Era il giorno di Pasqua e la CC, come in tutte le altre feste, ospitava tutti gli amici di Bulma, per sfortuna di Vegeta. Lui infatti odiava quelle stupide feste, non sopportava il fatto che la sua casa fosse così affollata e, per avere il minimo contatto possibile con quei terrestri, si era rifugiato nella GR sottoponendosi a un faticoso allenamento, nell’attesa che tutti se ne fossero andati per mangiare le prelibatezze avanzate. In realtà lui odiava doversi accontentare di ciò che era rimasto, ma non poteva farne a meno se voleva godersi un pasto in santa pace. Dopo aver trascorso circa cinque ore ad allenarsi, uscì e si accorse che la sala era vuota e tutti i commensali erano ormai andati a dormire. Andò quindi in cucina e non potè fare a meno di notare che della cena non era rimasto proprio nulla… fantastico, dopo una giornata massacrante, non aveva neanche qualcosa da mettere sotto i denti! Così, con grande irritazione, non potè fare a meno che andare a dormire, anche se si sarebbe vendicato da li a poche ore.
Non appena furono le quattro del mattino, si recò nella stanza del figlio maggiore, Trunks, dove era certo di trovare anche il suo amichetto, Goten… aveva bisogno di sfogarsi, e non poteva farlo certamente da solo!
“Trunks! Goten! Sveglia!” aveva urlato non appena era entrato, ma, non ricevendo risposta, afferrò i capelli di entrambi e li trascinò giù dai rispettivi letti trattenendo a stento un ghigno soddisfatto quando udì le grida dei due Sayan.
“Papà! Ma che fai? Sono le quattro!”
“E allora? Vi siete abbuffati ieri sera? Adesso dovete smaltire tutto!”
“Ma dai, qual è il problema, Vegeta? Tutti i Sayan si abbuffano ogni giorno!”
“E si allenano ogni giorno, voi invece non fate altro che oziare, quindi ora non vi salva nessuno.” Entrambi sbuffarono, ma furono costretti  ad obbedire al principe.
Andarono nella GR e, dopo che vegeta ebbe chiuso la porta metallica, impostò la gravità e iniziarono a fare il riscaldamento. Poi Vegeta si fece da parte e lasciò che Goten e Trunks si misurassero in un corpo a corpo, ma, al momento di scagliare l’onda energetica, si fermarono e guardarono Vegeta.
“Beh? Perché vi siete fermati?”
“Papà, forse sarebbe meglio interrompere l’allenamento, soprattutto per te…”
“E perché mai? Mi sto divertendo così tanto!” Disse con un pizzico di ironia il Sayan più vecchio.
“Avanti, voglio vedere queste due onde energetiche!”
“Come vuoi, però poi non dire che non ti avevamo avvisato! La cena non ci ha fatto tanto bene…”
E così, insieme ai due, piuttosto deboli, attacchi, uscì anche un’altra cosa…
“Ehi! Voi! Ma che fate? Un po’ di  decenza! Io me ne vado, mentre voi due, per punizione, rimarrete qui dentro per un’altra ora!” Disse, un po’ sadico.
“Ma come, papà! Non si respira!”
 Ma Vegeta non li ascoltava più, perché stava cercando di aprire la porta per uscire al più presto da li, anche se una voce metallica lo interruppe.
“Attendere, come preimpostato, la scadenza delle quattro ore.”
“Cooosa?? Quattro ore? Maledetta donna, prima mi lascia senza cena e poi, per colpa del suo timer, mi tocca stare qui a sopportare le flatulenze di quei due!”