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Autore: Lily of the valley    01/04/2013    3 recensioni
Come scrivere una canzone che racconti l'assoluto? La gioia di perdersi e correre a occhi chiusi? Nasce tutto da un salto nel vuoto, con le mani unite in una stretta indivisibile.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da un po' di tempo che mi ronzava nella testa l'idea di scrivere una fanfiction sulla mia band preferita in assoluto e sul pairing Florabella (due donne perfette), amatissimo dai fans...Complice un pomeriggio opaco e piovoso, ho scritto questa piccola storia...Hope you enjoy it!





Florence vola.

O perlomeno crede di volare, mentre si tuffa a tutta velocità per le strade di Camberwell a bordo della sua bicicletta o meglio, della sua astronave, come la chiama lei.
Il vestito a fiori, troppo leggero per la stagione, una primavera ancora bagnata d'inverno, si gonfia sotto l'incalzante danza del vento e le scopre le gambe, piene di tagli e graffi (basta arrampicarsi sugli alberi da ubriaca, pensa tra sé e sé) i capelli rossi si muovono in maniera scomposta, dandole l'aria di un' Ofelia un po' folle, in bicicletta.

Si guarda intorno, cerca nella normalità di una giornata un po' grigia, le piccole cose che rendono la sua Londra una città come nessun'altra: le case vittoriane del suo quartiere che sembrano tutte uguali, ma nascondono mille piccole varianti, una staccionata verniciata di rosso, un piccolo gargoyle sopra una porta, una cassetta delle lettere con un arcobaleno disegnato sopra.

Osserva divertita un policeman un po' attempato in pausa che, incurante degli sguardi, sta appoggiato a una porta e fischiettando si legge un romanzetto rosa.

Segue con lo sguardo sua madre, che le passa vicino con la macchina e la saluta, diretta a scuola. Immagina con un po' di paura che l'uomo dall'altra parte del marciapiede nasconda sotto l'ampio cappotto un grande paio di forbici molto affilate.

E le gocce di pioggia, leggere leggere, sono lacrime di amanti, pensa molto drammatica.

 

-Lacrime di amanti? Sei sempre così drammatica...

 

Isa guarda Florence da dietro una pila di scatoloni pieni zeppi di dischi, con il suo maglione oversize e i suoi occhi enormi.

Sono grandi come fanali, pensa Florence, sembrano due piccole lune. Le piacciono parecchio.
Lo studio di Isa al Crystal Palace è uno dei posti preferiti da Florence in assoluto. Niente può battere l'atmosfera caotica ma rilassata di questo piccolo paradiso, la creatività che sembra trasudare dai muri ed esplodere nella strada, il rumore delle loro risate, dei colpi battuti contro il termosifone per fare musica.

 

-Allora cosa vuoi fare oggi?

 

Isa guarda Florence che, tanto per cambiare ha lo sguardo perso in mezzo al vuoto. Isa guarda Florence con attenzione.

E' strana lei.

Ha una bellezza particolare, quasi vintage, da diva del muto, ma è bella senza dubbio.

Le piace e tanto.

Si ricorda quando, ancora bambine, lei e Flo si arrampicavano sugli alberi di Myatt's Fields, lasciando Grace, ancora troppo piccola, a terra, incantata. Si tenevano per mano e poi un balzo, giù nel vuoto, atterravano sull'erba, scoppiando a ridere. E anche se spesso si facevano male, era bello, si sentivano sicure, se erano vicine.
Isa aveva rincontrato Florence anni dopo, cresciuta, ma sempre uguale. Una ragazza strana. Ma lei non era da meno. Un piccolo vulcano, un peperino, che preferisce stare con i ragazzi e ascoltare hip hop piuttosto che spettegolare con le gallinelle della sua età.

Florence stava sempre con Stuart, erano sempre mano nella mano, in libreria, al parco, nei pub. Isa si ricordava ancora la strana sensazione di vuoto provata la prima volta che li aveva visti baciarsi. Lei voleva bene a Stuart era un suo amico, però...Era forse invidiosa? Florence non le sembrava del tutto felice, poteva spiare, sul fondo dei suoi occhi, una certa tristezza, una tristezza che anche lei sentiva, ogni tanto...

 

-Ehi Isa ci sei? Isaaaaaaa!!!

 

Florence l'aveva presa per le spalle e la stava scuotendo.

 

-Oh, scusa! Mi sono persa! Hai detto qualcosa?

-Te lo sei dimenticata, dobbiamo scrivere una canzone, una canzone Isa!

-Oh giusto! Allora dai, smettila di cianciare, mettiamoci al lavoro!

 

Le ragazze si buttano nel lavoro, sospinte da un flusso di energia irrefrenabile. Scrivono, canticchiano, fanno casino. Tutto è bello, illuminato, ma...non perfetto.

 

-Sai Isa cosa vorrei creare?

-Mh?

-Una canzone assoluta.

-Assoluta in che senso?

-Che sia grandiosa, felice ma allo stesso tempo triste, violenta ma dolce...Non so...Assoluta. Capito?

-Ehm...Più o meno.

 

Assoluta come un sentimento. Florence guarda Isa e sorride. Le vuole molto bene.

E' la sua metà artistica, la sua Machine, la sua amica.

Con lei può essere sé stessa, non è più la ragazza stravagante che cantava in classe e leggeva Edgar Allan Poe, “Florence la macabra”, era ed è Florence Robot, Florrible, Florence.

Con Isa può saltare nel vuoto e non avere paura di cadere.

 

-Ehi Misrabella!

-Florrible!

 

Le due ragazze sono stese a terra, fogli sparsi ovunque, svariate bottiglie di birra a fianco.

 

-Dobbiamo scrivere una canzone!

-Sì sì! In questo stato?

-Scierto!

-Flo!

-Eh?

-Ti voglio bene.

-E io ti amo Isa! Sposami!

-Ma sei scema!

 

E allora fanno finta di picchiarsi, si buttano in una specie di wrestling che ormai è diventato la loro specialità. E poi si baciano.

Labbra morbide su labbra, come in un incidente, come nel finale di un romanzo.

Florence si rialza e guarda Isa, guarda la sua mano, ancora incastrata in quella dell'amica.

 

-Devo andare.

-D'accordo, ok...

 

Florence corre fuori e si lancia per strada sulla sua bici-astronave.

Il tramonto ha tinto il cielo di rosso e di viola, una sberla di colore.

Florence pedala con la musica a tutto volume, il suo fedele walkman nel cestino, una canzone a caso, qualcosa di emozionale, potente, come piace a lei.

Va a tutta velocità, incurante del traffico, della gente, chiude gli occhi...
Un bacio che colpisce improvviso...

Li riapre ed è su Waterloo Bridge, il vento si è un po' calmato.

Si guarda intorno. Sul South Bank c'è una gigantesca scritta a lettere un po' fiabesche, dipinte d'arcobaleno.

Dog Days are Over.

Per un attimo tutto è assoluto.

 

-Isa?

-Ehi Flo!

-Senti puoi raggiungermi su Waterloo Bridge?

 

Il giorno dopo, su un muro dello studio di Isa è appeso un foglietto stropicciato, con scritto il testo di una canzone, che inizia così:

Happiness hit her like a train on a track...

  
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