Un concerto
 

Camilla era una quattordicenne totalmente normale: faceva pattinaggio, raccontava i segreti alle amiche e non si tagliava le vene per nessuno, per non sembrare una di quelle persone in cerca di attenzione, comunemente chiamate "Bimbeminkia".
In quel caldo pomeriggio di primavera, sedeva su uno degli ultimi posti del Pullman che aveva preso, per andare al concerto di una band che le era sempre stata totalmente indifferente. Però, la sua migliore amica, una certa Federica, l'aveva convinta a convincere i suoi genitori a spendere un bel po' di soldi, per andare a vedere quei cinque ragazzi, che con tutte le probabilità avrebbe dimenticato, raggiunta la maturità mentale per non dichiararsi più "bambina".
Comunque, viaggiava in quello scomodo mezzo, assonnata, e non vedeva l'ora di giungere a destinazione, perché aveva un male pazzesco agli alluci. Che fossero le scarpe troppo strette? Di certo non invidiava la sua amica, che aveva deciso di mettersi un tacco a dir poco vertiginoso.
Dopo quelle che parvero decine di ore, finalmente, il mezzo si fermò e lei scese, ricordandosi come si utilizavano la gambe. Appena salì sul marciapiede di fronte a lei, inarcò le sopracciglia irritata, perché di fronte a lei avrebbe dovuto esserci la sua "tosta" amica del cuore, non quell'arcobaleno di colori con la scritta "One Direction" sulla maglietta. Che cosa aveva, dieci anni?
-Ma che cosa hai? Dieci anni?!- esclamò, imbarazzata e arrabbiata. Di certo, non si voleva far vedere con quella cretina!
Federica parve offesa, ma rispose lo stesso -Veramente, se proprio ci tenessi a saperlo, ho la maglietta dei miei idoli! Perché sono la mia vita e io non vivessi se loro non ci furono!-.
A parte i terribili errori di grammatica che questa aveva commesso, cosa che dava il sangue alla testa a Camilla, la cosa che più la fece arrabbiare, fù l'associamento di quelle persone a tutta la sua vita, perché, probabilmente, non se ne fregavano niente di lei, ma fingevano di avere a cuore tutte le proprie fan, come tutti i cantanti esistenti, perché, altrimenti, nessuno li avrebbe giudicati "Quei dolci e tesori di ragazzi" che sembravano.
Camilla lasciò cadere la sua irrequietezza, perché sapeva che con la sua amica non si poteva parlare normalmente, riguardo ai One Direction. Allora, si lasciò trasportare dai veloci ed esageratamente frenetici passi di Federica e giunse al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto.

*passano una o due ore, i cantanti arrivano e si mettono a cantare, con strani ed effeminati movimenti sul palco*

Ormai era passato troppo tempo e le canzoni erano sempre le stesse: mai qualcosa che trattava argomenti seri, tutte bimbominkiate, che sarebbero piaciute solo a ragazze dall'autostima inferiore a zero! Perché, a parte lei, tutte quelle 'fan' lanciavano gridolini e saltellavano come lepri in calore, ad ogni minimo movimento di quei ragazzi? Persino quando uno di quelli, che Camilla sospettava chiamarsi Harry, respirò, per prendere fiato, aveva sentito delle bambine scambiarsi commenti, che probabilmente sarebbero stati vietati persino in un film per maggiorenni, sul movimento sensuale del suo diaframma. Dopo quelle parole, la ragazzina aveva sgranato gli occhi, decisamente disgustata.
Fortunatamente, il concertò finì, lasciando un po' di riposo alle orecchie di tutti.    
Sfortunatamente, venne il momento del terribile backstage e  la povera Camilla, che, per disgrazia divina, era proprio davanti al palco, fu invitata a salire e a conoscere quei cinque "cantanti" che era stata costretta a seguire tutta la sera.
Almeno Federica era contenta, perché, dato che era vicino a lei, aveva avuto anche lei la possibilità di incontrare i suoi "idoli".
Scioccata dai saltelli infantili che faceva la sua amica, si chiese come potesse trovarli degli idoli: non insegnevano uno stile di vita migliore dagli altri, non davano messaggi utili per vivere la propria vita e, infine, erano famosi per la loro assai mediocre e commerciale voce.
Quando se li trovò davanti, Camilla pensò che erano davvero bellissimi, ma ciò non giustificava i soldi che aveva speso per vederli: le bastava comprarsi una rivista di "Cioè", dato che  tutto questo loro talento era solo fisico. Comunque, andò da loro e si face fare la foto insieme, perché, anche se non era una loro fan, era davvero da sciocchi sprecare la possibilità di essere immortalati con una celebrità.
Che quelle Directioner rodessero pure: non era di certo stata lei a scegliere di incontrare quei tizi, se la fortuna (se così la si poteva definire) ti bussa, tu le apri la porta!

*finalmente si torna a casa!*

Dopo ben tre giorni dal loro ritorno a casa, Camilla e Federica non avevano ancora aggiustato il loro rapporto. Insomma, cosa ci poteva fare Camilla se, all'ultimo momento, avevano rispedito Federica tra la folla per mancanza di tempo?
Da quel giorno, Camilla odiò follemente i "Una Direzione", perché avevano fatto della sua migliore amica una bimbaminkia.


Commento dell'autore:
Allora, salve a tutti :)! Vi aggiungo che non so niente riguardo ai concerti dei One Direction, quindi scusate eventuali errori del loro svolgimento. Davvero, se siete delle Directioner, che in qualche modo potrebbero essersi offese (O.o), commentate solo la struttura del testo e il contenuto (che, tra l'altro, ha parecchio significato, visti gli avvenimenti che riguardano i vostri idoli, di qui a cinque mesi fa). Questo è un sito fatto per scrivere, non per litigare.