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Autore: EsterWarbler    31/03/2013    2 recensioni
One Shot Kurtbastian.
Come aveva potuto lasciare che accadesse? Se lui l'avesse raccontato a qualcuno? E' vero, erano tutti fatti o ubriachi, ma era sicuro che qualcuno li avesse visti entare nel bagno, chiudere la porta e avevano sentito il clac della serratura chiusa e se avessero parlato? Sarebbe stata la fine.
Genere: Mistero, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era disteso sul letto, non faceva che pensare a cosa era successo quella sera alla festa. Come aveva potuto lasciare che accadesse? Se lui l'avesse raccontato a qualcuno? E' vero, erano tutti fatti o ubriachi, ma era sicuro che qualcuno li avesse visti entrare nel bagno, chiudere la porta e avevano sentito il clac della serratura chiusa e se avessero parlato? Sarebbe stata la fine.
 
La festa a casa di Puck era iniziata ormai da due ore circa, metà degli invitati erano già ubriachi, giocatori di football, membri del Glee Club, la banda, gente qualunque e poi c'erano gli studenti della Dalton, qualcuno indossava ancora la divisa. 
Kurt aveva bevuto un Martini, ma aveva già la vista annebbiata, sarà stata anche la canna dalla quale aveva fatto un tiro a contribuire a quella situazione. Nonostante ciò poteva vedere Rachel e Finn che si baciavano interrottamente da svariati minuti, riconobbe Brittany e Santana appartarsi in bagno ridendo, Quinn già brilla e Puck che le sussurrava qualcosa all'orecchio. Blaine non c'era era a casa con la febbre e Kurt si chiese perchè fosse comunque andato alla festa. Prese una bottiglia di Vodka alla mela verde che era poggiata sul tavolo della cucina e tirò giù due sorsi, guardò il cellulare, erano le 23 passate, decise di tornare a casa. Fece per uscire dalla cucina ma sentì qualcuno tenerlo per la maglia, si girò e chi si trovò davanti? Sebastian. Lui, quello che lo chiamava Checca, anzi glielo urlava in faccia, quello che aveva praticamente accecato Blaine e aveva tirato un pugno a Finn quando lui gli aveva dato del "frocio". Cosa inspiegabile dato che tutti sapevano che Sebastian era gay e non si tirava indietro nel mostrarlo.
Si prese paura nel vederlo, era spaventato, cosa aveva intenzione di fare?
Vide Sebastian avvicinarsi al suo orecchio e sussurrare "Kurt, dov'è Blaine? Ti ha abbandonato? Ti senti solo? Ci sono qua io." Kurt non rispose ma avrebbe voluto, gli avrebbe detto che era a casa con la febbre e stava andando a casa anche lui se non l'avesse fermato. 
Perchè non rispose? Bas aveva iniziato a baciargli il lobo dell'orecchio, scendendo sul collo, leccava, baciava e tirava la sua pelle lasciandola umida e rossa, Kurt instintivamente tirò il collo all'indietro ed emise un gemito, gli afferrò i fianchi  facendo scontrare i loro bacini. Sentì Bas prendergli la mano e poggiarla sui propri  jeans, davanti, dove poteva sentire ormai che effetto gli aveva fatto, iniziò a toccarlo lentamente poi sempre più forte senza mai che le loro labbra si staccassero da quella presa ormai ferrea. Quando sciolsero quell'intreccio si fissarono per un lungo attimo, senza neanche parlare si diressero al piano di sopra, c'erano molte persone ma in quel momento Kurt non ci fece caso, entrarono nel bagno. Appena il tempo di chiudere la porta erano già attaccato l'uno alle labbra dell'altro,Kurt si spostò fino al piano del lavandino dove si sedette, abbassò le mani, aprì il bottone dei jeans, tirò giù la cerniera e continuò a massaggiare il membro di Sebastian che gemeva eccitato e imprecava chiedendo di più. Come preso da una scossa Kurt accellerò il ritmo, le loro labbra non si staccavano, le loro lingue andavano più a fondo nelle loro bocche infiammate. Sebastian venne sulla mano di Kurt e gli sussurò nell'orecchio " Kurt, dio, mai nessuno come te", poi si avvinghiò al suo collo, marchiandolo. Dopo essersi tirato su la zip dei pantaloni, prese il cellulare dalle mani di Kurt e salvò il suo numero, glielo porse sorridendo.
Uscirono dal bagno e Kurt tornò a casa, la vista e i pensieri, soprattutto, erano ancora annebbiati. Non sapeva neanche come era riuscito a guidare in quelle condizioni, arrivato in camera si mise il pigiama, spense la luce e si coricò nel letto.
 
Steso perfettamente al centro del letto si risvegliò di sporassalto, era tornato lucido, ma gli sembrava di non aver dormito, guardò l'ora, erano le 3.18, in fondo era a casa dalle 2.00.
I pensieri tornarono tutti di colpo, come uno spavento. Sebastian, le loro bocche, il lavoro che aveva fatto, i marchi, i sussuri, i gemiti. Tutto
Si tirò a sedere contro la spalliera, gli occhi fissavano il vuoto ma erano già pieni di rabbia. Il pensiero di ciò che era accaduto gli formò un nodo in gola. Tra tutto questo, il sentirsi, forse, in colpa, del preoccuarsi del fatto se qualcuno avesse parlato, la cosa più sconvolgente che neanche lui si sarebbe immaginato era che gli era piaciuto. E' vero aveva solo fatto un lavoro di mano a Sebastian, ma poi lui gli aveva lasciato il numero. Se avesse voluto di più? E Kurt che avrebbe fatto?
 
A Kurt (5.30) : Ti va una ripassata domani pomeriggio? Se la stessa cosa la faccio io, a te? E magari aggiungiamo altro?  Casa mia, 16.30.
 
A Sebastian (5.32): ...
 
A Sebastian (6.45): Si.
  
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