"Cos'hai?"
"Niente."
"Non ti credo."
"Come ti pare."
"Bah."
Rimasi zitta, senza dire una parola. Fissai il vuoto, mentre lui cercava di capire qualcosa.
'Cos'ho?' continuavo a chiedermi.
Sembra difficile da credere, ma è la domanda più difficile da rispondere, peggio di quelle che ti fanno alle interrogazioni quando non hai studiato.
Non so, fa male non sapere cosa si ha.
È come se il dolore appartenesse a qualcun'altro, ma si rifugia dentro di me come uno sconosciuto.
Uno sconosciuto che causa solo lacrime.
Uno sconosciuto che non può essere sconfitto con gli anti-corpi.
Uno sconosciuto che solo tu puoi sconfiggere.
Uno sconosciuto che man mano scompare dietro ad un sorriso.
Sentivo le lacrime arrivare, smisi di pensare e misi lo zaino in spalla.
"Dove vai?"-chiese ancora guardandomi.
"A casa, forse?"-risposi guardandolo anche io.
"Ah-ah-ah spiritosa."
"Matthew lasciami in pace, cazzo, non ho niente, basta."
Suvvia, chi voglio prendere in giro? Sono a pezzi, distrutta, per un dolore sconosciuto.
"Non è vero. Si vede chiaramente che c'è qualcosa che non va."
Sbuffai. "Se ti dicessi che è così, mi lasceresti andare?"
"No. Non andrai via finchè non mi avrai detto tutto."
"Smettila, perfavore."
"Su."-si sedette su un banco-"Sono tutto orecchie."
"Basta, lasciami andare."
Alzò gli occhi al cielo e poi ritornò a guardarmi. "Parla."
"Se vuoi metterla così."-mi sedetti anche io su un banco-"Possiamo stare qui tutto il giorno."
Mi fissò, feci la stessa cosa. Rimanemmo così per 5minuti.
Scese dal banco e si avvicinò a me. Continuavo a guardarlo, volevo capire le sue intenzioni.
Mi prese la mano e mi fece scendere dal banco.
Guardai tutto a rallentatore.
Il cuore mi batteva forte, come se mi stesse per baciare, ma non sarebbe mai accaduto.
Mi accarezzò la mano disegnando su di essa dei cerchietti col pollice, mi tirò a sè e mi circondò con le sue braccia in un abbraccio. Appoggiai la testa sul suo petto, lo strinsi e lui fece lo stesso con me.
"Ti starò sempre vicino, okkey?"-mi baciò il capo.
Annuii e sentii che il suo cuore batteva forte.
"Tutto bene?"-dissi alzando la testa.
"Perché?"
"Hai il cuore che ti batte a mille."
"È la tua presenza accanto a me."-sorrise.
Sorrisi. "Non ti sarai mica innamorato di me?"-sciolsi l'abbraccio.
"Forse."-sorrise ancora una volta.
"Ma su, dai."-lo spinsi leggermente.
"Come ti sei permessa?"-chiese a braccia conserte.
"Io posso."-risi.
"Inizia a correre."
Mi rincorse più volte per tutta la classe, finchè non mi bloccò tra due banchi.
Mi appoggiai al muro e lui si avvicinò.
"Sei in trappola."-appoggiò le sue mani sul mio bacino.
"Eggià."-lo guardai.
Mi tirò a sè, ci guardammo negli occhi per alcuni minuti e pian piano si avvicinò al mio viso.
Il mio cuore batteva a mille.
Avevo sempre sognato quel momento ed ora stava accadendo.
Chiusi gli occhi e in poco tempo sentì le sue labbra sulle mie.
Mi persi nelle sue labbra morbide.
Aprii gli occhi e mi ritrovavo nel mio letto.
Era un sogno, solo un sogno che non si sarebbe mai avverato.
Matthew non esisteva.
Matthew era solo un ragazzo creato da me, come piaceva a me.
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Ciaaau beelli/e.
Beh, come avete pututo notare è una piccola storia.
Spero vi sia piaciuta. :3
-Ely.