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Autore: utopsik    31/03/2013    5 recensioni
 
-Ma Ed, afferma che siamo tutti nelle mani della fortuna.-
-Oggi sei strano Boo. Cosa centra Ed.-
-Sinceramente non lo so, ma lui lo dice.- rispose l'altro convinto.
{Larry}
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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On the stage,not behind.

-Boo-
La voce rauca di Harry fece svegliare Louis da un sonno non troppo profondo.
Era da mesi ormai che non dormiva e se dormiva, aveva incubi.
Non poteva negare di essere una persona tormentata.
Fece un verso gutturale e cercò il viso del riccio con le mani, e con gli occhi chiusi.
-Boo mi fai male.- lo rimproverò ridendo il minore dopo aver ricevuto una sberla su un occhio.
-Mmh, scusa Haz.- 
-C'é posto anche per me su questo letto?- tossì Harry giá pronto a darsi la spinta per salire sul letto sopra al suo, aveva sempre odiato i letti a castello, per lui era orribile avere Louis così vicino da sentirlo respirare, ma così lontano da non poterlo toccare o guardare negli occhi.
Dopo un segno d'assenso dell'altro si infilò sotto le coperte giá riscaldate dal maggiore.
-É caldissimo.- sussurò mentre si girava sul fianco per riuscire a guardare negli occhi il suo ragazzo.
-Scusa se ci ho dormito dentro.- fecero una risatina, poi rimasero così, a guardarsi negli occhi, blu nel verde e a sorridere come degli idioti mentre le gambe si intrecciavano sotto il piumone.
Perché alla fine, loro erano degli idioti, due odioti che avevano deciso di sfidare la sorre, di andare contro tutti, di amarsi.
La mano del riccio si posò sul petto dell'altro, il suo cuore batteva regolare e il torace si alzava e abbassava altrettanto regolarmente.
I loro respiri erano lenti in uno di quei pochi momenti intimi.
Proprio quando gli occhi di Louis si stavano per chiudere, una voce dall'accento irlandese li richiamò alla realtà raccomandandogli di non fare sesso sul bus seguito dalla fragorosa risata di Liam.
Harry accarezzò il viso bianco di Louis, che con uno sbuffo si destò del tutto incontrando le fossette ben piantate ai lati delle labbra dell'altro.
Gli lasciò un bacio sul naso, seguito da uno sulle labbra da parte di Harry.
Quando scesero dalla branda il pavimento sembrava tremendamente freddo, ma forse era solo perchè, fino a poco prima erano avvolti l'uno nel calore dell' altro.
Arrivarono al tavolino assonnati e spettinati.
-Buongiorno belle principesse! Vi abbiamo preparato la colazione.- esclamò ironico Zayn, quasi commosso nel vedere i suoi amici così innamorati.
-Buongiorno anche a voi.- sorrise il riccio addentando del pane imburrato.

-Sai,- disse Louis guardando in un punto indefinito sotto all' autobus del tour. -Forse non é stato destino.-
-Cosa intendi?- chiese confuso il riccio guardandolo negli occhi.
-Intendo, quando ci siamo incontrati, ricordi? Nel bagno, io ti dissi 'Oops' e tu risposi 'Ciao' ,forse quell' 'oops' non era per chiederti scusa per essere entrato nel bagno, ma per chiederti scusa di essere entrato nella tua vita.- 
In quel momento, fissava le sue converse bianche, come se fossero la cosa piú interessante del mondo.
-Ma che stai dicendo Lou? Io e te siamo nati per essere assieme.-
Louis sorrise a quell'affermazione, gli era sempre piaciuto pensare che loro fossero 'destinati a essere' come diceva anche la loro canzone, la sua preferita per giunta.
Gli piaceva pensare che Harry non sarebbe stato nulla senza di lui, e viceversa, sapeva che si completavano, i loro angoli erano stati scolpiti per incastrarsi alla perfezione.
Ma ora quelle certezze cadevano, cadevano perché alla fine,tutto attorno a lui stava cadendo.
-Ma Ed, afferma che siamo tutti nelle mani della fortuna.-
-Oggi sei strano Boo. Cosa centra Ed.-
-Sinceramente non lo so, ma lui lo dice.- rispose l'altro convinto.
-Se é per questo, dice anche che le cose peggiori della vita sono le uniche che ci vengono gratis, e se vogliamo dirla tutta, in questo ha veramente ragione. Se ci pensi, quando compri un paio di scarpe o un pezzo di cioccolata, li devi pagare. Ma ti é mai capitato di pagare il dolore? Di pagare la tristezza?- stavolta era Harry convinto delle sue parole, perché lui a quella frase ci credeva davvero e lo provavano i giorni che passavono.
Sì,perché lui soffriva, in silenzio,ma soffriva, non sopportava più la fama, i segreti. Aveva voglia di correre urlando la veritá.
Urlando l'amore, così che tutti avessero l'opportunitá di capirlo e concepirlo come lo concepiva lui.
A lui bastava poco: una carezza, un sussurro, uno sguardo.
-Non credo di essere una cosa poi così brutta.- ridacchiò Louis.
Harry rimase in silenzio, guardandolo con sguardo emblematico.
-Intendo, non mi hai dovuto pagare. Eppure credo di essere una bella cosa nella tua vita.-
-Certo che lo sei Boo.- concluse prendendogli timidamente la mano e perdendosi nel tramonto che si infuocava sulla città, lo facevano spesso, salivano sulla cima dell' autobus e ci rimanevano, parlando, o semplicementi abbracciandosi.
-Chiudi gli occhi.- gli sussurrò Louis poggiando la testa nell' incavo del suo collo.
-Perché?-
-Tu fallo e basta.-
Harry chiuse gli occhi e li strinse.
-Cosa vedi?- -Buio.- 
Louis rise.
-Ora apri la mente, e immagina una vita migliore, immagina di sparire da qui, solo tu ed io. Non sarebbe bello se stavolta riuscissimo davvero a sparire?-
Harry si concentrò, ma non ebbe buoni risultati: era complicato per lui immaginare.
-Anche questo lo ha detto Ed, giusto?- disse alla fine.
-Esatto.- 
-Vogliamo passare tutto il pomeriggio a citare Ed?-
-Mi piacerebbe molto,sai!- esordì il maggiore con la voce acuta, quella che Harry tanto amava zittire con un bacio.
Inutile dire che lo fece anche stavolta.
-Ti amo Louis- sussurrò sorridendo quando fece incontrare le loro fronti.
-Ti amo anche io Harold.-

-Liam, passami la mia maglietta!- urlò Zayn mentre correva da una parte all'altra del camerino, lui era sempre quello più agitato prima di un concerto, voleva che fosse tutto perfetto, nulla fuori posto.
-Dove sono le scarpe bianche?- chiese Niall in preda ad una crisi isterica mentre cercava il suo paio di scarpe preferite.
-Niall sono qua!- disse Louis  mentre allaccia le sue, indicando un punto sotto di se.
Harry,che era sempre il primo a finire la routine pre-concerto, si avvicinò silenziosamente al maggiore e lo abbracciò appoggiano la testa sulla sua schiena.
-Sei bellissimo.- gli disse mentre gli dava un bacio sulla guancia, scatenando un 'ohhhw' generale da parte degli altri tre.
-Anche tu sei bellissimo Hazza.-
-Si, si, si, bello io, bello tu, belli tutti. Ma se non ci sbrighiamo ci fanno belli le ragazze di fuori. Queste devono essere belle scatenate, sentite come urlano!- intervenì Liam, sistemandosi il semi ciuffo -inesistente-.
Tutti risero e si unirono in un abbraccio di gruppo, quelli in cui si augura buona fortuna, quelli in cui si dice 'ti voglio bene' e successivamente si avviarono verso il palco.
-Cosa diceva sempre tua mamma, Harry?- chiese Louis curioso, non ricordando la frase che tanto amava.
-Sopra al palco, non dietro.- gli rispose mentre intrecciava le dita della sua mano con quelle di Lou.
-Così sia.- disse convinto mentre la base della prima canzone partiva e le ragazze urlavano impazienti  i loro nomi.
-Sopra il palco, non dietro.- si ripeté Harry per essere certo di aver capito a fondo quelle parole.

Ehh bbuona paaasquaaa!!!
Mbhe, non c'é molto da dire c.c la storia é lì, ho voluto fare qualcosa di molto ciccì coccò, perché ammettiamolo, i Larry sono troppo ciccì e coccò.
Avevo questa storia che mi ronzava in testa da tanto (troppo) tempo, e finalmente l'ho scritta e postata. 
Ho usato alcune frasi della canzone 'The A team' di Ed Sheeran, (credo lo abbiate intuito) tanta stima per quel ragazzo, le sue canzoni sono pura poesia **
Eh bho, ditemi cosa ne pensate, é una preghiera in ginocchio, sono importanti i vostri pareri.
With love, B. ❤
  
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