Ciel falls inside the Black
 

 

Lentamente precipitavo nell'Oscurità.

Quasi come in un abisso.

Soltanto il buio attorno a me.

Ma lo vedevo.

Quel sorriso sinistro era esclusivamente mio.

Le lunghe ciglia nere mi inquetavano. Sbattevano lente come ali di farfalla.

Mi sentii venire meno il respiro.

I rubini mi seguivano.

Non mi lasciavano in pace. Mi penetravano.

E riuscirono infine ad incrociare il mio sguardo.

Trasalii.

Avevo paura. Semplicemente paura.

Probabilmente anche Lui ne era a conoscenza.

Non regnava il silenzio, in quella Oscurità.

Eccheggiavano in quel freddo, spoglio e umido buio i lamenti sconnessi di quel Mostro.

Mi catturò alla gola.

Non riuscivo a dimenarmi.

« E' giunta l'ora di pagare il pegno del contratto, Ciel Phantomhive... »

Avvertivo come con il pollice premesse contro il pomo d'Adamo.

I lunghi scuri capelli gli coprivano parte del volto sfigurato.

Ma non mi impedivano di ignorare la sua identità.

Lo imploravo di smetterla. 

Non riuscivo a respirare.

Gli percossi il capo con la mano.

Solo tetri e inquietanti versi mi perforavano i timpani.

Disumani.

Lontano, mi scagliò sul pavimento, ricoperto di pezzi di vetro.

Mi ferii ovunque.

Sentivo chiaro come quell'odore macabro si diffondesse nell'aria.

« N-non voglio mo-morire! »

Avevo implorato, prostrando le mani sanguinanti verso di Lui. 

Avvertivo come gli spasmi del mio corpo avessero reagito di fronte a quella violenza.

« H-ho bisogno ancora di te... »

Di fronte a quelle parole, il Mostro si sfuggì una liberatoria risata.

Inquietante, da farmi tremare il cuore.

Vedevo come gli stivali scuri avanzassero, dritto, verso di me.

Schiacciavano ogni pezzo di vetro che trovavano.

Probabilmente avrebbero potuto schiacciare pure il sottoscritto.

« E' stata già fatta vendetta. »

Grugnì quelle parole, prima di catturarmi la piccola testa con il palmo della sua mano.

« T-ti pr-prego! I-o t-ti amo! »

Qualche lacrima mi si intrappolava agli angoli degli occhi.

« Sei soltanto cenere. E cenere tornerai... »

Detto questo sentii il mio cranio frantumarsi in mille pezzi di vetro.

Quanti quelli del mio cuore.

Il Demone finalmente prese quello che gli aspettava per contratto: la mia Anima.