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Autore: Anonimadelirante    31/03/2013    1 recensioni
“Felice come una Pasqua” è un modo di dire che mi ha sempre incuriosito. L'ha inventato un vecchio Babbano un po' pazzo o qualche Mago che aveva bevuto troppo? O forse semplicemente qualcuno che era davvero contento? Beda non lo spiega, neppure Silente l'ha mai detto a qualcuno, che io sappia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Felice come una Pasqua” è un modo di dire che mi ha sempre incuriosito. L'ha inventato un vecchio Babbano un po' pazzo o qualche Mago che aveva bevuto troppo? O forse semplicemente qualcuno che era davvero contento? Beda non lo spiega, neppure Silente l'ha mai detto a qualcuno, che io sappia.

E' bello farsi questo tipo di problemi.

E' bello non avere fretta di trovare una risposta.

E' bello stari qui e lasciar vagare i pensieri.

Non tanto tempo fa ero troppo occupata per farmi questo genere di domande, troppo preoccupata. Però le tenevo lì, in un angolino buio della mia testa. Pronte per essermi riproposte non appena avessi avuto un po' più di tempo. E ora ce n'è di tempo. Eccome!

Ci siamo sistemati tutti alla Tana (l'abbiamo ingrandita grazie ai soldi che il nostro caro Nuovo Ministro ci ha messo in quanto famiglia allargata e grazie a... una buona dose di magia... sì, beh... illegale...) e ora che siamo così tanti a lavorare noi Wesley non abbiamo più problemi economici -sì, sono una Wesley, adesso!-.

E' Pasqua e, ora che il mio tempo non è più occupato dalle Battaglie di Indipendenza del Mondo Magico, siamo nel giardino della Tana, coricati sull'erba, a fare un pic-nic.

Ci siamo tutti, tutti.

Mamma, papà -che dopo molto insistere hanno accettato di venire a vivere con noi-, Molly, Arthur -sono diventati nonni, sapete? E io sono ufficialmente zia-, Ginny, Harry, il loro piccolo James, Percy, con la moglie e le figlie, Bill, Fleur, Victeur -raggiante, con una coroncina d'ulivo appoggiata di sghimbescio su i suoi capelli d'oro-, Gabrielle (che ride con Max), Charlie, la sua ennesima fidanzata -neanche ricordo come si chiama in questo momento, ormai ne porta a casa tre, quattro al giorno...-, Andromeda, sulla vecchia sedia a dondolo appartenuta ai Black per generazioni, il piccolo Teddy, coi capelli arcobaleno (è felice, si capirebbe lo stesso anche se non avesse quella cresta multicolore che mamma, Molly, Rosie e Andromeda fingono di non approvare, ma che in realtà adorano...) e poi..poi... ma Angelina naturalmente! “La zia color cioccolato”, come la chiamano Ted e Vic.

Si è sposata con George, che ora tiene Roxanne sulle ginocchia e ride col ritratto di Fred, staccato dalla parete per l'occasione.

Kingsley chiacchiera di politica con Albus, appoggiato alla sua cornice. Aberforth accarezza la sua capra mentre Ariana si gode il sole, dalla sua tela.

Ci siamo tutti, tutti.

Rosie, Robert -giocano coi loro nipotini, che sono tanti e tutti curiosi e vivaci-, Nick, Jack, le loro mogli -Cecilia e Violet-, Alicia -sposata con Daniel, ovviamente-, Max (per ora è single, ma abbiamo visto tutti come lo guarda Gabrielle) e Sofia.

Sofia che ha il pancione, e Tom che ascolta, con l'orecchio appoggiato sopra, la loro bambina che scalcia. La vogliono chiamare Vera Ninfadora Minerva. Rob dice che con un nome così diventerà odiosa, ma infondo la ama già, la sua seconda nipotina femmina.

Anche io aspetto, per la prima volta. Ma non sono l'unica. Non sono la prima e non sarò l'ultima.

Sono sicura che sarà una bambina. La chiamerò Rose, simile alla mamma di Sofia, ma scritto diverso, così non ci si confonde.

Ginny dice che il loro sarà un altro maschio. Albus Severus. Quando Harry ha avvisato i suoi due presidi preferiti Silente ha sussurrato che non se lo meritava. Piton, invece, è rimasto impassibile, come i ritratti Babbani, ma Tom giura di averlo sentito borbottare “spero che abbia i tuoi occhi, Lily”.

-Mi passi il sale, cara?-

Ron, il mio caro Ronald, si abbuffa come un Troll.

Eppure non riesco a non sorridergli.

Gli do il salino, a forma di gallina, un'acquisto mio e di mamma, e gli sussurro “Ti amo”.

Lui mi da un bacio. Gli occhi gli brillano. Mi invita a stendermi sulle sue ginocchia e avvicina le labbra al mio orecchio: -Anch'io, tesoro-

Felice.

Sono felice come non lo ero mai stata.

Felice.

Felice a Pasqua.

Felice come una Pasqua.

  
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