby neozelandese. Il suo sogno era quello di lasciare l’Inghilterra e andare a vivere ad Auckland, in Nuova Zelanda.
Quella era una Domenica mattina. Era la Domenica del 25 Novembre 2012, a Brighton faceva abbastanza caldo e il sole splendeva sul mare. Affacciandosi dalla camera di Cate si  vedeva bene il mare. Quella Domenica era in libreria con la madre; voleva trovare un libro che parlasse di lei, che raccontasse di una protagonista la cui storia era simile alla sua, ma non aveva trovato niente, così era andata a sbirciare negli scaffali del Fantasy. Aveva aperto un libro “Pozioni e incantesimi d’amore”. Era un libro troppo infantile per una quindicenne. Lo chiuse, lo posò e raggiunse la madre. 
“Cate guarda, questo libro fa al caso nostro. “Dieci metodi per dimagrire” ” disse Rosie soddisfatta della scelta.
“Non crederai mica a tutto quello che dice quel libro?!”
“Qui dice che è stato scritto da un esperto del dimagrimento estremo.” 
Cate non badò alla risposta della madre, ma andò nel reparto Tempo Libero-Dolci. Si era appassionata solo quell’estate alla pasticceria, ma già aveva preparato tre torte con ottimi risultati. Rosie invece le metteva sempre i bastoni tra le ruote. Ogni volta che Cate voleva preparare una torta lei ne faceva un problema di calorie, tempo e denaro. Cate prese in mano il ricettario de “ Le delizie deliziose”. Rosie immediatamente posò il libro che stava sfogliando e si avvicinò a Cate, le prese il libro da mano e molto severamente le disse: 
“Lo sai che non devi proprio guardare in quel reparto. I dolci fanno male. Vuoi ingrassare fino a non entrarci più nei pantaloni?” 
“Per favore mamma non intrometterti nella mia vita. Sono grande abbastanza da poter valutare cosa è giusto e cosa non lo è per me senza che tu debba metterci bocca.”.
Quella stessa sera Cate stava scrivendo il suo diario. 
Caro diario,
Sono davvero una ragazza orribile.
La mia compagna di classe Marta si è innamorata di un certo Marc. Non sa però se lui ricambia. Io so di si. L’unica volta che l’ho visto dal modo in cui si comportava era palese che era interessato. Per ora non le dico niente, vediamo se Marc avrà il coraggio di parlare. 
Io invece, a chi piaccio?? Credo proprio a nessuno…
Ciao,
Cate.” 
Squillò il cellulare, era Peter.
Peter era il migliore amico di Cate, passavano tutte le giornate insieme.
“Ciao Pete”
“Ciao Cat, puoi parlare?” 
“Dimmi tutto” 
“Vorrei invitarti alla festa di un mio compagno di squadra.Mi ha detto che potevo portare un amico. Ti va?” 
Cate scostò un attimo il telefono dall’orecchio. Si guardò allo specchio, era imbarazzata. Che figura avrebbe fatto Peter a portare a una festa di diciassettenni una ragazzina così grassa e brutta.
“Non so” disse Cate sconsolata “Non credo di poter venire” 
“C’è qualcosa che non va?” 
“Non saprei cosa mettere…” 
“Bastano un jeans e una maglietta, tu sei sempre bella, non preoccuparti. Ci vediamo sotto casa tua Sabato, alle nove.” e riattaccò. 
Cate posò il cellulare sul comodino. Alzò la maglia del pigiama e si toccò la pancia. Sospirò sconsolata e perplessa, poi andò a dormire.
[Questo primo capitolo è stato incentrato sulla descrizione dei personaggi,ma i seguenti saranno più entusiasmanti! (: ] 
  
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