02/04/2013
4 recensioni
1 dicembre 2010.
Era il compleanno di mia madre,cosi andai a comprare dei fiori dal fioraio.
Una semplice giornata, quella sera andai al suo compleanno, aveva invitato alcune sue amiche.
Alcune mi sembravano proprio antipatiche, il che mi faceva domandare molte volte come mamma le potesse frequentare.
Alcune mi sembravano proprio antipatiche, il che mi faceva domandare molte volte come mamma le potesse frequentare.
Vidi in lontananza il figlio di una delle sue migliori amiche,Anne.
Anne era davvero una brava donna, l'adoravo e lei adorava me.
Anne era davvero una brava donna, l'adoravo e lei adorava me.
Eravamo da sempre in buoni rapporti con la famiglia, ma io e Harry non parlavamo mai. Nessuno dei due voleva parlare,cosi lo accettai e lo evitai,per quanto possibile.
Harry in lontananza mi sorrise e si avvicinò a me.
Ricordo ancora tutto.
Ricordo ancora tutto.
'Ciao Amelia' due parole, iniziò tutto da due parole.
'Ciao Harry,come mai oggi mi parli? ti serve qualcosa?'
'Volevo conoscerti,mi sembra ridicolo non poterti parlare,ci vediamo praticamente ogni giorno cosi ho pensato che sarebbe bello fare amicizia con te'
BAM, morta.
'Certo, sono contenta che la pensi come me Harry, prendiamo qualcosa da bere?'
'Ok andiamo'.
Parlammo per due ore,forse di più.
Harry era davvero fantastico, e non era solo un ragazzo comune, era di più. Avevo sempre fantasticato su di lui, mi facevo un'idea del suo carattere, di come poteva essere. E devo dire che non era proprio come me lo immaginavo, completamente diverso.
Ogni volta che mi guardava, sorrideva e mostrava due fossette all'angolo della sua bocca rosea.
Era un bel ragazzo, non si poteva negare.
Aveva i capelli ricci e castani che ricadevano sulla sua fronte che lui prontamente, aggiustava in un secondo.
Aveva occhi verdi smeraldo, che io adoravo. Da sempre, quando lo conobbi, mi piacquero subito.
Erano le undici e mezza, e tra mezz'ora, era anche il mio di compleanno.
Si io e mia mamma siamo nate a distanza di un giorno.
Harry,tra le tante domande che mi aveva posto,mi domandò anche questa, e quando risposi che era fra mezz'ora,
mi prese per il braccio e mi disse: vieni con me!
Andai con lui incuriosita, non sapevo perchè facesse cosi, ma rendeva il tutto estremamente intrigante.
Mi portò al parco della nostra città, era pieno di candele e rose sparse che mi fecero rimanere a bocca aperta.
Ci sedemmo sulla panchina e lui si girò verso di me e disse:
'E' il tuo compleanno, e io lo sapevo già. So tutto di te,Amelia. Ti guardo ogni mattina uscire di casa, buttare la spazzatura, quando litighi con i tuoi genitori e scappi di casa. Quando vuoi rilassarti ed esci sul tetto con una coperta, l'ipod e una cioccolata calda,fai un sorso e haiun baffo di cioccolata che ti rende buffa. Quando a scuola prendi dei brutti voti e vai in bagno a piangere silenziosamente
Ti conosco Amelia, e ho sempre avuto paura di parlarti. Eri troppo perfetta nelle tue imperfezioni ed ho avuto paura. Ma ora sono qui, voglio conoscerti e voglio rimanere nella tua vita, e non ti abbandonerò e anche se ci conosciamo da poco e...'
Non finì la frase perchè lo presi e lo baciai.
Un bacio tanto atteso da entrambi probabilmente, lei aveva anche tanto fantasticato sulle sue labbra rosee.
Lui aveva fantasticato sulle sue labbra carnose.
Quel bacio che durò un tempo indeterminato, il bacio del vero amore.