Le spiaggie di miami erano sempre affollate, quel giorno però erano davvero gremite di gente. Con quella musica a palla, sembrava di essere in discoteca. Ero distesa sul mio telo da mare a prendere il sole, come quasi tutti i giorni, daltronde mio padre non mi permetteva di andare da nessun'altra parte oltre che in spiaggia. Era un uomo troppo protettivo, doveva sempre sapere dove andavo, non mi lasciava mai parlare con qualche ragazzo, e questo suo comportamento mi dava ai nervi.

Quel giorno faceva davvero caldo, così mi alzai e decisi di farmi un tuffo in acqua. Non avevo amici o amiche, ero sempre sola. Mi immersi e quando uscii scossi i capelli, stetti in acqua per qualche minuto, poi decisi di unscire, siccome stava entrando troppa gente in acqua.

Mi asciugai con il telo da mare e mi diressi verso il piccolo bar sulla spiaggia, ormai era ora di pranzo e avevo fame. Presi un panino e una coca, andai a sedermi ad un tavolo, quando qualcuno mi sbattè contro e finii a terra.

"guarda dove cammini, idiota." dissi,alzando il capo, ed ecco che mi bloccai quando incontrai degli occhi color nocciola. subito mi rimangiai  tutto ciò che avevo detto prima.

"perdonami, andavo di fretta." afferrai la mano che mi porse e raccolsi a terra il mio panino ormai non più commestibile e il bicchiere con la coca.

"fa niente." risposi buttando nel cestino il cibo. "tanto non avevo fame" mentii.

Mi voltai verso quel ragazzo, dagli occhi magnetici, il quale si stava grattando la nuca imbarazzato.

"Io sono Justin, tu?" disse facendomi l'occhiolino. "una persona morta, se non me ne vado, ci si vede." dissi lasciando quel povero ragazzo basito, era tardi e mio padre sarebbe arrivato a momenti a prendermi e sinceramente non mi andava di farmi vedere con un ragazzo, avrebbe ucciso sia me che lui.

Corsi verso il mio telo mare, mi rivestii velocemente e misi tutto in borsa. mi avviai verso il parcheggio fuori dalla spiaggia e vidi che mio padre era già arrivato, lo salutai con la mano.

"ciao papà." dissi salendo in macchina. " è andato tutto bene?" disse guardandomi. "tutto normale."cercai di evitare qualsiasi tipo di discorso.

Per tutto il viaggio ci fu un silenzio tombale e finalmente quando arrivamo a casa entrai di corsa in casa.

"ciao amore." presi in braccio la mia piccola sorellina Charlie. "tao tata" disse con quella sua vocina.

La feci scendere e riprese a giocare con le sue barbie, andai in camera mia, chiusi la porta a chiave e buttai la borsa sul letto.Entrai in bagno, mi svestii, sciolsi i capelli dalla coda di cavallo. Ed entrai in doccia, dove venni sommersa da un getto d'acqua. Ripensai a oggi, a quel ragazzo, lo avevo lasciato come se niente fosse, magari ci era rimasto male.

Sentii suonare un telefono,che non era il mio. uscii dalla doccia avvolgendo attorno al mio corpo un asciugamano, uscii dal bagno e andai in camera.stava squillando il telefono fisso, risposi. 

Riattaccò subito senza nemmeno farmi rispondere, okay, ero un po' scossa.

                                                                                                                                           _________________________________________