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Autore: Reiko88    18/10/2007    1 recensioni
Delicata come la neve, mi chiedo se tu lo sia davvero. Delicata come una graziosa bambola mi chiedo se potresti romperti al suolo per davvero.
Genere: Dark, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18 anni devo farne 18

Lo scritta con questo sottofondo musicale,mi farebbe piacere se la leggeste anche voi con questo link :  http://it.youtube.com/watch?v=MdNmPfuymMQ

 

Il racconto della bellezza –BiancaNeve-

 

Delicata come la neve,
mi chiedo se tu lo sia davvero.
Delicata come una graziosa bambola
mi chiedo se potresti romperti al suolo per davvero.

Nei tuoi occhi neri,
non ho visto riflessi.
Nella tua voce,
non ho mai udito grazia.

“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

è il concorso della bellezza,
è il concetto della vita,
è la crudeltà delle favole.

La vanità anche tu bramavi,
te stessa amavi,
non mentire,

il tuo riflesso adoravi,
sei una donna.

 

Segretamente ti specchiasti,
adorando la tua bianca pelle,
i tuoi occhi profondi ammiravi

pettinando i tuo neri capelli.


“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

Anche tu volevi udire risposta,
ma che principessa saresti stata,

se solo da te stessa fossi stata amata?
Non ingannarmi.

è il concorso della bellezza,
è il concetto della vita,
è la crudeltà delle favole.

 

Avresti dovuto essere la bella vittima,
di un racconto tragico,
avresti dovuto aspettare di farti salvare,
senza il tuo riflesso bramare.

 

Nei tuoi occhi neri,
non ho visto riflessi.
Nella tua voce,
non ho mai udito grazia.

 

Mangiasti la mela avvelenata,
sapendo che ti saresti addormentata.
E l’unico pensiero che ebbi,
fu la tua immagine dormiente,
saresti stata ancora più bella di quanto lo saresti stata.


“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

 

È il racconto della bellezza,
è il racconto della vanità,
non c’è di certo amore in questa crudeltà.
Dove lo splendore sopravvive,
ingannando l’occhio ceco,
che non sa andare all’aldilà.

Tutti i principi sono stati ingannati.

 

In una bara fosti posata,
delicatamente,
mentre la tua apparente morte,
sembrava ormai la tua unica sorte.

Dormivi sognando te stessa,
sapendo che eri già una donna salva,
che già sapeva amare,
sé stessa.
Ma per sapere la riposta alla tua domanda,
nel castello saresti dovuta ritornare.
E finalmente
sapere che la più bella saresti stata .

La tua bellezza, una condanna,
è il concetto della vita,
è la crudeltà delle favole.
I principi sono stati ingannati.

 

“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

Anche tu volevi udire risposta,
ma che principessa saresti stata,

se solo da te stessa fossi stata amata?

Con un bacio saresti stata svegliata,
nessuno avrebbe mai potuto rinnegarti,
…ma profondamente nemmeno amarti.

Aspettasti, nel tuo sonno vanitoso,
Aspettasti, nel tuo sonno falso.
Aspettasti, nel sonno silenzioso.

 

“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

 

Fosti svegliata,
da un dolce bacio,
appena dato.

Apristi i tuoi occhi senza riflesso,
sorrisi dolcemente, nascondendo la tua maschera,
ringraziasti dicendo che lo amasti.

È il racconto della vanità,
è il racconto della donna che nessuno sapeva amare,
se non sé stessa,
è il racconto dell’arroganza.

Lo abbracciasti,

facendo credere che ti salvasti.
Ma perfidamente sorridesti,
mentre pensasti alla domanda,

che allo specchio avresti chiesto.

Tutti i principi sono stati ingannati.

 

Non avresti potuto essere una principessa,
non avresti potuto farti passare per la dolce vittima,
se avresti fatto sfoggio della tua bellezza,
qualcuno doveva pur essere buono.

La vanità anche tu bramavi,
te stessa amavi,
non mentire,

il tuo riflesso adoravi,
sei una donna

 

Davanti allo specchio ti trovasti,
ti ammirasti,
sorridendo lo toccasti

 

Segretamente ti specchiasti,
adorando la tua bianca pelle,
i tuoi occhi profondi ammiravi,

pettinando i tuo neri capelli.

 

“ Specchio, specchio delle mie brame dimmi chi è la più bella del reame?”

 

Pronunciasti, il tuo respiro esalasti.

“ Sei tu, mia regina Biancaneve.”

 

È il racconto della bellezza,
è il racconto della vanità,
non c’è di certo amore in questa crudeltà.
Dove lo splendore sopravvive,
ingannando l’occhio ceco,
che non sa andare all’aldilà

È il racconto della vanità,
è il racconto della donna che nessuno sapeva amare,
se non sé stessa,
è il racconto dell’arroganza.

 

è il concorso della bellezza,
è il concetto della vita,
è la crudeltà delle favole

 

…i principi sono stati ingannati.

 

*Owari*



 

  
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