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Autore: Amy_92    31/03/2013    2 recensioni
Salve a tutti, io sono Amy. Ho vent’anni, sono italiana e studio beni culturali all’Università di Salerno. La mia vita è sempre stata meravigliosa e lo è tutt’ora nonostante le avversità della vita. Non ho mai viaggiato molto e forse l’eccitazione per una nuova avventura mi ha spinta a fare questo enorme passo con la mia amica. Caratterialmente sono una ragazza molto solare, divertente e sempre con la battuta pronta! Difficilmente mi imbarazzo di fronte alle persona ma nonostante abbia un carattere apparentemente forte ho i miei momenti deboli e le mie carenze d’affetto. Dando poco bando alle chiacchiere, questa è la mia storia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Hey Ella, arrivo lì per le 11.00! Devi passarmi a prendere però.»

«Sì, Amy non preoccuparti! Fammi uno squillo e arrivo con mia sorella.»

Chiusi la chiamata e aspettai pazientemente che il pullman arrivasse. Faceva un caldo allucinante e stare immobile sotto la fermata non aiutava affatto. Ero eccitata di rivedere la mia amica dopo tanto tempo. Abitavamo non molto lontano ma riuscivamo a vederci pochissimo e poi avevamo un bellissimo progetto in mente, sarebbe stata una giornata fantastica.
Il pullman arrivò e come previsto era zeppo di gente ma inventandomi una scusa con un giovane signore riuscì a trovare posto.
Come previsto per le 11.00 ero a Vietri (un paesino poco distante da Ella) e in pochi secondi lei arrivo in macchina con sua sorella.
Ci salutammo calorosamente e con il volume dello stereo a tutta forza ci recammo a casa di Ella.
Pranzammo velocemente, era da talmente tanto tempo che non ci vedevamo che volevamo stare un po’ da sole a chiacchierare!
Ci aggiornammo su tutto nonostante ci sentivamo costantemente su facebook o via cell, ma dirsi le cose di persona aveva tutt’altro effetto! Il pomeriggio, dopo che il sole calò, ci concentrammo a preparare i curriculum.

«Ma tua mamma è d’accordo, Ella?»

«Sì, a condizione che andremo insieme! Quindi non farmi rimanere male.» disse puntando l’indice verso la mia faccia.

«No, non preoccuparti.» risposi ridendo e facendo le mie solite facce buffe.

Una particolarità che avevo era proprio questa, fare facce buffe ogni volta che parlavo.
Restammo chiuse in camera a preparare i curriculum fino a tarda sera poi per la stanchezza crollammo in un sonno profondo.
Il mattino dopo fummo svegliate dalla suoneria impertinente del mio cellulare.

«Cavolo Amy, rispondi» disse strattonandomi per farmi svegliare velocemente.

«Mamma, ma cosa vuoi a quest’ora?»

«Calmati! Ti volevo dire che zio ti viene a prendere alle 16.00 e devi farti trovare pronta.»

Chiusi la chiamata e mi rivoltai di scatto verso Ella.
«Su dormigliona, svegliati! Dobbiamo mandare i curriculum a Londra che dopo devo andare via.»

Ci alzammo e dopo aver fatto colazione ci richiudemmo nuovamente in camera. Mandammo tantissimi curriculum, partendo dai bar fino a case di moda o di grafica, qualcuno doveva pur risponderci.
Verso le 16.00 salutai calorosamente Ella e la sua famiglia e ritornai a casa con mio zio. Non avevamo ancora ottenuto nessuna risposta ma ero eccitata a sol pensiero di recarmi a Londra, di vivere in una città da sola.
Era un’ottima occasione anche per imparare l’inglese visto che io ed Ella lo conoscevamo solo a livello scolastico.

I giorni passarono e finalmente qualcuno rispose, anzi in realtà avemmo due risposte.
Per quanto riguarda il lavoro fummo entrambe prese in un pub londinese gestito da alcuni italo – inglesi e accettammo senza neanche pensarci due volte. Per l’alloggio fummo risposte da una signora anziana che fittava camera a ragazzi stranieri. Cercammo in qualche modo di accettarci della cosa e solo dopo esserne sicure confermammo.
Avevamo ancora 2 giorni di libertà e poi saremmo partite alla volta di Londra. Trascorsi quei due giorni con mia madre, facendo shopping a destra e a sinistra ma poco dopo realizzai che non potevo mettere tutto in valigia.

«E come facciamo adesso?» disse mia madre preoccupata al solo pensiero che non potevo portarmi tutti i vestiti.

«Facciamo così, il tempo che mi sistemi e me li mandi per posta, eh?» le risposi abbracciandola teneramente.

Notavo in lei la tristezza nel vedermi andare via ma era una cosa che volevo fare e non poteva farmi cambiare idea.
L’ultimo giorno in Italia lo trascorsi con le mie migliori amiche, compresa Ella. Tornammo a casa abbastanza presto visto che il mattino dopo ci saremmo dovute svegliare all’alba!

«Forza, Amy! Alzati a mamma altrimenti perdi l’aereo!»

Udendo quelle parole feci un salto enorme dal letto e mi vesti molto velocemente. Mio padre era giù in macchina giù stufo di aspettarmi ma appena mi vide i suoi occhi si illuminarono dalla commozione. Avendo il mio stesso carattere non gli dissi nulla altrimenti si sarebbe infuriato, mi limitai ad entrare in macchina dopo aver salutato calorosamente mia madre.
Passammo a prendere Ella e ci recammo verso l’aeroporto.

«Ciao papà.» dissi baciandolo leggermente sulla guancia.

«Mi raccomando ogni tanto manda qualcosa di soldi.» conclusi ridendo mentre continuando a salutarlo con la mano mi recai verso il gate.

Dopo poco fummo sull’aereo per Londra.
Ella mi strinse forte la mano e quando l’aereo decollò urlai leggermente nel suo orecchio: «Ci siamo, Londra è nostra!»

  
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