Cara Hellen,
ti
ricordi di me? Forse sì, o forse mi hai dimenticato, come tutti, penso. Ormai
sono morto, e non ho nessuno con il quale parlare, su questo Pianeta del Gran
Re Caio.
Sono morto ormai da un bel pezzo, ma temevo che non vi
ricordaste di me. Ehi, sono io, il vostro amico Son Goku! Vi ricordate di me?
Temo che sia una risposta negativa. Peccato, io non vi ho dimenticati.
Ma torniamo a noi, Hellen. Come vedi, ti ho scritto una
lettera. Proprio a te. Non a mia moglie, non ai miei figli, non ai miei
migliori amici: l’ ho scritta a te. Vorrai sapere il perché di questa mia
decisione, ed ora lo saprai: volevo ricordarti. Sì, volevo semplicemente
ricordarti. Buffo, vero, che, fra tante persone che potrei ricordare, pensi
proprio a te? Non tanto, però. Volevo ricordare il giorno in cui ti incontrai
per la prima volta.
Era l’ inverno di molti anni fa, ed io mi stavo allenando
per l’ ennesima edizione del Gran Torneo di Arti Marziali, e ti vidi. Proprio
lì, seduta sotto un albero, leggevi un libro. Un testo antico, molto antico.
Non ne ricordo il titolo. Mi ricordo solo che venni a chiesti cosa ci facevi,
in una giornata fredda come quella, fuori di casa a leggere un libro. E tu mi
rivolsi un’ aria annoiata, e mi feci la stessa domanda. Cosa ci facevo, in una
giornataccia del genere, ad agitare le braccia
in modo assai buffo. Ti risposi che mi stavo allenando. Tu
provasti a sfidarmi, e riuscisti a battermi. Ci allenammo molte altre volte,
insieme. Eravamo diventati amici, ma, forse, la nostra non era una semplice
amicizia. Perché, Hellen, io ti ho amata. Amavo tutto di te, dai tuoi occhi un
po’ freddi ai tuoi capelli lunghi, dal tuo sguardo distante alla tua pelle
bianca come la neve. Un giorno, mi accorsi che mi lanciavi degli strani
sguardi, molto diversi da quelli di un’ amica. Quando mi stufai di tutti quelli
strani sguardi, ti chiesi perché mi fissavi in quel modo. Tu mi baciasti.
Ricordo ancora il sapore delle tue labbra sulle mie, ben diverse da quelle di
Kiki… Ah, certo, Kiki, il motivo per cui noi ci lasciammo. Io mi ero promesso
ad un’ altra, non sapendo di quello che stavo facendo in quel momento. Ci
lasciammo. Scusami, adesso me ne pento. Ti amavo.
Ci perdemmo di vista. Non sapevo che cosa avessi fatto dopo
esserci lasciati. Poi, un giorno, ti rividi. Ero sposato. Ti vidi, ma non ti
riconobbi subito. Ti eri tagliata la tua bionda chiama, ora era corta fino alle
spalle, prima ti arrivava alle gambe. Eri giovane come allora. Mi sembrava
strano. Capii perché quasi subito, ma non ci volli credere. Ma era così,
purtroppo. Loro non hanno età, i cyborg. Come te, Cyborg n. 18, C - 18.
Feci finta di non conoscermi, mentre io ringraziavo quello
scienziato pazzo che ti aveva riportata in vita. I cyborg, prima di nascere,
devono morire. Amore mio, perché sei morta? Se io fossi rimasto con te, saresti
ancora viva? Non saresti un cyborg?
Capii che provavi ancora qualcosa per me. Non lo conoscevi
poi tanto, ma ti misi con Crilin, il mio migliore amico da sempre, forse,
pensai, e penso ancora, era un modo per starmi vicina.. Ma tu non feci i conti
con i miei sentimenti. Bello, eh, trovare la persona amata spossata con il
proprio migliore amico? Tu che ne dici? Stavo peggio che se tu mi fossi stata
lontana. Mi hai fatto soffrire molto, Hellen, ma io ti ho perdonata, ormai.
Adesso ti lascio, è tardi, Devo tornare ai miei allenamenti.
Salutami tutti. Fai finta che la lettera sia per Crilin.
Con la speranza di rivederti, ti amo.
Con affetto e tanto amore,
Goku