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Autore: ChiaraCourage    31/03/2013    1 recensioni
Io amo Blaine. So di amarlo. Ma fare l’amore con te è stato diverso. Io volevo farlo. Io volevo te in quel momento. E quel tuo modo di toccarmi, nessuno l’aveva mai fatto prima mia. Non tutti i migliori amici riescono ad amarsi così tanto. Tra di noi c’è una chimica così forte che siamo arrivati ad amarci anche in –quel senso- . E avere le tue mani tra i capelli o le tue labbra sul collo, non è come avere quelle di Blaine. In quel momento eravamo io e te.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Kurt/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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“Qui c’è scritto che bisogna aspettare un quarto d’ora…”
Sul retro della scatola c’erano le indicazioni per utilizzare il test: Dopo un quarto d’ora lasciato in un posto a temperatura ambiente, verificare il display del test: una riga era negativo, due era positivo.
5 minuti.
“E adesso che faccio?”
Era mezzanotte e io ero chiusa in bagno. Brody era nel letto che dormiva, Santana e Kurt erano nel salotto a vedere un film in seconda serata.
“Rachel, va tutto bene? E’ un po’ che sei lì dentro.”
“Non preoccuparti Kurt, sto bene.”
“Possiamo … parlare?”
Nascosi il test sotto il lavandino, attenta a metterlo bene sotto gli asciugamani. Avevo ancora dieci minuti.
Uscii dal bagno e me lo trovai a due centimetri di distanza.
“Andiamo in camera mia.”
Mi prese la mano e ne restai sorpresa. Le sue mani avevano toccato praticamente tutto di me, ma quel gesto era diverso.
Chiuse la porta e non mi lasciò andare la mano. Mi portò verso il letto, per la seconda volta.
“Kurt, è successo, va bene? Io ero appena stata con Finn, tu con Blaine e io stavo male, perché rivedere Finn così, all’improvviso mi fa ancora male. Ho fatto l’amore con lui e non riuscivo ad essere serena, perché sono innamorata di lui da sempre. E sapere che qui, in casa, avevo Brody che mi stava aspettando, mi ha mandato in crisi. Perché voglio molto bene anche a lui, e odio prendere in giro le persone. Ci sto male.
Mi dispiace se è successo quello che è successo … però … grazie. Grazie per avermi consolato ed esserci stato, sei sempre il mio migliore amico.”
Non mi aveva ancora guardato negli occhi, aveva tenuti lo sguardo basso sulle sue mani, e adesso si accarezzava la coperta che gli aveva regalato sua madre al suo terzo compleanno, finché non è passato ad accarezzare la mia.
“Non è stato un errore…” e non smetteva di accarezzarmi. E la sua mano ha iniziato a salire il braccio e poi a scendere sulla schiena… e io non sapevo cosa fare.
Finn, Brody, Kurt.
“Kurt …” chiusi gli occhi e mi alzai di scatto dal letto. Non era così che avevo intenzione di parlare.
“Cerca di restare lucido un attimo, tu eri gay fino a 5 giorni fa. E abbiamo fatto l’amore.”
Si sedette e mi prese il viso tra le mani. Erano fredde e morbide, e i suoi azzurri non lasciavano i miei.
“Anche io lo credevo. È successo perché tu sei la mia migliore amica, e ti giuro che fossi etero del tutto, a quest’ora sarei innamorato di te. Perché sei bellissima, perché ti ho scelta, perché viviamo insieme e riusciamo a combaciare perfettamente. Perché sei tu, perché nessun’altra ragazza mi farà mai quest’effetto, perché passare la notte con te mi ha mandato in totale crisi. Io amo Blaine. So di amarlo. Ma fare l’amore con te è stato diverso. Io volevo farlo. Io volevo te in quel momento. E quel tuo modo di toccarmi, nessuno l’aveva mai fatto prima mia. Non tutti i migliori amici riescono ad amarsi così tanto. Tra di noi c’è una chimica così forte che siamo arrivati ad amarci anche in –quel senso- . E avere le tue mani tra i capelli o le tue labbra sul collo, non è come avere quelle di Blaine. In quel momento eravamo io e te. E se ci penso ancora, io non lo definirei “errore”. Perché in quel momento eravamo l’uno, il pezzo mancante dell’altro, eri ciò che stavo cercando e ciò di cui avevo bisogno. Sei la mia migliore amica, e io penso di essere innamorato di te. E vorrei darti certezze e dirti che non abbiamo bisogno d’altro perché entrambi sappiamo cos’abbiamo provato sul serio, che col tempo si vedrà e non c’è niente di male in quello che abbiamo fatto. Ma siamo innamorati di persone diverse, e siamo innamorati io e te. Io sono alquanto confuso sul mio orientamento sessuale, e in questo momento vorrei tantissimo baciarti e abbracciarti così forte da dimenticare che di là ci sono Santana e Brody che potrebbero rompere questo equilibrio che abbiamo da sempre.
Io sono innamorato di te, Rachel Berry. Fare l’amore con te è stata una delle cose migliori che mi sia mai capitate. E vorrei farlo sempre. Vorrei fare l’amore con te la mattina, il pomeriggio e la sera. Perché siamo più di due innamorati, e più di due migliori amici. Andiamo oltre. Siamo di più. E non lo saremo mai con nessun altro.
Quindi, stai tranquilla. Andrà tutto bene, non preoccuparti.”
E in quel momento, mentre mi abbracciava, io mi sono dimenticata di tutto il resto. Non stavo pensando a Finn, al test, a Brody, a Santana, non pensavo ad altro.
In quel momento ero tra le due braccia e avevo solo voglia di piangere.
E le mie lacrime si mischiarono col suo profumo sul suo collo.
Ed è questo che amo di Kurt.
Non ha fatto domande. Mi ha lasciata piangere in silenzio.
E in quel silenzio ci stavamo dicendo tutto.
 
 
Era passata mezzora, e io ero stesa sul suo petto e gli accarezzavo i capelli.
“Devo dirti una cosa.”
stava guardando il soffitto e le due dita stavano scrivendo qualcosa sulla mia schiena. Mi stava ascoltando con attenzione.
Gli presi la mano e lo portai in bagno, cercai tra gli asciugamani e presi tra le mani il test, senza avere il coraggio di guardarlo. Mi morsi le labbra e strinsi più forte la sua mano forte, e lui ricambiò.
“Non ce la faccio.”
Mi guardò sbigottito, ancora sotto shock per la sorpresa del test.
“Rachel, cos’è sta cosa?”
“Ho un ritardo di una settimana. Guarda tu il risultato, due righe vuol dire che… che è positivo.”
Chiusi gli occhi e respirai a fondo, ascoltando i suoi movimenti.
Non stava respirando.
Dopo un minuto aprii gli occhi ed era nella stessa posizione di prima, con gli occhi fermi sul test e le nostre dita intrecciate.
Gli preso il test dalle mani e guardai.
Positivo.
Lo lasciai cadere per terra, e con lui caddi anche io. Le sue mani cercarono di afferrarmi prima di toccare il pavimento, ma era troppo tardi.
Ero stesa sul tappetino del bagno con gli occhi chiusi. Non volevo vedere e sentire nessuno.
“Rachel! Rachel oddio svegliati, mi senti? Rachel sei svenuta, ti prego svegliati! Rachel!”
Riuscivo a sentirlo ma in quel momento non mi importava. Sentivo solo un grosso peso all’altezza dello stomaco. Il mio bambino. Mio certo. Di chi non lo sapevo ancora. Mi toccai sotto l’ombelico con le dita, sfiorai piano il gonfiore che si stava formando.
E adesso?
  
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