Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ohkidrasshake    31/03/2013    0 recensioni
"mi canti?"
Cerco di stare calma..canto con Justin nel mio cuore, tu esci dalla mia mente!
"tu mi canti.."
«Chiara, chiudi gli occhi e dormi» mi dico.
"per favore, ascoltami. Across the ocean, across the sea, startin' to forget the way you look at me now.."
Ma..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho la faccia spiaccicata al cuscino e la punta del orecchino mi pungo il "dietro orecchio" mentre mi accorgo che qualcuno è entrato nel mio letto.

Comincio a tirare calci a vuoto e dopo 2 minuti la voce del mio fratellino grida «ma la pianti!?»

«vattene Gio, perché sei nel mio letto?»

«volevo fare uno scherzo alla mamma..» ride.

«non mi interessa, esci!» la mia voce è strana, non sono arrabbiata, ma sono parecchio stanca e siccome il letto è piccolo non ho intenzione di dividerlo..

 

Entra mia madre tutta vestita elegante.
Ah, è vero, oggi è Pasqua, che palle.

«finalmente ti sei svegliata, dai Chiara, muoviti, vestiti che andiamo a messa» è già incazzata, cominciamo bene.

Mi alzo barcollando, mi gira la testa ma non mi sento male, è strano; non voglio immaginare come siano messi i miei capelli in questo momento, ma tanto non sono mai a posto, quindi chissenefrega. 

Corro in bagno, correre poi è una parola grossa, casa mia è piccola, faccio due passi e sono fuori di casa, ma lasciamo stare, mio padre è in bagno.

«papà, ho bisognooo!» urlacchio.

«auguri, eh, Chiara..adesso esco»

Dopo due minuti che praticamente ballo davanti alla porta cercando di non farmela addosso esce, anche lui tutto elegante.
Odio vederli eleganti, loro che si vestono sempre come gli gira, è come se si sentissero obbligati, non sono loro stessi.

Penso tutto questo già seduta sulla tazza.

 

Non so assolutamente cosa mettermi, mentre lo penso dico «MAAAMMA, non ho intenzione di vestirmi elegante»

«come vuoi, basta che ti vesti velocemente».

Apro l'armadio, oddio, ogni giorno spero che mia madre non lo apra, è in uno stato pietoso, ma lo amo e io mi ci trovo, rido.

Tiro fuori la camicia rossa/blu e dei jeans accettabili, mi vesto e cerco dei calzini in tutti i cassetti della casa.

Possibile che io non trovi MAI dei calzini?

Questi a righe fanno davvero schifo..

«CHIAAAAAAARA!»

Okay, aggiudicati questi.

«arrivo..»

Mi fiondo all'ingresso e afferro le mie vans, mi siedo sulla poltrona e me le metto.

«ma non dobbiamo mangiare le uova?» chiede mio fratello speranzoso.

«le hai aperte ieri sera, se non ci sbagliamo..» dice mio padre.

Siamo pronti, tutti sulla porta.

Mi guardo allo specchio del soggiorno, e...per mio orrore mi vedo.

«voi andate, vado un attimo in bagno»

«che palle Chiara, ti aspettiamo giù»

«sìsì. arrivo»

Vado in bagno, prendo la mia sacrosanta matita nera faccio un sottile linea sulla palpebra, mi lego i capelli dò un'occhiata, e anche se faccio davvero schifo esco.

 

Mentre corro giù per la scale ho un altro giramento di testa, 

checazz-

"hey"

«chi è? hey anche a te»

Controllo ogni porta del pianerottolo, ma non c'è nessuno.

Strano, saranno le scale che fanno acustica e c'è mio fratello giù che fa il cretino.

"whattafuck?"

Mi giro di scatto l'ho sentito di nuovo, non è mio fratello.

Alzo le testa e guardo nella tromba delle scale.

«heeey?»

Niente.

Mi vibra il telefono in tasca, è mia mamma che mi chiama, non rispondo, ma scrivo un messaggio:

A MAMMA

arrivo, sto scendendo!

 

Le testa ora non gira più, sto bene, c'è un sole bellissimo, mi pento di aver messo la camicia di pail.

Prendo il telefono e compongo un tweet:

@justinbieber vado a messa solo con la speranza di fare la stessa cosa che farai quando sarà mattina ovunque tu sia.

 

Fortuna che la chiesa dista 5 minuti da casa mia, ho già caldo, quando entro decido di sedermi da sola, un po' perché così nessuno mi può controllare, un pò così a caso.

Scelgo un seggiolina dietro una colonna, sono completamente sola, spero solo di non addormentarmi. O di mettermi a ridere.

 

La messa inizia, tutti cantano ed io li osservo.

La canzone la so, ma non mi sento parte di tutte queste persone, ho i miei dubbi su Dio.
Mentre tutti recitano le preghiere io tengo la bocca chiusa e fisso il vuoto.

Mi manca Justin. 

Sono passati 4 mesi, dalla sua tappa qui a Boston.

E ormai quasi due anni da quando lo vidi a Milano il 9 Aprile, quando abitavo ancora a Bologna.

Lo rivedrò il 20 luglio dato che torna a Boston, ma mi manca.

Stanno già facendo le letture, non ho fogli su cui seguire, quind-

Oddio, ancora, sento la testa pesante, ma leggera. 

Rotea tutto, ma vedo le candele davanti a me ferme.

"chi sei?"

Mi giro, ma sono da sola.

La voce era simile...no dai, stronzate.

Devi concentrarti sul vangelo Chiara.

"perché sento la tua voce? i tuoi pensieri? sei a messa?"

Ommioddio, ma scherziamo?

Che problemi ho? 

"non hai problemi, io ti sento" ride.

Io conosco la sua risata.

"davvero la conosci?"

«oddio»

La signora seduta sulla panca, mi fa segno di stare zitta.

«scusi» sussurro.

Mi sento male, che cos'è che ho in testa?

Chi sei? Che cosa cazzo sei?

"oh calmina, anche a me non piace"

Conosco la tua voc-

"può essere. hai un accento strano.."

Sono italiana, ma abito a Boston da circa un anno.

Penso muovendo le labbra, sto impazzendo.

"amo l'Italia"

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