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Autore: VioletBow    30/03/2013    0 recensioni
A volte non è semplice tenersi per sé i propri pensieri, a volte si preferisce scriverli per fare ordine nella proprio testa... E se qualcuno li leggesse?
Quarta classificata al contest "Il primo bacio non si scorda mai" di Clover _ Armstrong.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si lasciò cadere con malagrazia per sedersi scompostamente sulla sedia, volse gli occhi al soffitto con l'ombra di un sorriso divertito sul volto ed emise un suono che era un misto tra un sospiro e una risata.
Al suo fianco, Kurt - che aveva passato tutta la serata seduto lì ad osservarlo, memore di ciò che era successo l'ultima volta che Rachel aveva dato una festa - gli lanciò un'occhiata di soppiatto: nonostante avesse bevuto notevolmente e fosse palesemente brillo, continuava a essere di una bellezza spettacolare... Anche se a lui di solito non piacevano i ragazzi trasandati, Blaine era davvero sexy con i vestiti disordine per il troppo tempo passato a ballare, le guance arrossate dal caldo e dall'alcool e quei riccioli scompigliati che sembravano invitarlo a passare le dita tra di essi.
- Sai che l'ho letto? - asserì d'improvviso, ancora concentrato sul soffitto che difficilmente avrebbe interessato una persona completamente sobria.
- Cosa, scusa? - chiese Kurt, parlando ad alta voce per superare il fracasso infernale dei bassi di una delle tante canzoni che Puck gli stava facendo sorbire da quando si era auto-nominato DJ della festa.
Blaine finalmente si decise ad abbassare lo sguardo offuscato sul ragazzo con cui stava parlando e gli si avvicinò, ottenendo l'immediato effetto di far irrigidire Kurt che temeva di aver iniziato a capire a cosa si riferisse con quella frase.
- Il tuo diario segreto. - gli bisbigliò vicino all'orecchio in una mezza risata.
 
Qualche settimana prima.
 
- Mi sento così stupido! - si spazientì Kurt, tirando indietro la sedia su cui era seduto e posando lo sguardo sulla propria immagine riflessa nel grande specchio che aveva di fronte.
Abbandonato aperto sulla scrivania, giaceva un quadernino: un semplice moleskine dalla rigida copertina marrone, con giusto le prime due pagine segnate da una nera e accurata scrittura.
Il ragazzo incrociò le braccia, corrucciato, battendo sul proprio braccio con il dorso della penna che ancora teneva in mano.
Si sentiva una ragazzina di dodici anni a scrivere i propri pensieri come se quello fosse un diario segreto di quelli di cui fanno la pubblicità - sempre più elettronici quanto rosa - ma aveva seriamente bisogno di un modo per sfogarsi, visto l'età difficile in cui si trovava, e non poteva di certo andare a parlare dei propri problemi con Blaine che sembrava esserne il fulcro.
Sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo sullo stemma della Dalton che dava fiera mostra di sé sul suo petto, rendendosi conto ancora una volta che quella sembrava l'unica via possibile per non tenersi tutto dentro come sempre.
Si avvicinò nuovamente alla scrivania, rileggendo l'ultima riga scritta poco prima, quando venne distratto dalla voce del ragazzo su cui stava scrivendo.
Alzò di scatto la testa, credendo per un secondo di avere avuto un'allucinazione uditiva, e la prima cosa che il suo sguardo focalizzò fu il riflesso di qualcuno alle sue spalle.
- Ciao, Kurt, mi ha fatto entrare tuo padre. - lo salutò allegramente il ragazzo mentre quest'ultimo, lasciata scivolare la penna, si affrettava a chiudere il quadernino prima di voltarsi verso l'amico.
- Ehy, Blaine... - lo accolse, leggermente imbarazzato, alzandosi e andandogli incontro. - Cosa ci fai qui?
- Volevo farti sentire un pezzo; l'hanno passato alla radio mentre ero da queste parti e ho pensato che cantato dagli Usignoli sarebbe stato spettacolare! - rispose, enfatico. - E poi mi stavo giusto chiedendo come sta Pavarotti.
- Pavarotti sta benissimo. - sorrise Kurt, liberandosi dall'imbarazzo causato da quella specie di diario che posteggiava sulla sua scrivania. - È nell'altra stanza... Vado a prenderlo così sente anche lui questo pezzo.
Blaine sorrise di rimando, osservando il ragazzo passargli accanto e uscire dalla stanza.

Sgranò gli occhi nel sentire quella semplice frase e l'urlo di qualcuno lo riportò alla realtà, facendo sì che si accorgesse che se ne era appena andata la luce.
Non poté vedere il mezzo sorriso sul volto di Blaine che si allontanò da vicino al suo orecchio per avvicinarsi e poggiarsi dolcemente sulle sue labbra semi-dischiuse nel vano tentativo di trovare qualcosa di sensato da dire.
Non ebbe neanche il tempo di chiudere gli occhi che l'altro già si era nuovamente allontanato.
- Mi piaci anche tu, eh. - gli disse con sul volto un sorriso ubriaco, alzandosi e poggiandogli una mano sulla testa a scompigliargli anche se di poco i capelli.
Poi si alzò per andare a controllare cosa fosse successo, come se niente fosse, mentre Kurt guardava verso il punto da cui proveniva il rumore dei suoi passi ancora mezzo paralizzato con le dita a sfiorare la labbra.
Si sentiva strano: le sue labbra adesso avevano il leggero dolce sapore dell'alcolico che aveva fatto ubriacare il ragazzo che gli aveva fatto fermare il cuore per quel breve lasso di tempo e probabilmente erano calde quasi quanto le sue guance arrossate.
Sorrise lievemente, solo da un angolo della bocca.
  
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