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Autore: Reiko88    18/10/2007    1 recensioni
Tu che sapevi solo cos’era la tristezza e dolore,non avresti mai saputo dare amore. Chi mai avrebbe potuto credere che una bestia potesse piangere?
Genere: Romantico, Malinconico, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dammi il tuo cuore immerso nel dolore,

Se avete tempo e voglia leggetela con questa musica: http://it.youtube.com/watch?v=D79G9mIX4-s

 

La bella e la bestia

 

 

Era un castello oscuro,
senza luce,
senza speranza, covavi la rabbia.

Come poterti dare torto?
Tu che sapevi solo cos’era la tristezza e dolore,
non avresti mai saputo dare amore.

Era una condanna senza salvezza.
Era un vuoto senza fondo.
Era un silenzio senza nessun grido.

Chi mai avrebbe potuto credere che una bestia potesse piangere?

Una fitta di dolore,
ad ogni petalo caduto.
“ è la tua ora”
sussurra la voce che mai ti abbandona
“ non sai più amare”
sussurra la voce che mai ti abbandona.

“è la tua ora.”
ripete.

Era un castello oscuro,
senza luce,
senza speranza, covavi la rabbia.

Una fiaba così triste non puoi immaginarla,
una condanna senza speranza non puoi accertarla,
la solitudine non puoi fare altro che amarla.

E un giorno,
quando un altro petalo cadde,
il tuo castello,
fu illuminato.

Non sapevi ancora che quella poteva essere la speranza.
Asciugasti le tue lacrime e ruggisti,
rinnegasti al tua tristezza e lasciasti che l’odio ti invadesse.

 

Chi mai avrebbe potuto credere che una bestia potesse piangere?

Era bella,
la imprigionasti,
nessuno avrebbe saputo,
che in quel castello c’era un mostro.

 

Tu che sapevi solo cos’era la tristezza e dolore,
non avresti mai saputo dare amore

 

Fu lei quindi a ricordartelo.
Fu lei quindi a donartelo.
Fu lei quindi a insegnartelo.

Poteva davvero amarti?
Potevi davvero amarla?
Tu eri una bestia, lei era la bella.

Aspettava solo che il tuo cuore si dischiudesse,
aspettava solo un tuo sorriso,
aspettava solo che il tuo gelo si sciogliesse.

Una delicata storia d’amore, quella che puoi trovare una sola volta nelle fiabe.

 

Danzaste insieme, come nei racconti più dolci,
ma tu non eri di  certo il principe azzurro,
né bello né gentile,

e lei non era di certo una principessa addormentata,
prendendo la tua mano deformata, la strinse nella sua,

invitandoti a ballare.

 

Era un castello oscuro,
senza luce,
senza speranza, covavi la rabbia.

 

Altri petali caddero,
la fine era vicina,
l’amore così lontano,
imminente la rovina.

Al suolo ti posasti mentre sentivi il cuore palpitare,
saresti dunque morto
senza sapere amare?

l’ultimo petalo cadde,
l’ultima speranza,

“ è la tua ora”
sussurra la voce che mai ti abbandona
“ non sai più amare”
sussurra la voce che mai ti abbandona

“è la tua ora.”
ripete.

 

Percepisti calore,
il suo buon odore,
e le sue lacrime sul tuo viso.

 

Chi mai avrebbe potuto credere che qualcuno potesse piangere per te?

Era una fine senza speranza?

Era un amore senza speranza?
Era una morte senza speranza?

Non aveva importanza.
l’amasti.
Gli lo dissi in punto di morte.
L’amavi,
non potevi fare altro che questo.
L’amavi,
gridavi.

 

Era un castello oscuro,
senza luce,
senza speranza, covavi la rabbia.

 

Ti salvasti grazie al suo amore.
Ti salvasti, perché la tua fiaba sarebbe stata troppo triste,

senza un lieto fine.

 

Sapevi già cosa voleva dire odiare, ora avresti potuto amare.

Ricordi, con nostalgia i racconti sul tuo castello.

 

“Era un castello oscuro,
senza luce,
senza speranza, covavi la rabbia.”

 

….ricordi lontani….

per un principe azzurro che non lo è mai stato,
che sapeva anche odiare.
per una donna che principessa non sarebbe mai potuta diventare,

ma che la bestia ha saputo amare.

 

 

*owari*


 

  
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