Era il 1983. Grace era una bambina, allora. Abitava con la sua famiglia a Santo Domingo dove tutti erano felici. Tutti tranne Grace. Nel 1982 partì con la sua famiglia da Puerto Plata ma a Grace non piaceva ancora quella città. Sapeva, sì, che doveva farci l’abitudine, ma proprio non ce la faceva. Le mancava troppo la sua città, i suoi amici, i suoi insegnanti... Una sola cosa avrebbe potuto renderla felice: l’amore. Ma lì amore non c’era. Non amava l’ambiente e tantomeno le persone. Era passato un anno e non aveva ancora conosciuto nessuno di interessante. Le avevano presentato  imprenditori, coltivatori, raccoglitori. Era un mestiere molto famoso, quello, dal momento che lì c’erano molti campi da tè; ma questo cambiò quando incontrò Jasper. Jasper era un raccoglitore che non poteva, non doveva innamorarsi di Grace. Grace era una nobildonna e non poteva innamorarsi di lui; non era alla sua altezza. Ma successe; proprio come ogni cosa proibita.
Lo conobbe il 30 Marzo 1986. Era un nuovo raccoglitore del campo da tè della famiglia Traybenn.  La famiglia Traybenn era una famiglia importante allora. Lei se ne innamorò follemente, ormai lui era il suo unico pensiero.
E anche Jasper amava Grace. Ma non potevano coronare il loro amore. Sarebbe stato uno scandalo e lei non voleva che la sua famiglia si vergognasse per colpa sua. Passarono un mese o due nei quali Grace passò più tempo ad osservarlo che a studiare. Così decise di parlargli. La prima volta che ci provò fu così colta alla sprovvista che non riuscì a separarsi da lui; le sue labbra finirono su quelle di Jasper, e non si separarono per almeno un minuto. Le sue labbra erano asciutte, ma Grace ne assaporò l’interno umido. Le accolse e così serrò quel vincolo d’amore che non dimenticò.  Per Grace fu così bello che la notte non riuscì a dormire. Era come se quel bacio le avesse messo la coscienza apposto. Aveva però deciso che doveva finire lì. Ora sapeva che anche Jasper l’amava e proprio per il loro amore doveva finire tutto. E così quando si incontrarono  prima si scambiarono un bacio appassionato, poi lei lo bloccò dicendogli che doveva andarsene. All’inizio Jasper non comprese dove avesse sbagliato; ma poi capì e con sguardo vitreo le disse: << Di’ quello che devo fare per farti felice e io lo farò>>.
Allora lei, piangendo, gli disse addio e tornò nella sua stanza.
La mattina il padre di Grace trovò sulla scrivania la lettera di Jasper; non c’erano giustificazioni, c’era solo scritto che se n’era andato. Passarono giorni, settimane, mesi, anni,  fino a quando Jasper tornò. Quello stesso giorno Grace stava rientrando a casa, quando vide uscire dallo studio di suo padre Jasper. Pensava che durante tutto quel tempo si fosse arricchito e fosse tornato per chiedere la sua mano. Gli corse incontro ma avvicinandosi vide un’ombra dietro di lui. Era un’ombra alta, bionda, con le lentiggini, che si stringeva al suo braccio. Allora capì. Non era tornata per lei, ma per loro, per guadagnare e sposarsi.
Iniziò a studiarli, durante il pomeriggio non faceva altro che indagare. Guardava lei, cercava di capire cosa avesse in più di lei. Poi guardava lui e in quel nuovo lui riconobbe il ragazzo che un tempo aveva quel sorriso e quegli occhi solo per lei, la stessa per la quale non provava più nulla. Fu così forte per lei quell’atteggiamento così freddo che iniziò a lasciarsi andare, quando poi capì che l’unica cosa che le avrebbe fatto bene sarebbe stata la vendetta. Iniziò a renderle la vita impossibile, la caricava di lavoro e non la faceva stare con Jasper. Allora lui andò a parlarle. Le fece capire che ormai la sua vita era Marion. Questo fece accrescere il dolore ma alla fine capì. In realtà lei non amava più Jasper, amava il loro amore anche se non l’aveva mai vissuto. Solo allora comprese il male che aveva fatto passare loro. Così si lasciò andare, decisa a trovare la persona giusta con cui vivere quell’amore eterno.