Videogiochi > Final Fantasy VIII
Ricorda la storia  |      
Autore: Chel_esque    31/03/2013    0 recensioni
Dopo una giornata di duro lavoro, Squall voleva andare a casa, fare una bella cenetta tranquilla con Rinoa, e farsi una bella dormita. Non aveva mai voluto gestire nuovi compagni di stanza.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

FLUFFY SURPRISES
scritta da Chel-esque, tradotta da Alessia Heartilly

Sbadiglio.

Un altro sospiro stanco di Squall, mentre camminava lungo i corridoi verso il suo appartamento. Hyne, ultimamente sono stanco. Tutte le scartoffie che si accumulano e basta. Grugnì mentalmente mentre pensava alla sua sconfitta di carta.

Mentre si avvicinava alla porta del suo appartamento, il suo atteggiamento si illuminò un poco al pensiero di chi c'era ad aspettarlo. Una buona cena, del tempo passato con Rinoa e una buona dormita l'avrebbero reso l'uomo più felice al mondo. Beh, felice quanto poteva esserlo Squall Leonhart.

Un brusco guaito lo riscosse dalla sua fantasticheria. Angelo non ha mai abbaiato così... pensò. Una lenta sensazione simile alla paura iniziò a crepitargli in corpo, e aprì lentamente la porta.

Ciò che lo aspettava oltre alla soglia era qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere in un milione di anni. Un cucciolo correva in cerchio, cercando di prendersi la coda, felice. Ogni tanto emetteva un brusco guaito, più si faceva frustrato visto l'insuccesso della sua missione attuale.

Visto il nuovo arrivo nell'appartamento, il cucciolo smise di correre e gli balzò addosso, felice di avere qualcuno con cui giocare. Nella sorpresa Squall riuscì ad afferrarlo tra le braccia, dopo il cagnetto continuò a cercare di leccargli la faccia, con suo grande disgusto. Subito dietro arrivarono dal corridoio altri due cuccioli. Angelo era seduta nell'angolo, con un altro cucciolo accanto, e li guardava tutti corrergli incontro.

Squall era finalmente arrivato a una conclusione. Irragionevole, ma l'unica a cui poteva pensare al momento.

Angelo aveva avuto i cuccioli.

Questa nuova rivelazione lo fece sentire un po' meglio su tutto.

Un attimo. Angelo aveva avuto i cuccioli?!

Non era la persona che voleva vedere quando aveva aperto la porta. Nemmeno simile.

Grazie alla sua mente stanca, Squall non capì mai che i cuccioli non erano nemmeno della stessa razza di Angelo. Allora da dove venivano tutti quei cagnolini?

"Squall! Sei tornato!"

Una felicissima Rinoa uscì dal corridoio e gli andò incontro, ignorando lo sguardo duro che lui aveva sul viso.

"Rinoa..."

Il modo in cui disse il suo nome doveva essere un avvertimento che significava chiaramente, "spiega. Adesso."

Era proprio da Rinoa sorvolare allegramente su quel piccolo fatto.

"Non sono la cosa più carina che hai mai visto?"

Si fermò davanti a lui e accarezzò i cucciolo che al momento cercavano di saltargli in braccio. Nella sua mente quello sguardo duro non era efficace, soprattutto dato che aveva un cucciolo tra le braccia. Quell'immagine era davvero troppo carina. Era un tempismo sfortunato, ma desiderava avere una macchina fotografia per scattare una foto a Squall con in braccio un cucciolo e altri due ai piedi.

"Cos'è questo?" disse minaccioso Squall.

Rinoa ridacchiò. Decise che Squall aveva sofferto abbastanza e prese il cucciolo in braccio.

"Beh... mentre tornavo a casa dalle spese, ho visto uno scatolone sul marciapiede con questi cuccioli. E mi hanno fatto davvero male, dato che sembravano così poco desiderati..."

Fece un broncio carino mentre pensava ai cuccioli al freddo, che cercavano di coccolarsi l'un l'altro per scaldarsi.

"Quindi, li ho presi con me per farli stare qui."

La breve storia terminò con un altro sorriso, mentre lo guardava orgogliosa di aver aiutato gli animaletti poco desiderati. Per quanto riguardava Squall invece, non era felice di questi nuovi compagna di stanza. Per niente.

Rinoa era abituata al silenzio che accompagnava Squall, ma non quando sembrava che ci fosse intorno a lui un'aura mortale. Dopo qualche altro momento di silenzio, lui sospirò pesantemente. Una vita con Rinoa di sicuro portava grosse sorprese ogni tanto.

A proposito di Rinoa, al momento lo stava guardando piena di speranza, con i suoi letali e stupefacentemente carini occhi da cucciola. Lui voleva essere fermo nella sua decisione di darli a qualcun altro il prima possibile, iniziare persino a fare una lista di persone disponibili per quella cosa, ma non voleva deludere Rinoa. Grugnì mentalmente, odiava prendere quel tipo di decisioni. Quello che odiava anche di più era intristire Rinoa. Non riuscì a guardarla quando parlò, ad occhi chiusi come se fosse imbarazzato. Cosa che non poteva essere più vera.

"Bene. Possono restare.

"Davvero? Evvai!" Rinoa abbracciò tutti i cuccioli, felice di quelle parole.

"...Ma solo per stanotte!"

E la felicità di Rinoa si frantumò di nuovo a questo nuovo evento. Era ovvio per Squall che a lei piacessero quei cagnolini.

"E perché?"

"Rin... non abbiamo i soldi per occuparcene a lungo termine. E non possiamo esserci sempre, dato che siamo sempre al lavoro."

La ragazza, delusa, non voleva ammetterlo, ma Squall aveva ragione. Anche se voleva tenerli, sapeva che non avrebbe avuto il tempo di prendersene costantemente cura. E anche se fosse riuscita a trovare una dogsitter, non sarebbe stata in grado di pagarla, viste le altre cose che avrebbero dovuto comprare per loro.

"Ma... dove li portiamo? Non possiamo semplicemente metterli in strada come li ho trovati io. È troppo crudele!"

"Il posto migliore è un rifugio per animali. In quel modo saranno accuditi come si deve. E potranno trovare nuove case in cui stare."

In più, semplicemente Squall non voleva occuparsene. Non era mai stato tipo da amare gli animaletti carini, e non era una cosa che sarebbe cambiata presto. Non che l'avrebbe detto a Rinoa. Chissà cos'avrebbe fatto per fargli cambiare idea.

Rinoa voleva convincerlo a tenerli per sempre, ma sapeva che discutere con lui era inutile. "Ok, allora. Andremo al rifugio per animali domani," disse triste.

Squall sospirò quando vide la sua espressione. Sapeva che era un brutto momento per partire per la tangente, ma pensava che Rinoa fosse proprio come i cuccioli che aveva tra le braccia, a livello di carineria e comportamento.

"Nel frattempo. Prendiamo qualcosa da dar loro da mangiare. Devono avere fame."

"Va bene. Prenderò un po' del cibo di Angelo."

La ragazza continuò a coccolare e vezzeggiare il cucciolo che aveva in braccio, rallegrandosi sempre di più mentre si curava di loro.

Squall, d'altra parte, non fu aggraziato quando Rinoa con i cuccioli. Li mise attentamente a terra mentre cercava di andare in camera da letto, e alla fine in bagno per una doccia di cui aveva davvero bisogno.

Stava per chiudere la porta della camera da letto, ma con suo sgomento uno dei cuccioli l'aveva seguito e si era messo proprio davanti ai suoi piedi. Aveva un osso in bocca e lo guardava come se volesse fare un bel gioco di tira e riporta. Come se volesse farlo davvero sentire in colpa per spingerlo a giocare, piegò la testa.

Di nuovo, gli ricordò Rinoa. Rinoa e i cuccioli erano davvero simili a volte, persino Squall poteva arrivarci guardandoli per qualche minuto.

Squall emise un altro sospiro pensando a malincuore, sarà una lunga notte.

*~*~*~*~*

Squall sospirò per la milionesima volta.

"...Rin..."

"Sì?" rispose lei, insonnolita.

"Smettila di cercare di farmi solletico al piede."

"Cosa?"

Lei si voltò mentre lui la guardava con fare accusatorio.

"Non sto facendo niente."

Squall sospirò di nuovo.

"Rin, dico sul serio."

"Dico sul serio anch'io."

Che giornata si stava rivelando. Tutto quello che voleva fare era dormire, ed era così vicino a ottenerlo. Se solo non fosse stato per la cosa misteriosa che gli si accoccolava scomodamente contro il piede. Irritato si tirò su a sedere e tirò la coperta, rivelando ciò che lo scocciava: i cuccioli.

Squall poté solo fissare gli animaletti che si agitavano, mentre Rinoa ebbe una risposta più verbale. "Aw, vogliono dormire con noi!"

Squall non poteva crederci. La sua pazienza stava davvero iniziando ad esaurirsi.

"No." Mise la sua irritazione in quell'unica parola, detta con tanta forza.

"Ma Squall..."

"...No."

Per favore?"

Di nuovo gli occhi da cucciolo! Non aiutò quando decise di mettersi un cucciolo sotto la faccia, raddoppiando l'intensità di quella che, secondo lui, era una mossa a tradimento.

"...Bene. Basta che li tieni lontano da me."

"Sì!" La vittoria di Rinoa era così evidente che persino i cuccioli iniziarono ab abbaiare felici. Di nuovo, con grande irritazione di Squall.

"Falli anche stare zitti."

"Nessun problema! Piccoli, facciamo silenzio così Squall può dormire, per favore."

Con sorpresa di Squall, obbedirono davvero al suo ordine e si stesero sui cuscini, sbadigliando assonnati. Soddisfatta, Rinoa si stese accanto a loro, mettendo fine a tutta quell'esperienza con uno stanco, "buonanotte Squall."

Squall infine si stese, quando fu sicuro che non ci sarebbero più state interruzioni dai cuccioli e Rinoa.

Che giornata. Non avrebbe potuto pensarlo abbastanza.

*~*~*~*~*

"Mi mancherete così tanto!"

Squall abbassò lo sguardo imbarazzato mentre Rinoa iniziava a coccolare i cuccioli per l'ennesima volta. Non poteva credere al dramma di tutta la faccenda. Ma d'altra parte era Rinoa. Quello che era più imbarazzante era il fatto che Rinoa era sul punto di piangere.

"Rin..." disse a mo' di avvertimento. La segretaria del rifugio per animali guardava paziente e divertita i due, aumentando ancora di più il suo imbarazzo.

"Lo so, lo so," disse Rinoa tirando su con il naso. "Almeno si prenderanno cura di voi, qui."

I cuccioli abbaiarono, come per rassicurarla. A quel punto, Squall iniziò a chiedersi se Rinoa e i cuccioli avessero una specie di legame telepatico.

Con un ultimo, drammatico addio, Rinoa diede la scatola con i cuccioli alla divertita segretaria. Squall fu sollevato di non avere finalmente i cuccioli da accudire. Angelo non dava davvero da fare, con l'aiuto di Rinoa, ma con quattro cuccioli avrebbe avuto un'altra cosa di cui preoccuparsi, oltre alla sua sconfitta di scartoffie.

Rinoa e Squall uscirono dal rifugio, lei ancora in lacrime, e iniziarono a camminare nel parco. Squall al portò a una panchina, dato che si stata preoccupando per lei. Non sapeva quanto si fosse affezionata ai quattro animaletti, anche se erano stati con lei solo un giorno.

Rinoa stava ancora tirando su con il naso quando si sedette, con Squall accanto. Dopo qualche momento passato a guardarla tirar su con il naso e asciugarsi gli occhi, la prese tra le braccia e le baciò la testa.

"Sai, Rinoa, se vuoi puoi andare ancora a trovarli."

Ci fu silenzio. Dopo una piccola eternità, con Squall che si preoccupava sempre più, lei riuscì finalmente a dare una spiegazione della sua tristezza.

"Non penso di essere affezionata ai cuccioli."

Squall rimase un po' perplesso. Se non era triste per i cuccioli, allora di cosa si trattava?

"Beh, ovviamente sono triste per loro, ma è soprattutto il fatto che dovessero andarsene. Penso di essermi affezionata più al fatto di avere nuove cose nella mia vita, e mi ci sono aggrappata troppo in fretta."

Fu allora che qualcosa scattò nella sua mente, e Squall infine capì. A volte era difficile ricordare che Rinoa aveva un'innata paura di essere lasciata dalle persone che amava. Il suo atteggiamento sempre allegro portava la gente a pensare che fosse sempre spensierata. Quanto si sbagliavano.

In quel caso, Rinoa non era triste perché i cuccioli se ne andavano, ma più perché le erano state ricordate tutte le persone che erano uscite dalla sua vita quando era molto piccola. Dopo tutto, sua madre, Julia Heartilly, era morta in un incidente stradale quando Rinoa aveva solo cinque anni. Il suo sguardo confuso divenne un sorriso rassicurante, quando lei finalmente si voltò a guardarlo negli occhi.

Squall voleva ficcarle in quella bella testolina una cosa.

"Rin, la gente entra ed esce dalla nostra vita. A volte succede e basta. A volte si può cambiarlo; a volte no."

Rinoa tirò su di meno con il naso, ma continuò comunque a stare imbronciata mentre lui la stringeva di più.

Squall voleva che sentisse le sue parole successive.

"Ma devi ricordare che non importa chi ti lascia, io ci sarò sempre con te, a prescindere da tutto."

Lei si voltò per guardarlo negli occhi, e iniziò a sorridere.

"Squall..." Iniziò a dire.

Squall iniziò a sorridere, incoraggiante, ma si rabbuiò quando vide la sua reazione. Con sua crescente disagio, lei iniziò a ridere in maniera incontrollabile.

"Quella è la frase più comune che ti ho mai sentito dire," disse tra una risata e l'altra.

Squall arrossì e allentò la presa su di lei, mentre lei continuava a ridere. Era sempre imbarazzato con lei, ma almeno adesso lei rideva. E anche se lo prendeva in giro per la sua frase, quello che importava davvero era che Squall intendeva ogni parola che aveva detto. Sarebbe rimasto con lei a prescindere da chi sarebbe entrato o uscito dalle loro vite.

Stavolta fu Rinoa ad abbracciarlo con un sorriso, con un'espressione leggermente più seria mentre parlava.

"Squall, anch'io ci sarò per te. a prescindere da tutto."

Era difficile non sorridere a quelle parole. Non importava quanto ci provasse, Squall non poteva evitare di sorridere alla ragazza tra le sue braccia, a volte. Quando finalmente smise di arrossire, si voltò a guardarla. Chiusero entrambi gli occhi, appoggiando la fronte l'uno all'altra.

Rimasero così per quelli che a loro parvero pochi minuti, ma in realtà era un tempo più lungo. Non volevano che quel momento finisse; era uno dei momenti più perfetti della loro vita.

I quattro cuccioli abbaiarono felici dall'altra parte delle finestre del rifugio, celebrando il fatto che, con quell'esperienza, li avevano fatti avvicinare ancora di più.

Fu quel giorno, in quella freddissima mattina di novembre che Squall e Rinoa andarono mano nella mano verso il sole, sicuri che, a prescindere da chi fosse entrato o uscito dalle loro vite, sarebbero sempre stati insieme.

*****
Nota dell'autrice: quindi, questa è la mia storia per la challenge Where I Belong; penso di aver preso troppo alla lettera il titolo della challenge, ma non potevo evitare di scrivere di Squall e di cuccioli! Era davvero troppo carino per non scriverne. xD
Spero che via sia piaciuta questa storia! E ogni lettura conta. :)

Nota della traduttrice: Come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Chel_esque