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Autore: LucyFire    30/03/2013    2 recensioni
Una cena, un appuntamento, un uomo strano e una ragazza che capisce ben poco.
DAL CAPITOLO:
“Modesto?”
“Credo solo di essere realista. O almeno ci provo: non mi piace dire cose in cui non credo.”
“Mai detta una bugia?” Fece una mezza risata. Quest'uomo era davvero strano: prendeva ogni mia domanda come frase filosofiche, facendomi presente tutto ciò che pensava.
“Ok, rewind. Non mi piace dire cose che credo siano delle emerite cavolate.”
“Quindi dici sempre quello che pensi.”
“Teoricamente, perché anche in quel caso potrei dire stupidaggini.” Stavo per aprire la bocca per rispondergli a tono, ma la richiusi all'istante, rendendomi conto che non sapevo cosa dire. Era la prima volta che mi trovavo senza parole, inconcepibile.
“Non sai cosa dire.” Molto intelligente, si.
“Non saprei cosa rispondere. Dici cose strane.”
“E' un complimento?”
“Prendilo come vuoi. Ho detto solo quello che penso.”
“In fondo è quello che faccio anche io; che coincidenza, diamo entrambi aria alle nostre idee facilmente.”
“Ma se mi hai appena detto che non dici tutto quello che pensi perché lo ritieni molte volte stupido.”
“No, calma. Ho detto che non mi piace dirlo, non che non lo faccio.” Giuro, mi ero persa.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Appuntamento con Lo Strambo

 

 

 

Siete pronti per ordinare?”

Si grazie.” Risposi educatamente. Era da un bel po' di tempo che non andavo in un ristorante: ero troppo abituata a mangiare una pizza insieme ai miei migliori amici per trovarne il tempo.

Perfetto. Da bere?” Matteo fece un gesto con la mano, per indicare al cameriere che avrebbe dovuto iniziare da me.

Acqua naturale. Il vino lo faccia scegliere al mio accompagnatore, grazie.” Se in generale ero di buona forchetta per qualunque cosa mi si presentasse sul piatto, a scegliere il vino da abbinare ero proprio negata.

No anche per me acqua: sono astemio.” Mi girai di scatto verso di lui con una muta domanda scritta a caratteri cubitali in faccia.

Astemio? E da quando mai un ventisettenne era anche lontanamente astemio a questo mondo? Ma dove lo aveva trovato Tess un tipo del genere, su Marte?

Finito di ordinare gli antipasti e il primo, si rivolse verso di me.

Non mi piacciono gli alcolici in generale.” Mi spiegò allora vedendo la mia espressione.

Insolito.” Snocciolai una parola presa direttamente dall'ottocento. Odiavo parlare antico, troppo educato e stra maledettamente formale. Ero una ragazza diretta, che diceva quello che pensava della gente direttamente in faccia a loro. Forse era per quello che nella mia vita pizza vinceva su ristoranti di lusso e un bel film visto in compagnia vinceva su una giornata passata a girare per negozi in cerca di vestiti costosi.

Raccontami qualcosa di te. Che lavoro fai?” Mi tirai leggermente in avanti, poggiando i gomiti sul tavolo e tirando leggermente il vestito che indossavo sotto il seno. Stra maledetta eleganza, vatti a fare un giretto per l'inferno.

Sono un editore. Tu?” O la va o la spacca.

Organizzo matrimoni.” Solitamente quando dicevo che lavoro facevo le possibili reazioni erano due: la prima, e più diffusa, era quella di ridacchiare leggermente per poi chiedermi se stessi scherzando; la seconda era quella di credermi un sfigata di livelli cronici che si diverte ad organizzare la vita degli altri perché non sa cosa farsene della propria.

Ah... Interessante.” Fece un mezzo sorriso, pensando a qualcosa. “Quindi anche tu sei nella categoria di quelli che utilizzano la tattica del “chi non sa fare insegna”.”

Anche?” In tutta la sua frase mi aveva colpita solo una sua parola. In fondo non l'aveva detto con disprezzo, solo con curiosità; e io non potevo che apprezzare il suo comportamento, siccome ero abituata ad altri atteggiamenti di uomini completamente cerebrolesi.

Faccio l'editore perché non so scrivere. Giudico quello che leggo e amo i libri, ma non saprei fare lo scrittore.”

Modesto?”

Credo solo di essere realista. O almeno ci provo: non mi piace dire cose in cui non credo.”

Mai detta una bugia?” Fece una mezza risata. Quest'uomo era davvero strano: prendeva ogni mia domanda come frase filosofiche, facendomi presente tutto ciò che pensava.

Ok, rewind. Non mi piace dire cose che credo siano delle emerite cavolate.”

Quindi dici sempre quello che pensi.”

Teoricamente, perché anche in quel caso potrei dire stupidaggini.” Stavo per aprire la bocca per rispondergli a tono, ma la richiusi all'istante, rendendomi conto che non sapevo cosa dire. Era la prima volta che mi trovavo senza parole, inconcepibile.

Dopo un minuto di silenzio ecco che riprendeva a parlare. Ma dove lo aveva trovato Tess questo tipo io-parlo-in-continuazione-dando-aria-alla-bocca? Ed eccolo che riprendeva a parlare.

Non sai cosa dire.” Molto intelligente, si.

Non saprei cosa rispondere. Dici cose strane.”

E' un complimento?”

Prendilo come vuoi. Ho detto solo quello che penso.”

In fondo è quello che faccio anche io; che coincidenza, diamo entrambi aria alle nostre idee facilmente.”

Ma se mi hai appena detto che non dici tutto quello che pensi perché lo ritieni molte volte stupido.”

No, calma. Ho detto che non mi piace dirlo, non che non lo faccio.” Giuro, mi ero persa. E adesso che gli rispondevo?

Ehm... ordiniamo?” E brava Cristina, vai così! Tu si che non ti fai abbattere da nessuno!

Certo.” Chiamò il cameriere, ordinò per entrambi il secondo dimostrando molta premura e pazienza, soprattutto quando ero indecisa fra due contorni e non mi riuscivo a decidere.

Quando il cameriere si allontanò feci un'osservazione, sperando che almeno questa volta non mi avrebbe spenta come tutte le altre.

Sei gentile.”

Capita anche a me, si.”

Ignorai alla grande il suo commento sarcastico, passando ad altro.

Una volta le persone gentili le chiamavano cavalieri. Guarda che per la prossima volta mi aspetto che mi vieni a prendere con la carrozza.” Ridacchiai alla mia uscita alquanto stupida. Ma dove le trovavo le mie battutine idiote, su ebay?

Quindi mi credi una specie di principe azzurro? Che tristezza.”

Perché? Credo sia il sogno di ogni uomo cercare di abbindolare ogni ragazza con queste fantasie.”

Sarà, ma io penso che la calzamaglia sia troppo stretta in alcuni punti e che sia totalmente antiestetica, che tutti quei vestiti frufru mi diano un'aria un po' gay e che la solita damigella in pericolo sia alquanto imbranata e appiccicosa.”

Quindi?”

Dico solo che sarei negato per la parte. Per non parlare poi del cavallo: l'unica volta che ho provato a salirci – qualche anno fa – sono caduto e mi sono rotto un braccio.”

Risi per la sua disavventura.

Allora sei l'opposto del perfetto principe azzurro. E a me che sembravi un cavaliere!”

Un cavaliere di oggi o dell'ottocento?”

Perché, c'è differenza?”

Credo che una volta, quando le donne nella società non erano niente, agli uomini servivano solo poche parole per autoproclamarsi cavalieri e dire di trattarle bene o di avere un codice morale. Vorrei vedere chi adesso potrebbe anche solo pensare di aiutare una donna in quei modi: si salvano tutti dicendo che siamo tutti uguali davanti alla legge.”

Vista così la cosa è una bella fregatura.”

Può essere vista anche in un'altra maniera però. Oggi quando vedi un uomo gentile lo sarà solo perché lo vuole lui veramente.”

Quindi si ritorna al punto iniziale: tu sei un cavaliere.”

Forse, lo ammetto. Credo però di esserlo solo quando posso ottenere qualcosa in cambio.”

E cosa ti piacerebbe avere, in questo momento.”

Non saprei. Un parente miliardario in fin di vita, girare intorno al mondo, vivere in Alaska per qualche giorno, che fuori nevichi, che esca un nuovo film di Woody Allen, avere una mongolfiera, mangiare un dolce al cioccolato... un'altra cena con te.”

Sorvolai sull'ultima parte della sua frase, ovviamente buttata lì per fare effetto.

Tutto quanto riconducibile ai soldi. Mai sentito dire che non portano alla felicità?”

Bha, stronzate. Se non puoi avere quello che desideri allora spiegami come si può essere felici.”

Credo dipenda dalle persone che ti sono affianco.”

E non sono proprio queste che ti spingono sempre a cercare un lavoro con uno stipendio maggiore.”

Vuoi dire che non ti piace il lavoro che fai?” Stavo cercando di seguire quello che diceva, ma era molto difficile. Più che altro buttavo lì domande a caso, sperando di azzeccarci.

No io sono stato fortunato: sono riuscito a collegare soldi con piacere. A te invece piace il tuo lavoro?”

Non mi lamento, però ho un capo che è una rompicoglioni terribile. Ogni giorno urla addosso a tutti per qualcosa che sa solo lei.” Vai così Cristina! Fai la parte della scaricatrice di porto che si lamenta del suo lavoro! Sicuramente lo stenderai grazie ai tuoi modi affascinanti.

Se vuoi il qui presente principe azzurro barra gay ti può venire a salvare tirandole addosso una padellata.” Eh? E questa da dove gli era uscita?

Una padellata, sicuro? Credo che finiresti solo in tribunale.”

Oppure in manicomio. Ho sempre voluto andarci almeno una volta.” Questa da dove gli era uscita (parte due)?

Questa è bella. Perché?”

Sai quando i bambini piccoli pensano a quello che vorrebbero fare da grandi, no? Tipo l'astronauta o l'attore. Bene, io volevo fare il matto.”

Solo il matto? Carina come cosa, molto normale.” Non sapevo se prenderlo sul serio o meno. La scelta era molto difficile vista la mancanza di un filo logico con cui mi rispondeva.

Bhe in realtà sarei voluto diventare anche un inventore, però non lo dico molto in giro.”

Ti ci vedo con una mascherina trasparente, un camice bianco e i capelli pettinati con i petardi in effetti.”

Ci hai azzeccato: volevo inventare fuochi d'artificio.”

E perché non lo dici in giro? Non mi sembra una cosa brutta.”

Oggi tutte le persone che hanno un minimo d'intelligenza superiore alla media o si rintanano in laboratori di ricerca a vantarsi con il mondo, oppure inventano cellulari. La scelta è molto limitata.”

Nessuno ti ha mai detto che sei giusto un po' cinico?”

Ci hanno provato, si.”

In che senso?”

Diciamo che prima dei vent'anni mi arrabbiavo con poco. Una volta ho anche spaccato il naso a uno che mi prendeva in giro.” Matteo in versione stronzo adolescente mi mancava.

Affascinante.”

Lo so, so avere molto charme quando la situazione me lo richiede.” Assottigliai lo sguardo, cercando di capire se era sul serio così o se veramente stesse scherzando.

Il mio commento era sarcastico.”

Il mio no invece.” E qui mi aveva zittita nuovamente. Appena dicevo qualcosa eccolo che era pronto a rispondermi a tono. Era come se avesse la risposta pronta a tutto quello che dicevo: dio se mi innervosiva la cosa!

Mai pensato che avresti potuto praticare uno sport per sfogare il tuo nervosismo?”

Si, e lo praticavo molte volte. Era molto... appagante, ma non aiutava molto in quel senso.”

Quale era?” Sorrise alla mia domanda, facendomi temere che intendesse qualcosa di divertente. Aspetta un attimo, non è che intendesse...?

Ah. Capito.”

Non pensare male, ero un adolescente anche io.”

Ma non mi dire, lo sapevo già. Solo mi dispiace che tu lo sbandieri ai quattro venti.”

Me l'hai chiesto tu.” Solo un'uscita e già litigavamo come una coppia di sposini: orrore.

Intendevo che mi dispiace per TE. Deve essere difficile vivere nel passato, mentre ci si vanta di essere stati dei puttanieri modello.” Rise alla mia risposta, mentre sorseggiavo un po' d'acqua. Guardai il mio piatto, praticamente ancora pieno di cibo. Dovevo ammetterlo, Matteo sicuramente era strano e difficile da capire, ma affascinava. Non riuscivo a smettere di parlarci e di sentire come mi avrebbe risposto, tanto da non accorgermi che i camerieri mi avevano già portato il secondo. Guardai il suo piatto e potei costatare con piacere che anche quello fosse pieno.

Di questo non mi preoccuperei. Potrei vantarmi di esserlo anche nel presente.”

Quindi sei a questa cena per...?” Chiedevo conferma, tanto per sapere. Sto tizio sbuca fuori dal nulla e mentre è con la sottoscritta si vanta di avere uno stuolo di ragazze ai suoi piedi. Ma soffocati!

Per lo stesso motivo tuo credo.”

Perché te l'ha imposto Tess?” Del tipo: ehi guarda che se fosse stato per me io non ci sarei mai venuta.

Diciamo che me l'ha imposto Simone, il suo ragazzo e mio migliore amico.”

Ergo ti ha obbligato lei. Non credo che lui decidi tanto fra loro due: in quella coppia assomigliano più alla versione femminile Attila accompagnata da un pacifista.”

Di sicuro lui è un tipo molto paziente. Ma torniamo a noi... di cosa stavamo parlando?” Si era perso anche lui, miracolo!

A quanto eri strano da piccolo. Credevo volessi fare l'inventore pazzo, ma sei finito sulla strada alle superiori.”

Sulla strada?”

Sai com'è... Avrei usato le parole alzare un po' troppo la gonna, ma non mi sembrava appropriato.” E adesso volevo proprio sentire cosa avrebbe detto. Dopo questa mi uscita fantastica volevo il premio nobel!

E chi ti dice che io non abbia origini scozzesi?” Cristo. Avevo trovato pane per i miei denti, dovevo ammetterlo.

Comunque sia il concetto è lo stesso, anche se non ti facevo tipo da cornamusa, cappelli strani e gonne a quadri.” Me lo immaginai come l'avevo appena descritto, e per poco non mi soffocai mentre mangiavo a furia di trattenermi dal ridere sguaiatamente.

Già hai ragione. Potrei però essere un trans.” Ma davvero riusciva a rimanere serio mentre diceva queste cavolate?

Se mi dici dove ti esibisci ti vengo a trovare uno di questi giorni allora.”

Hai visto che mi vorresti rivedere!” Capiva solo quello che voleva lui, inconcepibile.

Credo che mi farei convincere nuovamente da Tess. Dovrebbe aprire un'agenzia matrimoniale.”

Perché, mi vorresti già sposare? Siamo lontanucci da Las Vegas e il biglietto costa giusto un po', ma per te questo e altro.”

Si certo. Se ci andiamo potresti anche esibirti nei migliori locali per ballerine.”

Non ci riuscirei mai: a volte so essere talmente timido...” Chi, lui? Ah ah ah.

Come non detto.” Guardai distrattamente l'orologio, gelandomi appena vidi che ore fossero. Era mezzanotte passata e non me n'ero nemmeno accorta.

Raccolsi la mia mia borsa e il mio giubbotto, mentre gli facevo presente che sarei dovuta ritornare a casa. Andammo a pagare velocemente, e lui insistette talmente tanto di offrirmi la cena che dovetti rinunciare e misi via il portafoglio.

Usciti dal ristorante mi girai per ringraziarlo della serata, ma quando lo vidi in piedi con le mani dentro le tasche della giacca e tutto imbacuccato nella sua sciarpa per il freddo mi avvicinai.

Sono stata bene sta sera.”

Anche io. Posso accompagnarti alla macchina?” E come potevo rifiutare? Era così bello con il naso rosso e la sua finta spavalderia che mi era impossibile dire di no.

Camminammo fianco a fianco senza parlare, mentre le nuvolette che si formavano dai nostri respiri segnavano lo scorrere del tempo.

Sono arrivata. Grazie mille ancora per la serata.” Non sapevo se avvicinarmi, se scappare in macchina o se tuffarmi fra le sue braccia per baciarlo sul momento in stile filmetto americano, ma alla fine vinse la codardia.

Mi girai, non sentendo risposta, prendendo dalla borsa le chiavi della macchina, quando sentii una mano trattenermi per il braccio e il suo fiato sulla mia guancia.

Facciamo venerdì prossimo?”

Per cosa?”

Oh lo sai bene. Ti vengo a prendere con la carrozza milady.” Rise alla sua uscita, forse pensando all'inizio della nostra discussione di quella serata.

Prima me lo dovresti chiedere, non pensi?”

Mi scusi.” Si schiarì la voce per darsi un falso tono d'importanza “Vorrebbe uscire con me un'altra volta, mia acida Cristina?” E la solita espressione dolce dov'era finita?

Sono curiosa di come finirà la storiella del principe azzurro senza cavallo e del ragazzo col naso rotto, quindi temo che dovrò accettare.”

Visto che quando la situazione lo richiede so avere charme? Alla fine ti ho convinta.” Mi fece l'occhiolino, sorridendo divertito.

Non credere di averne il merito. Ho accettato perché sei l'unico uomo al quale ho mai sentito dire “antiestetico”.

Un punto per me per avere un coinquilino fissato con la moda!” Ah, questa mi mancava.

Prada, gucci e robe varie?”

Si, sta rivoluzionando i nostri armadi. Nelle nostre camere sembra essere scoppiata una bomba atomica.”

A me la moda non piace proprio. Troppo scomoda per i miei gusti.”

Io invece non mi lamento. Sono felice di avere qualcuno che mi aiuta a non vestirmi perennemente da straccione.”

Perennemente?”

Quando non sono in ufficio è già tanto se giro in mutande.”

Affascinante.”

Oh, tu non sai quanto.” Mi fece nuovamente l'occhiolino, mentre io arrossivo dall'imbarazzo. La parola affascinante io la usavo come risposta quando non sapevo cosa dire, quindi mi era venuta normalmente anche in quell'occasione, senza pensare al significato che avrebbe potuto avere.

Ma con sto qua bisogna pensare a tutto quello che si dice?

Credo che investigherò con l'auto di Simone in questi giorni.” E questo che centrava?

Per cosa?” Gli chiesi curiosa.

Devo pur sapere che indirizzo ha la mia bella Cristina oppure devo andare a tentativi suonando per tutti i campanelli della città?”

Non sia mai.” Mi sorrise, facendosi sempre più vicino.

Un leggero sfioramento di bocche, nessun bacio passionale o da commedia romantica. Un banale, stupidissimo bacio a stampo.

Quando si girò per andarsene, lasciandomi il braccio e rivolgendomi l'ultimo sorriso, non potei fare a meno di portarmi una mano davanti alla bocca.

Dopo dieci secondi la tirai via subito con stizza. Solo un'uscita e già mi comportavo come un'adolescente innamorata? Non c'era stato nessun colpo di fulmine, nessun “oddio questo da quanto è bello me lo faccio sul momento”, solo un uomo affascinante con un sorriso mozzafiato e una parlantina che batteva pure la mia, eppure mi sembrava di sciogliermi, mentre sorridevo come una scema.

Mentre montavo in macchina ripensai a quando mi aveva parlato del principe azzurro e di come mi aveva zittita più volte. Cristo, quanto mi faceva innervosire!

C'era solo da sperare quindi che nelle uscite successive non si comportasse in questo modo strafottente.

Oh, al diavolo! Era affascinante anche per questo, dovevo ammetterlo.

Maledetto il giorno in cui avevo accettato la proposta di conoscere un amico di Simone – come lo definiva Tess –. Mi aspettavano giorni d'inferno a sopportare un tipo del genere, così... così...

Maledettamente intrigante.

 

 

 

 

 

Sono orgogliosa di me stessa: mi è piaciuto da morire scrivere questa piccola shot! Ci stavo pensando da giorni, e et voilà! I personaggi mi piacciono abbastanza, ma non vi dico quanto è stato difficile scrivere di Matteo. Giuro, se mi si fosse presentato un tipo del genere davanti altro che padellata! Gli avrei tirato dietro tutta la cucina!

Stare dietro a tutti i suoi pensieri mi ha fatto venire mal di testa.

Per Cristina invece ho tirato solo fuori una parte del mio carattere e l'ho messa in pratica. Sono una che risponde sempre a tutto quello che le si dice, quindi non ho avuto difficoltà per lei.

Comunque sono fiera del risultato che spero sia piaciuto anche a voi :)

 

Anna

 

PS mi scuso per eventuali Orrori di ortografia, ripetizioni o altro. Questa shot l'ho letta e riletta così tante volte che non mi accorgerei nemmeno se avessi scritto cavoli al posto di pensieri.

 

 

  
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