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Autore: lynn12    20/10/2007    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Kaori, dopo l'episodio di Kaibara e dopo aver ritrovato la memoria, non avesse fatto finta di niente?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

-Sveglia, bella addormentata!-

Kaori si svegliò di soprassalto all’improvviso penetrare di quella voce nel suo sonno. Un secondo dopo, sentì il letto sobbalzare sotto il peso del proprietario della voce. Non aveva alcun dubbio sulla sua identità, solo una persona si azzardava a svegliarla in quel modo, correndo il rischio di incorrere nella sua ira.

-A.J., quante volte devo dirti che la chiave che ti ho dato è solo per le emergenze?- gemette Kaori voltandosi a pancia in giù e nascondendo la testa sotto il cuscino

-E io quante volte ti ho detto di non chiamarmi “A.J.”?- replicò lui spostando il cuscino –E poi questa è un’emergenza- continuò stendendosi accanto a lei

-Ah sì? Beh, spero per te che sia un’emergenza molto urgente per avermi svegliato così presto!-

-Tesoro, sono le dieci di mattina…-

Kaori aprì un occhio e sbirciò la sua stanza. Le tapparelle erano abbassate e lasciavano entrare pochissima luce, perciò la camera era in penombra. Tuttavia, la luce brillante che entrava dalla porta rimasta aperta e che proveniva dal soggiorno le diceva che il giorno era iniziato da un bel pezzo.

-In ogni caso, ho dormito poco stanotte, perciò se la tua non è una vera emergenza ti conviene lasciarmi dormire, Aidan- disse voltandosi su un fianco, verso di lui

Il volto di Aidan si addolcì.

-Immagino benissimo perché hai dormito poco, Kai, e scommetto che l’unica cosa che avresti voglia di fare oggi è rintanarti in casa a deprimerti un po’-

-Io non mi deprimo…-

-Beh, l’anno scorso l’hai fatto-

Kaori stava per replicare, ma si rese conto che Aidan aveva ragione, perciò lasciò perdere. E poi era inutile discutere con lui, la conosceva troppo bene. Tra loro c’era stata fin da subito una forte affinità, come tra un fratello e una sorella. Persino Sayuri lo considerava ormai come un membro della famiglia. Quando, un anno e mezzo prima, Kaori aveva intrapreso la sua carriera di scrittrice, Aidan Julian Mackanzie le era stato assegnato come assistente. Lo aveva trovato simpatico fin da subito, quando si era presentato dicendo:“Ciao, io sono Aidan. È meglio che tu sappia fin da subito che sono gay, perciò tutto questo ben di Dio non può essere tuo” Avevano poi scoperto che entrambi amavano tre cose nella vita sopra ogni altra: la cioccolata, Johnny Depp e i film romantici accompagnati da una maxi porzione di pop corn. In quel momento era diventato il suo migliore amico. Era facile parlare e confidarsi con lui, Aidan sapeva ascoltare e darle consigli come poche persone sapevano fare ed era per questo motivo che gli aveva raccontato tutto del suo passato.

-Allora, questa emergenza?- gli chiese con tono rassegnato

-Oggi esce il tuo secondo capolavoro, te ne sei dimenticata, tesoro?- le rispose lui picchiettandole con un dito sulla fronte –Devi andare in libreria a firmare un po’ di copie per i tuoi fan-

-Posso farlo anche domani- replicò Kaori seppellendosi di nuovo sotto le coperte

-No, non puoi, alla libreria ti aspettano per le 12- Aidan prese le coperte e le buttò giù dal letto

-Non sono in vena di firmare libri e distribuire sorrisi-

-Beh, dovrai farlo lo stesso. I tuoi fan sono già in fila che ti aspettano-

Kaori sospirò. Quello era un colpo basso, Aidan sapeva che lei odiava deludere i suoi lettori. Il loro sostegno era la cosa più importante per lei.

-E poi, sento che oggi è il giorno in cui incontrerò la mia anima gemella!- aggiunse il suo assistente con aria sognante

Lei girò gli occhi.

-Questo me lo dici quasi ogni giorno, Aidan-

-Ovvio, perché io sono sempre pronto all’incontro di quello che sarà l’uomo della mia vita!-

Kaori scoppiò a ridere.

-Va bene, va bene, mi alzo. Non fosse altro per non sentire ancora le tue fantasie romantiche!- si alzò e premette il bottone per far salire le tapparelle elettriche

Era una serena giornata di inizio ottobre e le calme acque del fiume Hudson le diedero il buongiorno anche quella mattina.

-La tua è tutta gelosia, Kaori. Lo so che in fondo sei innamorata di me…Come darti torto, d’altronde? Un figo come me non si trova tutti i giorni…- si vantò scherzosamente Aidan

Kaori si avviò verso il bagno scuotendo la testa e con il sorriso sulle labbra. Il suo amico sapeva sempre come farle tornare il sorriso. Ed era veramente un bel ragazzo. Alto, fisico scolpito dalla palestra, corti capelli castani a spazzola, occhi verdi e un sorriso irresistibile, quel sorriso che le ricordava tanto quello di un altro uomo, ancora più affascinante…Scacciò immediatamente quel pensiero. Non importava se quel giorno era l’anniversario della sua partenza da Tokyo, non avrebbe permesso ai ricordi di deprimerla.

Si fece una doccia e indossò un leggero vestito di cotone marrone a piccoli pois rosa con le maniche lunghe e la gonna che le arrivava sopra il ginocchio, a cui abbinò un paio di stivali in pelle marroni. Rifece il letto e si diresse quindi in cucina, dove trovò Aidan intento a prepararle la colazione. Si avvicinò e sbirciò da sopra il bancone che divideva la cucina dal soggiorno.

-Mmh…Frittelle! Le adoro!- esclamò con l’acquolina alla bocca

-Lo so- le sorrise Aidan posandole il piatto di fronte

-Sei il migliore- Kaori gli mandò un bacio

-So anche questo!-

Dopo colazione, si recarono in una delle più grandi librerie di Manhattan, a Greenwich Village. Come ogni volta, Kaori rimase sorpresa dal numero di persone presente, venute solamente per vederla, stringerle la mano e farsi firmare una copia del suo nuovo libro. O meglio, venivano per vedere Kailey Madison, visto che quello era lo pseudonimo che utilizzava per i suoi libri.

Ripensò a come si era ritrovata, praticamente per caso, a fare la scrittrice. Lei amava da sempre scrivere e lo faceva già quando viveva ancora a Tokyo. Scriveva principalmente della sua vita, di quello che le succedeva e del suo lavoro. C’era da dire che la vita che conduceva in Giappone al fianco di Ryo di spunti gliene dava non pochi! Come sempre quando pensava al suo passato, sentì una dolorosa stretta al petto. Quello che era successo due anni prima, dopo l’episodio di Kaibara, era qualcosa a cui tentava disperatamente di non pensare. Per non ricordare il motivo per cui aveva lasciato tutto. Per non soffrire.

Arrivata a New York, era andata a stare per un po’ da sua sorella Sayuri, la seconda persona, oltre ad Aidan, che conosceva il motivo del suo trasferimento a New York. Era stato merito suo se aveva intrapreso la carriera di scrittrice. Un giorno, Kaori aveva dimenticato in soggiorno il quaderno dove annotava tutte le cose che le succedevano e sua sorella lo aveva trovato e letto alcune pagine. Ricordava di come lei non si fosse affatto risentita, ma avesse provato più che altro imbarazzo…Sayuri, invece, entusiasta, le aveva detto che possedeva del talento e le aveva proposto di provare a scrivere qualcosa. Inizialmente, Kaori non era per niente entusiasta dell’idea, ma sua sorella sembrava così sicura delle sue capacità che aveva finito per accettare. Incredibilmente, il suo primo, vero racconto le era uscito con più facilità di quanto avrebbe mai creduto. Le era bastato raccontare uno dei casi che aveva risolto insieme a Ryo, cambiando ovviamente i nomi dei protagonisti, ed in poco tempo era finito.

Sayuri aveva insistito per mandarlo ad una casa editrice, aiutandola a tradurlo in inglese, e Kaori aveva accettato più per farla contenta che altro, sicura che la storia sarebbe finita lì. Una settimana dopo, invece, era stata contattata da Russ Coleman, della Rain Publisher, che le aveva detto che il suo libro era originale e appassionante e le aveva offerto un contratto. Se quello l’aveva sorpresa, la notizia che nel giro di un paio di mesi il suo libro era diventato un Best Seller l’aveva shockata. E così, senza quasi accorgersene, era diventata una scrittrice e il suo secondo thriller sembrava dover avere lo stesso successo del primo. I lettori si erano appassionati alle avventure di Rafe Storm, il detective privato protagonista dei suoi romanzi, le trovavano originali ed emozionanti, ed adoravano lo stile in cui Kaori, o meglio, Kailey, le raccontava, perché sembravano trasportarti dentro alla storia, permettendoti di viverla mentre divoravi le pagine del libro.

Kaori a volte si chiedeva cosa avrebbero pensato se avessero saputo che ciò che loro credevano fantasia non lo era poi così tanto…Nel primo libro, “Silver Eyes”, aveva raccontato quello che era successo con Silver Fox, tralasciando tuttavia il suo ruolo, che nel romanzo non era contemplato. Nel secondo, “The Forgotten Past”, aveva scritto dell’arrivo di Rosemary, facendo conoscere ai lettori qualcosa sul passato del protagonista.

In realtà, scrivere di Ryo era il solo modo per Kaori di sentirlo ancora vicino, di sopperire al doloroso senso di mancanza che sentiva.

-Kailey? Tutto bene?- le chiese Aidan vedendola assorta

Lei si strappò dalle sue fantasticherie.

-Sì, tutto bene non preoccuparti- lo rassicurò

Poi, prese un libro dalla pila di fianco a lei e sorrise al prossimo della fila, una studentessa universitaria che sognava di diventare una scrittrice in gamba come lei. Kaori fu gentile, sorrise e la incoraggiò a perseguire il suo sogno, ma il suo sorriso non riuscì mai ad arrivare ai suoi occhi.

 

 

  
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