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Autore: fayn_    02/04/2013    5 recensioni
loro e voi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei.
-Parry.

Ho sempre odiato il mese di Dicembre.
Credo che tutti lo odino.
Le giornate lunge,troppo lunge dove il buio della notte scende troppo in fretta lasciando anche a te quella solitudine dentro che non va mai via.
Le pioggie,insistenti,che battono sulle finestre lasciando ai bambini il piacere di disegnare sui vetri appannati.
E il freddo,quello che ti taglia dentro.
Freddo come il cuore,il mio.

Quella sera non smetteva di piovere a dirotto.
Quelle pioggie che ti stracciano via l'unico riparo,un'ombrello piccolo o grande che sia,lasciandoti senza niente e rimani sotto quel diluvio strazziante come il tuo umore.
Il bello della pioggia?nulla credo,ma è bello ammirare tutti quelli ombrelli colorati e gente che corre trovando un riparo sotto una tettoia di un qualsiasi negozio nei paraggi.

Dopo una straziante giornataccia a lavoro,nel negozio di cd che si trova all'angolo di Londra tra Picadilly city e la metro,ci lavoro io.
Abgail Smith,ho anche chiamata semplicemente Abi per le amiche..si,le amiche quelle perse dopo che hanno scoperto il secondo lavoro praticato la sera dalla sottoscritta.
Solo uno non mi basta per pagare l'affitto e gli studi per l'univerità.
Vivo in un piccolo appartamento che la notte si trasforma in una piccola gabbia per le mie prede.
E' li che il cambiamento avviene,solo in un'ora tutto cambia.
Da commessa in un negozio di musica al mattino e il desiderio di molti uomini la notte.
Io amo la musica.
Sopratutto quella al pianoforte.
Non mi intendo molto di musica in generale anche se lavoro in un negozio di quell'ambito,ma adoro sentire quei piccoli tasti neri e bianchi che si muovono sulle note di uno spartito e accompagnano la musica toccate da piccole dita che tastano quel suono.
Quel suono dolce,delicato,armonico e delizioso alle mie orecchie ma anche con un po' di tristezza dentro quella musica.

Con l'orario ritrovatomi quel giorno,avevo trovato solo il tempo di tornare a casa per una doccia veloce e cambiarmi.
Credo che questa piogga incessante non mi sarà di grande aiuto,non smette e la fuori mi bagnerò ancora di più come prima.
Ma il lavoro attende.

Lavoro in un locale notturno ad un'ora di macchina da qui,un po' isolato dal caos frenetico della città.
Non ho ancora la patente quindi mi tocca prendere l'autobus,quello con la linea notturna oppure se non riesco ad arrivarci,basta che mi accosti sul ciglio della strada e faccia il mio lavoro.
Quello che faccio tutte le notti.
Sto li ad aspettare sul marciapiede o attendo che quella porta della mia stanza si apra e da lì ne entri un'uomo diverso.
Dentro una macchina,che accosta e abassa i finestrini chiedendomi la stessa e sempre solita domanda "quanto prendi?" o in giacca e cravatta che sta davanti a me vicino al letto,alle volte ubriaco o alle volte solo posseduto da quel desiderio che nessuno mai ha soddisfato o è solo un modo per sfogare la sua rabbia facendo del sesso con una puttana qualsiasi.

Gonna nera a tubino molto corta,arriva quasi alla coscia.
Una camicetta bianca,fulard rosso e scarpe con il tacco nero.
Il solito rossetto rosso e i capelli lasciati andare come onde lungo le mie spalle.
Sembro quasi una di quelle ragazze in gamba e attraenti che lavorano negli uffici di stampa o qualche altra azienda.

Mi guardo allo specchio,si sono tremendamente sexy con quelle calze trasparenti ma dentro mi sento uno schifo totale.
Vedo solo una ragazza piccola e indifesa,che non conosce il mondo..solo il sesso.
Credo che io non sia una persona che sappia amare,non ho un cuore come le altre.
Vendo il mio corpo solo perchè devo guadagnarmi i soldi per vivere e soddisfo solo i bisogni degli altri.
Come tutte le altre,non mi piaccio per niente.
Solo forse i miei occhi azzurri fanno eccezzione.
Le curve sono al punto giusto,ma..
Sono sempre una ragazza,ho anche io dei sentimenti ma che non ho mai provato.
Non so esattamente cosa significa avere le farfalle allo stomaco o le mani che tremano,il groppo alla gola e quel brivido che ti pervade la schiena.
Non so cosa sia definitavamente quel sentimento che tutti chiamano amore.
Io non posso amare,io non amo nessuno degli uomini diversi che mi ritrovo la mattina nel letto appena mi sveglio.
Non amo il denaro buttato sul comodino al mio risveglio,sono come un'oggetto,un giocattolo che piace ai bambini,il loro preferito e poi se ne stancano subito perchè o è brutto o è vecchio o non è più di moda.
Non mi piace essere trattata cosi,nemmeno un minimo di dolcezza.
Ne negli occhi ne nei gesti.
E' solo del sesso non amore.

Mi stringo nel mio cappotto nero e affronto l'orribile tempaccio di fuori.
Il vento tira forte,l'ombrello riesce a ripararmi abbastanza ma con gli strattoni che il vento tira a mala pena scappa dalla mia presa ma cerco di tenerlo fermo e mi riparo con quello che riesco.
E' imbarazzante e strazziante uscire a quest'ora della notte quando tutta la città dorme,gli abitanti dormono cullati dalle dolci luci e stelle della mia magica città..Londra.

Cado accidentalmente sui miei piedi.
Oh maledette platò nere,perchè le ho messe?ah si,lavoro.
L'asfalto è bagnato e freddo,scivoloso,sporco come me.
Sono una dannata e sporca ragazza.
Faccio una piccola smorfia di dolore,che sbadata che sono.
Sento le gocce della pioggia bagnarmi la nuca,i capelli,il viso mentre alzo lo sguardo e vedere che il mio ombrello ormai è portato via dal vento e non credo che rincorrerlo sia una delle giuste opzioni,con queste scarpe alte non potrei mai correre per strada.
Mi alzo piano,la pioggia non smette di cessare e inizio a bagnarmi completamente.
Il cappotto,il trucco,i capelli,la mia gonna e le calze.
Cerco di ripararmi in un tendone di un piccolo pub ormai chiuso a pochi minuti da li vicino alla fermata e rimango li ad aspettare.
Aspettare cosa?Che qualche macchina si fermi come sempre?
Non ho un bell'aspetto,non si aspetteranno che sia conciata cosi i miei uomini.
Sono tutta infreddolita,bagnata e tremo.
Cerco di coprimi con le braccia al petto nel cappotto e sposto qualche ciocca bagnata che sta appiccicata alla mia fronte dietro l'orecchio.
Tengo lo sguardo basso guardandomi le scarpe,guardando a terra mentre solo il rumore della pioggia è l'unico suono in quel momento e tante piccole,fitte gocce cadono a terra insistentemente.

Non saprei quanto rimasi lì ad aspettare,le mie lacrime si mimettizzano bene con la pioggia.
Mi sento uno schifo in quello che faccio,in quello che ho affrontato nella mia vita e cosa mi ritrovo a fare.
Io non sono così,ma perchè?
Non sono più la ragazza di una volta tutta musica,libri,film e svago.
Quella che si immergeva nel magico mondo della lettura,che amava leggere ogni tipo di romanzo anche quelli che sembravano mattoni e non finivano mai.
I romanzi che parlavano di storie d'amore,di quelle impossibili.
Il mio preferito?Romeo e Giulietta.

Quella ragazza nata con un sogno fin da bambina,cantare.
Da piccola stavo con la spazzola in mano davanti allo specchio e cantavo,sorrido al solo pensiero..ma poi arrivava lui,una botta e il silenzio,il gioco era finito fino al giorno dopo.

Gli abbaglianti accesi di una macchina mi fecero sobbalzare all'improvviso.
La luce illuminata offusca la mia visuale e non riesco a indentificare bene chi c'è alla sua guida e nemmeno riesco a riconoscere la macchina,non mi intendo di queste cose sopratutto di modelli di auto da corsa o cilindrata.
Si avvicina.
La macchina accosta vicino a me e posso ben intuire chi c'è alla guida.
Sarà sicuramente un cliente.
Il finestrino scende.

"che ci fai qui con questo tempo fuori?ti sei persa?dai sali o morirai di freddo."

Come?Di solito non mi chiedono così.
Sarà una nuova tattica per attirare le puttane in macchina.
Decido di salire senza pensarci,ho bisogno di un riparo e anche se si tratta di una macchina con uno sconosciuto dentro non m'importa.
Quanti ne avrò conosciuto da allora?non credo che uno qualsiasi possa cambiare qualcosa.

Mi volto e i suoi occhi incontrano i miei.
Un ragazzo riccio dai capelli castano chiaro e degli occhi verdi mi guarda con aria interrogativa e sbalordita.
Sono bagnata da capo a piede e il mio abbigliamento non lascia ad immaginazioni,non posso biasimarlo.
Labbra sottili e fini,quasi delicate.
Porta una camicia blu con righe bianche e fucsia sbottonata e sotto una semplice maglietta bianca da cui si possono definire i suoi pettorali e addominali scolpiti.
Pantaloni blu scuri e converse bianche.
Non posso non far cadere l'occhio sul suo cavallo basso,oramai è di routine per me.
Sembra che prima li scannerizzo per bene nella mia mente gli uomini e poi so' già cosa vogliono.

Fa' un piccolo sorriso divertito mentre se ne accorge e distolgo subito lo sguardo ritornandolo a guardare.
Ha delle piccole e adorabili fossette che gli si formano appena sorride e quei denti,bianchi e perfetti.
Penso che il suo alito sappia di menta peperita anche se ancora non ho incontrato la sua bocca con la mia.
Senza dirmi nulla,mette in moto e parte.
Sembra molto concentrato mentre guida.
Le braccia ferme tese e le mani ferme sul volante,la mascella contratta ma i suoi occhi rimangono gli stessi.

Ancora non l'ho ringraziato,non ne ho il coraggio.

"g-grazie.." cerco di far uscire quelle piccole parole dalla mia bocca con difficoltà,prendendo prima un bel respiro ma la mia voce trema parecchio.

Che mi succede?forse perchè ho freddo.

"che ci facevi al freddo sotto la pioggia?sei anche tu una come loro?" il suo tono è calmo quasi dolce ma rimane sempre con un'unico obbiettivo,la strada.

Una come loro.
Ebbene si,sono come loro,come le altre che stanno lì ad aspettare.
Mi faccio piccola nel mio cappotto stringendomi ancora di più nascondendomi il volto per l'imbarazzo.
E' umiliante.

"..hai freddo.hai bisogno di vestiti e un bagno caldo,credo che passare la notte da me non sia un problema." continua,dire quelle parole sembrano che siano le parole più banali del mondo anche se non mi conosce e sono qui seduta da solo dieci minuti.

"sei uno sconosciuto.io non do' retta agli sconosciuti,perchè mi dovresti ospitare?nemmeno sai chi sono e nemmeno mi conosci." la voce sembra ritornata di colpo anche se è roca e sottile,cerco di aggiustarla ma niente rimane così ma sempre tagliente e decisa nelle mie risposte.

"mi chiamo Harry,Harry Styles.Bè ora lo sai.
come mai eri lì?." la sua mano si sposta sulle marce cambiandola.
" lavoro.." riesco solo a dire,una semplice parola.
"non penso che una ragazza carina come te debba andare sprecata per cose simili.infondo tu sei diversa dalle altre." ancora quel tono dolce,che anche se tagliente mi riesce a scaldare il cuore.

questo ragazzo con chi crede di parlare?ah è vero,io sono come il niente infondo mi ci può dare confidenza senza anche conoscermi.
come fa a essere così diretto ma allo stesso tempo dolce?non ho mai sentito qualcuno dirmi parole così ma le apprezzo comunque,sembrano sincere dette da uno sconosciuto come lui.

"comunque..io mi chiamo Abi.
e tu che ci facevi a quest'ora di notte?ne cercavi una come me?" domando con il mio solito tono diretto.
"no piccola,io non sono uno di quelli.." smorza un piccola risata mentre ancora guida e rivedo quelle adorabili fossette che sembrano iniziare a piacere già da poco "..e comunque,faccio una vita molto diversa dalla tua credimi."

Una vita diversa dalla mia.
Chissà cosa potrebbe fare un ragazzo così bello come lui.
L'attore?Il cantante?Il modello?
Infondo si,le nostre vite possono essere diverse.

Poco dopo arriviamo,la sua abitazione è costituita da pietre rustiche con pareti in legno,ampie vetrate con delle smorzature nelle facciate superiori triangolari con particolare attenzione alla vetrata laterale destra con ampia visibilità nell'osservare il giardino che la circondava
Entrata accogliente,porta in legno di cilegio con tinteggiatura con l'ambiente circostante.

Ad uscire dalla portiera prima è lui,lo imito ma devo che poco dopo è davanti a me che mi ripara dalla pioggia.
Oh,che gesto carino da parte sua.
Siamo molto stretti sotto l'ombrello,nessuno dei due vuole bagnarsi anche se io ho già dato.
Sento il respiro sulla mia pelle,è caldo e il suo profumo forte ma allo stesso tempo dolce e delicato.
Adoro i profumi da maschio.
Alzo lo sguardo e instintivamente mi mordo il labbro,cosa che mi capita spesso e lui mi guarda con quei suoi occhi verde come lo smeraldo e mi fa un semplice sorriso.

"vieni.." mi dice prendendomi la mano e conducendomi all'entrata.

Mi tiene la mano.
Un calore mi pervade dentro e voglio subito ritirare la presa dalla sua mano ma non lo faccio,è un gesto così inaspettato.

L'interno è semplice e ha tutte le modernità che una casa può contenere.
Cucina in legno di castagno,accogliente e ampia con vari scomparti e accessori per trovarsi a proprio agio e avere tutto a portata di mano.
Isola capiente per ospitare le persone come un tavolo,in basso un piccolo frigo per le bevande e al suo fianco un piccola libreria.
Soggiorno spazioso con tv al plasma incastrato su una superfice che va a collegarsi ad un camino proprio al centro vicino al divano color crema.

"fai come se fossi a casa tua."  mi fa tenere presente mentre mi toglie il cappotto da dosso e il suo giubbotto di pelle appoggiandolo all'attacapanni e sgattaiola in cucina.

Non mi sento a mio agio qui.
Non sono mai stata a casa di qualcuno e poi qui è tutto così grande.
Mi sento come sopressa.
Lo stomaco mi si chiude.

"posso usare il bagno?" chiedo gentilmente e la mia voce sento che mi si è ammorbidita.
"oh certo,sempre dritta e poi giri a destra la prima porta,non puoi sbagliare."  quasi urla dalla cucina,indaffarato a fare non so' che cosa mentre sento qualcosa cadere a terra.

Mi avviò al bagno facendo uso delle sue coordinate.
Lo trovo e mi chiudo dentro.
Mi guardo allo specchio.
Il trucco è sbavato,i capelli non sono per niente intatti anzi ma bagnati e appiccicosi,la matita cola dall'angolo del mio occhio ma il rossetto è ancora intatto.
Dandomi una sciaquata al viso mi rendo conto che mi preferisco senza,sembra che indosso avevo una maschera,ma non sono una di quelle bambole di cera delicate e carine.

" mentre mi lavavo la faccia ho per sbaglio ho macchiato uno degli asciugamani,spero non ti dispiaccia." prendo un bel respiro prima di formulare quella frase e rendendomi conto che anche io sembra di aver preso confidenza con mister tu-non-so-chi-sia.
" oh,nessun disturbo.sai,sei molto più carina senza quel trucco." mi sorride.
ancora quelle fossette e una fitta allo stomaco mi pervade e mi tocco insistivamente la pancia arrossendo distogliendo lo sguardo dal suo a quel piccolo complimento che per me vale tanto. "..credevo che una tazza di cioccolata calda ti andasse bene."  si alza e viene vicino a me,porgendomi una tazza azzurra.

"oh,ehm..grazie." ringrazio timidamente e lui mi fa cenno di sedermi su uno sgabello di fronte al tavolo.
Lo stesso fa lui,ma mi sta di fronte e mi guarda mangiando una mela.

Oh,quanto vorrei essere io quella mela.

Giro nervosamente e continuamente il cucchiaino nella tazza,contenente il liquido denso e tengo lo sguardo basso.
Non mi piace che le persone mi fissino.
Ne prendo un piccolo sorso e alzo lo sguardo verso Harry che mi fa un piccolo sorriso divertito.

"che hai da ridere?ti faccio ridere per caso?" gli domando,con un pizzico di acidità che c'è in me.

Si avvicina piano mentre ancora non mi toglie gli occhi di dosso.
Porta una mano sulla mia guancia accarezzandomi con le nocche,vorrei tirargli uno ceffone instintivamente ma la sua dolce carezza non me lo permette,quasi mi blocca da non riuscire neanche a muovere nessun arto che c'è in me.
Mi sorride e senza neanche che me ne accorgo le sue labbra sono sulle mie.
E' un dolce,piccolo e ingenuo bacio all'angolo della mia bocca.
Un fremito mi pervade dentro,non riesco a trovare le parole sono immobile e riesco solo ad ammirare quei meravigliosi smeraldi che mi incantano come quando una bambina al centro commerciale desidera talemente la sua bambola preferita e la vorrebbe a tutti i costi.

"eri solo un po' sporca,tutto qui." ancora quel sorriso,che mi riscalda il cuore.
Sbatto le palpebre sorpresa,ma continuo a non spiccicare parola.
Il mio stomaco è in subbuglio,qualcosa dentro di me vorrebbe esplodere,le gambe sono a gelatina e il respiro mi si mozza in gola.
E' bello da far paura con la sua dolcezza.
Con quegli occhi,i suoi ricci scombinati e il suo sorriso.

"Abi,tu ti sei mai innamorata?" chiede.

Come mai mi fa una domanda simile?nessuno me ne ha mai fatto e nemmeno di questo genere.

Scuoto la testa. "io innamorarmi?ma che dici.." smorzo una piccola risata che dentro di se ha un senso di tristezza e mi si stringe il cuore "..io non posso innamorarmi,io non so cos'è l'amore e non so nemmeno come si faccia.è un sentimento così bello dicono,pieno di sensazioni ed emozioni estremamente forti che ti fanno stare bene,quasi da toccare il cielo con un dito."  abbasso lo sguardo distogliendolo dal suo e mi perdo dentro quella pozza color del cioccolato fondente.

" vieni con me."  appoggia la sua mano sulla mia e sussurra dolcemente.

Lo seguo e salendo le scale mi conduce nella sua camera.
Profuma di fresco,bucato e vaniglia.
Un letto a baldacchino di legno regna per tutta la stanza dove un'ampio armadio sta di lato nel muro.

"scommetto che nessuno ti ha insegnato a fare l'amore,magari nel sesso sarai anche brava...ma l'amore..l'amore è tutt'altra cosa." mi disse dolce sedendosi gentile sul letto. "t'insegno a fare l'amore,vuoi?"

Amore.
 
"ei piccola,non avere paura di me io ti insegnerò cos'è l'amore."

Ancora quella parola,"amore."
Ma cosa è veramente l'amore?
Farò l'amore con uno semplice sconosciuto,che vuole insegnarmelo.
Forse lui sa' il suo significato.
Lui saprà o sa cos'è l'amore?

Rimango spiazzata dalla sua risposta,ma il minimo che posso fare è annuire timidamente mentre il mio sguardo si abbassa ma due dita affusolate e morbide mi alzano il mento e mi fanno incontrare gli occhi di Harry,il mio Harry.

"L'amore è una cosa semplice e adesso te lo dimosterò." soffia ad un centrimentro dalle mie labbra e poco dopo sono sulle mie.
Un dolce,lungo bacio dove lingue riaffiorano ad ogni sussulto,respiro e si cercano e si vogliono.
Toglie il mio fulard rosso dal collo piano e con la mano mi tiene la nuca insinuando le dita tra i miei capelli,e dolcemente bacia il mio collo.
Gemo al suo tocco delle sue labbra sulla mia pelle e un piccolo brivido mi pervade dentro.
Sbottona ad una ad uno i bottoni della mia camicetta e me la sfila dolcemente lasciandola cadere a terra,mi attira a se con i fianchi sorridendo e lascia scendere la zip della mia gonna che anche essa viene spinta giù dalle sue morbide e grandi mani che la fanno cadere a terra e con un piede la lancia via.

"ora tocca a te,spogliami." mi ordina guardandomi negli occhi intensamente.

Faccio come mi dice,tremando un pochino.
Mi afferra un polso,ma non stringendolo come mi capita spesso nelle mie notti.

"ei,stai tranquilla.non devi avere paura,non ti farò del male.ci sono io accanto a te.lasciati andare." mi sussurra dolcemente quasi da farmi venire la pelle d'oca.

Lascio cadere la sua camicia a terra,tirando su la maglia bianca dall'orlo in basso dove si intravedono i suoi boxer dai jeans.
Esito nel toccare il suo petto ma lui mi incita,anzi prende la mia mano e la mette sul suo cuore.
Batte.
E' una dolce melodia per le mie orecchie,un ritmo che non smette mai.

"questo è quello che si prova quando si è innamorati." le sue parole mi toccano dentro,come quel complimento di pochi minuti fa nella cucina. "vieni.." ancora quella piccola incitazione.

Mi prende la mano,la sua dolce mano e mi porta sul letto.
Sposta la coperta e mi adagia lentamente mettendosi sopra di me.
Mi guarda,i suoi occhi fissi nei miei,dolci e intensi.
Con un dito,disegna astrattamente su tutto il mio corpo linee e vari segni passando dal seno fino all'ombelico per poi finire con un linea sottile fermandosi sull'orlo delle mie mutandine.
Per un'attimo mi guarda,il suo tocco è caldo,delicato,sembra tranquillizzarmi e non provo vergogna ne tantomeno imbarazzo mentre mi osserva.
Mi piace che lui..mi guardi,mi tocchi.
Si china su di me e le sue labbra sono di nuovo sulle mie,mi bacia.

Tutto in quell'attimo svanisce,si ferma,siamo solo noi in quella notte dove la luna in cielo è alta e le stelle brillano.
Un misto di profumi,emozioni,sensazioni,sussurri,baci,soffi sulla pelle candida,mani che ti toccano,mani che si sfiorano si mescolano nella mia notte.
Quella notte feci veramente l'amore.

Una sottile luce si irradia dentro le finestre svegliandomi e adagiandosi facendo caldo sul mio viso.
Sposto una mano sulla faccia per coprirmi gli occhi e gli stroppiccio piano svegliandomi.
Al mio fianco non trovo nessuno,se ne è andato..come immaginavo,non è qui vicino a me.
Ormai dovrei abituarmici no?sono consapevole di quello che accade ogni volta.
Mi metto a sedere con le gambe incrociate al centro del letto tenendo le lenzuola stretta a me,sul mio petto.
Mi sento ferita dentro,vuota,come sempre e vorrei solamente piangere e andare via.
Mi metto le mani sui capelli e abbasso lo sguardo mentre piccole lacrime rigano il mio volto.
Sapevo che lui non era diverso,no non poteva essere diverso dagli altri.
Un profumo mi solletica il naso,mi giro verso il comodino dove trovo appoggiato un biglietto con un piccolo tulipano rosa.
Vicino,ci sta ancora un piattino con dei biscotti al cioccolato e un bicchiere di latte freddo.
Il mio cuore perde un battito ed è pieno di gioia.
Sorrido.
Mi avvicino e prendo il piccolo foglietto tra le mie mani con un messaggio scritto sopra con una calligrafia molto raffinata e delicata.

"Spero che dei biscotti e del latte ti avrebbero fatto piacere ma avrei preferito esserci io al tuo risveglio.
E cosi ti sei fidata di uno sconosciuto piccola ;)
Ho scoperto che cos'è l'amore e anche tu.
Grazie.
E' stata la notte più bella della mia vita.
Harry xx"

Le lacrime ancora una volta rigano il mio volto mentre tengo stretta me quel messaggio,come se fosse mio e di nessun'altro.
Un messaggio da non codividere con nessuno,come un segreto.
E quel profumo di quel piccolo tulipano invase la stanza lasciandomi in balia dei pensieri tra le coperte ripensando a quella notte che non volevo finisse mai come questa musica che batte forte dentro di me.
  
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