2031
 
Era cambiato tutto. Niente era più come prima. L’umanità aveva imparato sulla propria pelle che la storia non insegnava niente e che gli umani erano sordi alle più piccole avvisaglie di un conflitto imminente che avrebbe stravolto l’intero scenario terrestre. Non c’erano più nazioni ben definite, ma gruppi di umani che vivevano in piccoli distretti sparsi qui e lì sul territorio, ognuno con proprie leggi dettate dalla morale di ciascuno. Nessuna legge scritta, alcun divieto formale che impedisse ai civili di cercare sostentamento in qualche modo. La povertà dilagava senza alcun impedimento, i veri ricchi non c’erano più o erano rintanati in parti remote della terra da cui muovevano inesorabilmente i fili dei vari attacchi. Non c’era più fiducia, non ci si poteva fidare più l’uno dell’altro come una volta. La scienza aveva creato degli esseri capaci di nascondersi senza alcuno sforzo tra gli umani, ma dentro di sé erano delle vere e proprie macchine da guerra pronte a sterminare qualunque cosa capitasse sul proprio cammino. I corpi erano per lo più scatole di organismi modificati affinchè fossero esseri senza alcuna pietà. Era impossibile classificarli tutti, ogni genere differiva dall’altro per una caratteristica o per un’altra e solo alcune specie erano ormai diventate famose. Nonostante ci fossero tecnologie capaci di proteggere l’uomo la vita era regredita allo stato brado. Il riscaldamento necessitava di forme d’energia ormai irreperibili e il cibo confezionato era un lontano ricordo, a meno che non si fosse uomini di guerra.
 
Questa situazione rendeva l’uomo come una macchina produttrice di risorse, una macchina di sopravvivenza dei propri cari che aveva cancellato ogni briciolo di sentimento. Gli uomini si accoppiavano affinché la propria specie non morisse, ma di base non c’era alcun sentimento che legava un uomo alla propria donna. Eppure gli adolescenti erano i più difficili da disilludere, credevano ancora in una qualche forma di rivoluzione o in un qualcosa di indefinito che potesse cambiare le sorti del proprio pianeta. Era una speranza che covava nel profondo dei propri cuori e che non avevano il coraggio di formulare a voce, portandoli a uno stato di auto-disillusione stravolgente.
 
Sarebbe stato ancora possibile tornare alla calma e alla spensieratezza di qualche decennio prima?