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Autore: arewethewaiting    30/03/2013    4 recensioni
-“Oggi è martedì grasso. Auguri Demi!”
Andiamo bene. Il solito insulto di prima mattina è arrivato, ora mi aspetto di subirne altri di questo genere, come ogni giorno.
Va avanti così da quando ero bambina. Nessuno capisce quanto ci sto male. Nessuno sa quanto quelle semplici parole, dette anche solo per scherzo, brucino continuamente nella mia testa, dal mattino alla sera.-
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Oggi è martedì grasso. Auguri Demi!”
 
Andiamo bene. Il solito insulto di prima mattina è arrivato, ora mi aspetto di subirne altri di questo genere, come ogni giorno.
Va avanti così da quando ero bambina. Nessuno capisce quanto ci sto male. Nessuno sa quanto quelle semplici parole, dette anche solo per scherzo, brucino continuamente nella mia testa, dal mattino alla sera.
Odio la mia vita. Ho pensato tante volte al suicidio, forse troppe volte, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo. Ma se tutto continua ad andare così, giuro che lo faccio.
 
 
Entro in classe ed è sempre la solita storia.
Le puttane della classe, sempre magre e bellissime, sono intorno al ragazzo col sorriso più mozzafiato che abbia mai visto. Niall James Horan. Tutte in questa scuola sbavano per lui, ma chi non lo farebbe. È un principe moderno. Due occhi color oceano colmati da acqua cristallina, nei quali è fin troppo facile perdersi; un fisico scolpito, davvero perfetto; un sorriso fantastico che ti mette quasi in soggezione contornato da un adorabile apparecchio per i denti trasparente. È un angelo, peccato che non abbia mai avuto il coraggio di parlargli. Insomma, lui è splendido, io…io non sono niente.
Mi siedo al mio posto e aspetto che inizi la lezione. Sono seduta proprio accanto ad una delle oche, Bridget, la capogruppo.
“Ehi balenottera!” dice in tono stridulo lasciando il banco di Niall e avvicinandosi a me.
Getta con forza la sua borsa sul banco e si siede di fianco a me.
“Che fai? Non rispondi?” mi domanda lei divertita. Non devo giocare al suo stesso gioco, non devo abbassarmi ai suoi luridi livelli.
“Ciao, Bridget” le dico fredda, girandomi dal lato opposto.
“Così va meglio” risponde lei, ghignando.
Ad un tratto mi accorgo che ha preso il mio block notes e lo sta scarabocchiando. Faccio per prenderlo, ma lei lo tira via da me, in alto. Fottuti tacchi che la rendono una bacchettona a cui non posso arrivare.
Apre una pagina,e il fato vuole che sia proprio quella pagina.
“Oi, sentite questa, la balenottera ha una cotta per Niall!” urla lei alla classe, attirando l’attenzione prima su di lei, poi sul block notes e successivamente su di me.
Sento le risate. Quelle fottutissime risate che sono sempre nella mia mente, ma che sono anche sempre reali.
Non reggo più, così prendo la mia borsa, le strappo il block notes di mano e corro fuori dalla classe, con le lacrime che già mi rigano il viso.
Decido che devo farlo. È il momento adatto. Così arrivo alla porta del bagno delle ragazze.
Controllo che non ci sia nessuno, quando ho finito, caccio la lametta dalla borsa, mi alzo le maniche della maglia, e affondo la lametta nella carne dei miei polsi rosei, più e più volte, aumentando la forza man mano che aumenta la mia rabbia. È il mio unico modo di sfogarmi, mi fa stare bene.
Nessuno sa che sono autolesionista, perché come al solito mi tengo tutto dentro e non racconto mai i miei problemi, per paura di sembrare esibizionista. Per paura che la gente mi giudichi non solo per il mio peso.
Sento dei passi dietro di me, così prendo la lametta e la nascondo nella borsa e, infine, mi copro in fretta i polsi ancora sanguinanti.
Mi accorgo di star ancora piangendo quando una lacrima bagna la manica della mia maglia, intenta a coprire le mie sofferenze.
I passi si fanno sempre più vicini alle mie spalle. Due mani si appoggiano sulle mie spalle, come se volessero calmarmi e proteggermi.
Mi giro pian piano, finchè non riesco a vedere bene il suo volto.
I suoi occhi oceanici sono rossi, e riesco a vederli perfettamente quando si piega sulle ginocchia, mettendo i nostri visi alla stessa altezza.
“Ehi, senti…mi dispiace tanto” dice lui, afferrandomi il mento tra due dita e facendomi alzare il volto per guardarmi negli occhi.
“Perfavore, Niall…va via, ti prego” lo imploro ancora piangendo, finchè non ce la faccio più e scoppio a frignare, gettandomi tra le sue braccia. Lui mi stringe forte, facendomi sentire al sicuro dal mondo maligno al di fuori di quel bagno. Mi stacco leggermente da lui e da quel mondo meraviglioso che sono le sue braccia, e lo guardo negli occhi confusa.
“Perché sei qui? Perché non torni da loro? Perché perdi il tuo tempo a consolare una…come me?” gli chiedo esasperata.
“Una come te è un milione di volte meglio di una come loro” dice fermamente,  poi mi lascia un dolce bacio sulla fronte, mi guarda negli occhi facendomi sciogliere e  infine mi asciuga una lacrima appena scesa sulla mia guancia.
“Non piangere, hai degli occhi meravigliosi. Marroni al centro e verdi verso l’esterno, con sfumature dorate e punte grigie. Sembrano fatti di…magia.” dice, fissando i miei occhi a bocca aperta.
A quell’affermazione arrossisco violentemente.
“Non sai quante volte mi sono perso in questi occhi” continua, facendomi arrossire ancora di più.
“Non sai quante volte io mi sono persa nei tuoi. Sono del colore dell’oceano, ma non una parte qualunque di acqua, no, sono del colore della barriera corallina. Sono mozzafiato.” concludo io, perdendomi ancora una volta nella loro perfezione.
Niall si alza pian piano,e mentre mi afferra i polsi per tirarmi su insieme a lui, il suo sguardo si posa sulle cicatrici ancora grondanti di sangue.
“Che diavolo è successo ai tuoi polsi?” dice lui, evidentemente arrabbiato e confuso allo stesso tempo.
“Niente.” dico decisa abbassando in fretta le maniche cercando di evitare il suo sguardo, ma Niall mi prende per i gomiti e mi sbatte violentemente contro il muro.
“Non mentirmi.” urla contro di me, talmente vicino da lasciarmi sentire il calore del suo respiro sulla mia faccia.
“M-Mi stai facendo male, Niall” balbetto spaventata. Non l’ho mai visto così, e ho davvero paura.
Lui molla la presa, e sembra sconvolto.
“Scusami…ma ti prego, non farlo mai più” singhiozza violentemente.
Poi mi accorgo dei suoi occhi luccicanti e tutto mi è più chiaro. Sta piangendo.
“Niall…io…” cerco di dire qualcosa, ma le mie parole vengono interrotte quando mi guarda con uno sguardo triste, da cucciolo bastonato. “Io…posso provarci.”
Un sorriso debole appare sul suo viso.
“È una promessa?” mi chiede lui, ancora sorridendo.
“È una promessa.” acconsento io.
Tento di dire qualcosa per colmare il silenzio formatosi dopo le mie ultime parole, ma le mie intenzioni vengono abbandonate quando Niall si avvicina a me e mi lascia un semplice, dolce e tenero bacio sulle labbra.
Rimango scioccata da quel gesto, e tutti e due sembriamo molto imbarazzati, ma, essendo ciò che ho sempre desiderato, gli getto le braccia al collo e lo bacio, più appassionatamente.
Per lui, per me. Devo farcela. 
   
 
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