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Autore: Love is Universal    01/04/2013    5 recensioni
Chris annuì, anche se sentiva gli angoli degli occhi pizzicare in cerca di uno sfogo che non aveva intenzione di dare. Non era ok, ma con le parole del ragazzo che gli sedeva accanto tutto diventava più chiaro e, anche se doloroso, sapeva che non poteva andare altrimenti se volevano fare la scelta giusta. Quella di proteggere il loro amore, quello di non renderlo stupido, commerciale e pericoloso. Ed era una cosa troppo importante, per cui valeva la pena fingere fino a tempo debito.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Spazio dell'autrice:
Ehm... ciao! Sinceramente non so che dirvi; questa OS è la prima che provo a pubblicare e boh. Nulla. Non è niente di eccezionale, a mio parere, ma spero che possa comunque piacervi.
E non vi 'disturbo' oltre, sparisco.
Love you all.

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Avevo promesso che avrei ringraziato
qualcuno, e quel qualcuno è Katia.
Perché mi ha sopportata fino ad addormentarsi,
ieri sera, oltre ogni previsione.
Sei adorabile.

 

Our hidden universe.


« Dare, cosa stai- »

« Christopher Paul Colfer, non fare domande! » sentenziò il riccio, chiudendosi alle spalle con un sonoro clang la porta della roulotte del soprano. Quest'ultimo si era ritrovato, spinto a forza, a sedere sul divanetto di pelle bordeaux che aveva insistito per far aggiungere in quella stanza su ruote. Aveva stressato Ryan Murphy finché non aveva acconsentito, e il regista si era ritrovato ad accettare quell'insolita richiesta completamente arreso e indifeso, consapevole del fatto che nulla l'avrebbe salvato a meno che non avesse detto quel fatidico 'sì'.

Chris accavallò le gambe e poggiò il gomito su una coscia coperta dai vistosi pantaloni di scena. Scrutava indagatoriamente il ragazzo che aveva di fronte, cercando di capire perché lo avesse recluso così furtivamente e inaspettatamente in quei pochi metri quadrati di metallo, ovviamente ben arredati. Sollevò un sopracciglio, in attesa di spiegazioni.

Darren era da tutt'altra parte con i pensieri, mentre chiudeva velocemente le tendine in tinta anch'essa bordeaux, coprendo le piccole finestre che davano sull'esterno e li rendevano visibili abbastanza da far capire che erano insieme. Come se rendere tutto inibito in quel modo così accurato e il fatto che nessuno dei due fosse sul set non destasse abbastanza sospetti. Ma i loro colleghi erano abituati al fatto che, qualche volta, loro due scomparissero così misteriosamente per poi ricomparire qualche minuto dopo; la scusa che stessero organizzando la loro solita serata film funzionava sempre.

Il riccio accese le lucine della roulotte e si esibì in uno dei suoi caldi e meravigliosi e perfetti sorrisi. A Chris si mozzò il respiro in gola mentre si risistemava più comodamente sul sedile: era bellissimo. Non riusciva a rimanere indifferente sapendo che quei sorrisi erano sempre suoi e di nessun'altro; tutto intorno a lui si riduceva ad un grigio di sfondo e Darren veniva dipinto di luce. Esisteva solo lui. Il mondo perdeva per qualche secondo la sua importanza e anche il girare della Terra si riduceva al minimo sotto di loro, come i rantoli strozzati che Chris non osava chiamare 'respiri'. E tutto solo perché lui era Darren Criss, l'amore della sua vita, ma doveva tenerlo nascosto. Dovevano tenere nascosto cosa provavano l'uno per l'altro e gli veniva da piangere al solo pensiero. Gli occhi gli diventarono a poco a poco vitrei e più chiari, segno che il soprano stava per cedere alle lacrime, e ciò ridestò Darren dalla contemplazione che stava avendo per quelle iridi celesti in cui si nascondeva il suo universo.

« Hei, no Chris. Non piangere, ti prego. Fai piangere anche me altrimenti. » disse il ragazzo riccio, piegandosi sulle ginocchia per afferrare tra le sue mani il viso pallido di Chris, che aveva abbassato poco prima cercando di non scoppiare a singhiozzare in modo poco dignitoso davanti a lui.

Aveva già le guance colorate di un tenero e debole rosso e rigate da piccole lacrime, quando finalmente alzò completamente lo sguardo verso Darren, che si protese per lasciarli un piccolo e umido bacio sull'angolo destro della bocca rosea per poi riservare lo stesso trattamento all'altro lato, riuscendo così a fargli distendere le labbra quel tanto che bastava per accennare un sorrisino. E Darren, in quel momento, vedendolo così innocente e completamente abbandonato alle carezze che gli stava riservando muovendo delicatamente il pollice per asciugargli le gote bagnate, pensò che fosse la cosa più bella che avrebbe potuto mai capitargli in tutta la sua esistenza.

« Sei più tranquillo... uhm, Chris? »

Il soprano spalancò gli occhi blu ancora acquosi e limpidi, rendendosi conto di essersi completamente lasciato pervadere dal piacere che le mani di Darren sulla sua pelle gli provocavano. Erano così calde e morbide che avrebbe passato ore a farsi sfiorare ovunque da quel tocco accurato che dava attenzione alle parti più sensibili del suo corpo, che ormai conoscevano a memoria.

Chris si lasciò sfuggire un piccolo gemito, che represse portandosi una mano davanti alla bocca. Poi, tirando su col naso, annuì con la testa mentre con le lunghe dita pallide e affusolate finiva di asciugare i residui delle lacrime dal suo viso, ringraziando mentalmente il fatto che avesse finito le scene da girare almeno per quel giorno. O si immaginava già la reazione del registra davanti ai suoi occhi leggermente rossi e gonfi, effetto che persisteva per qualche minuto anche dopo un pianto così breve e represso.

« Amore, sorridi! Oggi è un giorno speciale, per noi due » disse il riccio, tornando in piedi.

« È un giorno speciale ma non posso passarlo con te... Darren, non voglio andare al party anni '80 con Will. Io voglio passare la notte con te; ti voglio, ti voglio così tanto che fa male. Voglio ogni singola parte di te, le tue labbra. Voglio che il mondo sappia quanto ti amo e- »

« Chris, ti prego, non rincarare la dose. Anche io desidero tutte queste cose, ma dobbiamo aspettare. Ok? » Darren si sedette alla sua destra, poggiandogli una mano appena sopra in ginocchio.

Chris annuì, anche se sentiva gli angoli degli occhi pizzicare in cerca di uno sfogo che non aveva intenzione di dare. Non era ok, ma con le parole del ragazzo che gli sedeva accanto tutto diventava più chiaro e, anche se doloroso, sapeva che non poteva andare altrimenti se volevano fare la scelta giusta. Quella di proteggere il loro amore, quello di non renderlo stupido, commerciale e pericoloso. Ed era una cosa troppo importante, per cui valeva la pena fingere fino a tempo debito.

Il riccio gli appoggiò nuovamente una mano sul volto, sorridendo appena, poi sembrò ricordarsi improvvisamente di qualcosa e scattò nuovamente in piedi. Mise le mani dentro un mobiletto lucido, ed intimò al soprano di chiudere gli occhi; quest'ultimo si trovò costretto ad ubbidire. Allora tirò fuori qualcosa che produsse un sonoro rumore, per poi arrivare davanti a Chris stringendo un grande mazzo di rose rosse, tendendoglielo con ambedue le mani e in ginocchio. Dovevano entrambi ammettere che, con i costumi di scena, sembravano proprio Kurt e Blaine: completamente innamorati l'uno dell'altro. La differenza maggiore, probabilmente, stava nel fatto che Darren al momento non portasse il gel e, Dio, era una fortuna.

Chris sfoggiò uno dei più grandi sorrisi che avesse mai fatto; quel sorriso che lui tanto odiava di se stesso ma che con Darren non riusciva a trattenere. E il riccio lo amava: diceva sempre che quando sorrideva i suoi occhi si illuminavano come due stelle, le stelle più belle di tutti gli universi esistenti. E sapere che il motivo di quel sorriso era lui gli riscaldava il cuore.

« D'altronde oggi è il nostro anniversario, no? »

Il soprano afferrò i fiori, li posò delicatamente sul sedile alla sua sinistra, e buttò letteralmente le braccia al collo di Darren che cadde di lato per poi sdraiarsi sul pavimento con Chris sopra. Catturò le sue labbra in un lungo e languido bacio, pieno di desiderio, passione, ma soprattutto amore. Quello vero, puro e sincero che, per quanto si provi a nascondere, era visibile in ogni loro sguardo senza che potessero fare nulla per rimediare. Oltre il fatto che stare separati, ed era il motivo per cui in pubblico non si facevano vedere insieme da un po' di tempo.

Darren affondò le dita tra i capelli di Chris, scompigliandoli appena e beandosi di quella sensazione di piacere estremo che gli provocava l'averlo tra le braccia, suo e di nessun'altro, anche per quei pochi attimi che gli erano concessi. Ne assaporava ogni singolo dettaglio che poteva permettersi, cercando di farselo bastare. Ma la consapevolezza che non potessero andare oltre quello era troppo grande per essere ignorata, quindi si limitò a passare le dita della mano libera nelle fossette che il ragazzo che aveva addosso aveva al fondo della schiena. Erano piccole e accennate, ma a Chris bastò per essere percorso da brividi freddi estremamente eccitanti. Il soprano cominciò a posare le labbra sul collo del riccio e... Darren interruppe delicatamente il contatto, facendo così aprire gli occhi di Chris che erano rimasti socchiusi fino ad allora. Era abbastanza contrariato: lui aveva meno autocontrollo di Darren, o di quello che comunque Darren voleva far credere di avere, perché sapeva quanto anche lui volesse lasciarsi andare.

« Chris, ti prego, ho le riprese anche io. Se incominci a lasciarmi segni rossi il colletto della camicia non li coprirà e... be', hai capito. »

Gli occhi del soprano furono attraversati da un bagliore di consapevolezza e lucidità, cosa che stava letteralmente perdendo restando sdraiato sul suo ragazzo senza neanche poterlo assaporare. Sembrò comunque ritornare un po' in sé, perché si mise a sedere con le gambe incrociate e lo sguardo affranto. Anche Darren si tirò su, accoccolandosi accanto a lui e sistemandogli un ciuffo di capelli dietro l'orecchio leggermente a punta.

« Sì, ma... Darren tu sei così, così... e io non- »

« Dobbiamo. »

« ...giusto, dobbiamo. » ammise infine anche Chris, lasciando un bacio svelto sulle labbra di Darren per imprimere meglio il suo sapore sulle sue.

« E... buon anniversario. Anche se continuo a non volerci andare a quello stupido party senza poter farti in qualche modo imbucare... »

Chris lo rispinse a terra, sdraiandosi nuovamente su di lui, con la testa appoggiata sul petto di Darren, gli occhi chiusi ad ascoltare i loro cuori e i loro respiri che, lentamente, si sincronizzavano formando un'unica armonia. Il riccio continuava ad accarezzare i capelli incredibilmente morbidi dell'altro, continuando a bearsi di quel contatto. Rimasero così, stretti l'uno all'altro in un tenero abbraccio, dimostrazione più silenziosa e alquanto più discreta del loro amore, per qualche minuto. Si sentivano completi ed i loro corpi combaciavano perfettamente, come le loro labbra che erano state create solo per unirsi. Erano l'uno il pezzo di puzzle mancante dell'altro. E entrambi pensavano, senza dire nulla.

Darren ruppe quella pace che si era creata nella stanza metallica. Era passato fin troppo tempo da quando aveva 'rapito' Chris, ma non gli importava; era per altro: forse aveva trovato un modo per far sentire meno triste il soprano a quel party anni '80 a cui era costretto a presentarsi, con Will, portando via una serata solo per loro due.

« Chris, torniamo sul divanetto un secondo? Ti devo dare una cosa. »

Chris si alzò dal pavimento, lentamente, e si risedette sul solito sedile. Darren sembrò cercare qualcosa tra i propri vestiti, che prima si era portato all'interno della roulotte, e alla fine se ne uscì con un 'Eccoli!' mentre tirava fuori un paio di Ray Ban, il suo marchio distintivo.

Li porse a Chris. Erano d'un colore celeste tendente al verde, con le lenti scure. Il soprano lo guardò perplesso e il riccio si affrettò a dargli spiegazioni.

« Be', visto che stasera non posso venire... voglio regalarti un 'pezzo' di me. Mettili stasera, e sarà come se io fossi lì. Così mi avrai sempre vicino, qualunque cosa farai. E so che magari non è un anello e di conseguenza non è l'oggetto migliore su cui far promesse ma... rimedierò; per ora voglio che questi siano per te un oggetto speciale, un oggetto che ti dimostri quanto ti amo, un oggetto che ti ricordi che io non me ne andrò mai a meno che tu non lo vorrai, anche se farebbe male e mi lascerei trasportare nell'oblio perché non avrei più motivo di sorridere. E-E lo so che magari non è un colore che ti piac- »

Chris lo guardò teneramente, cominciando di nuovo a piangere perché Darren lo stupiva sempre e non aveva, a quanto pareva, intenzione di smettere. Anche Darren, dal verso suo, stava cominciando a balbettare e avvertiva gli occhi farsi lucidi durante quel piccolo 'discorso' che stava improvvisando. Il soprano prese il viso del riccio tra le mani e lo baciò, trattenendolo in un bacio lungo ed intenso misto alle lacrime di entrambi. Darren ringraziò mentalmente il fatto che lo avesse interrotto a metà, perché stava entrando in uno strano stato di panico in cui stava rivalutando la sua idea come 'stupida'.

« Li amo, Darren, li amo. Ed amo te, sopra ogni altra cosa. » 


A quelle parole il riccio lasciò andare tutte le frasi che gli si erano bloccate in gola poco prima.

« Chris, sei la mia stella del mattino. Quella fissa che c'è ogni notte nel mio cielo, anche se nascosta alla vista. Ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun'altro. Sei l'amore della mia vita e capisco perché tu non riesca a sopportare bene la situazione. Ma dobbiamo, sei troppo importante. Noi, quello che abbiamo insieme, è troppo importante per essere rovinato solo perché non riusciamo a nasconderlo come dovremmo, troppo distratti l'uno dall'altro. Chris, ti prego, aspetta con me, non te ne andare. Aspetta con me il momento in cui potrò dire al mondo quanto amo te e i tuoi occhi e ogni tua minima imperfezione. »

« Non me ne andrò mai, Darren, aspetterò con te. » sussurrò Chris sulle sue labbra, prima di ricatturargliele in un ultimo e dolce bacio in cui c'era tutta la loro essenza, tutte le parole che erano troppo per essere espresse se non in quel modo. In quel bacio c'era tutto quello che provavano, ogni loro sfumatura ed ogni lacrima che avevano e avrebbero solcato le loro guance. In quel bacio c'erano le loro promesse, quelle di restare insieme e di riuscire a far innamorare l'altro ogni giorno della loro vita. C'erano anche quelle mai dette, come il fatto che si sarebbero amati anche quando i loro visi sarebbero stati deturpati dalle rughe e sarebbero invecchiati insieme, fino al giorno della loro morte e anche oltre. C'erano loro, c'erano Chris e Darren. C'era tutto quello che serviva per convincerli ad andare avanti e a non arrendersi, per convincerli che quella era la cosa giusta da fare. C'era la loro ragione di esistenza, e non ci avrebbero rinunciato per nulla al mondo.


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Siete veramente arrivati alla fine? Wow, siete degli intrepidi. Be', che dire, nulla. Grazie per aver letto, e non pretendo recensioni perché ho paura che siano negative. Quindi sentitevi pure liberi di chiudere la finestra di questa OS e mandarmi agli Inferi perché vi ho fatto perdere il vostro tempo prezioso con... questo. 
A non so quando, 
Annie.

  
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