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Autore: Naima Dahmer    02/04/2013    3 recensioni
[Túrin Turambar/Beleg Cùthalion]
Adanedhel l’avevano chiamato a volte, uomo-elfo, proprio perché aveva la bellezza tipica degli Eldar, e sì che avrebbero potuto scambiarlo tranquillamente per un elfo, se non fosse stato per l’accenno di barba sul viso ed il fisico tipico di una stirpe nobile di guerrieri.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Túrin Turambar
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie ' The Tale of the Children of Húrin'
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Batteva con insistenza le mani sui pantaloni, scrollando via la polvere dalle vesti, arricciando il naso ogni qual volta quest’ultima lo infastidiva e minacciava di farlo starnutire.
 
Il nemico era morto, le frontiere del Doriath erano di nuovo immerse nel silenzio, solo lo scrosciare lontano di qualche corso d’acqua. Un suono rilassante, appagante dopo tutto il trambusto della battaglia, il cozzare di lame e gli ansiti di fatica.
 
I soldati stavano ammassando le carcasse degli orchi poco lontano, con l’intenzione di bruciarle prima di ritornare dal loro sovrano Thingol e riferire dell’accaduto.
 
«Emaneranno fetore per molto tempo e per molte leghe. Spero che la puzza arrivi al naso di quell’essere immondo.» Disse un giovane uomo dall’aspetto regale. I suoi capelli erano scuri e i suoi lineamenti armoniosi, quasi quanto quelli degli elfi con cui era cresciuto.
 
Adanedhel l’avevano chiamato a volte, uomo-elfo, proprio perché aveva la bellezza tipica degli Eldar, e sì che avrebbero potuto scambiarlo tranquillamente per un elfo, se non fosse stato per l’accenno di barba sul viso ed il fisico tipico di una stirpe nobile di guerrieri.
 
Il volto del suo interlocutore si alzò, lasciando perdere i pantaloni impolverati ed osservandolo con tranquillità. «Non crucciarti, adesso, Tùrin. Gli orchi sono morti, va tutto bene.» Mormorò la creatura, di razza elfica.
 
Il ragazzo lo stava osservando attento, perdendosi a contemplare i lineamenti delicati e la pelle diafana, più scura in qualche punto a causa della polvere levatasi durante la battaglia.
 
Accennò un sorriso, quindi, annuendo e avvicinandosi a lui, passandogli una mano tra i capelli d’ebano per scostare qualche foglia impertinente che aveva osato posarvisi.
 
«Tu sai sempre cosa dire, Beleg Cùthalion.» Mormorò in risposta, scivolando con le dita tra la chioma lucente, osservando i giochi di luce che i raggi solari si divertivano a fare su quella.
 
«Tu sai sempre cosa fare, Tùrin.» Ribatté l’elfo, con voce tranquilla e rassicurante, alzando una mano e incontrando la sua, stringendola appena in gesto di amore incondizionato.
 
Era quello che provavano, amore, non gli importava nulla degli occhi indiscreti che avrebbero potuto osservare quella scena. Occhi malvagi che maledicevano ed auguravano loro il più atroce dei destini.
 
 
 
 
 

Beleg trasse la sua spada Anglachel e con essa tagliò i lacci che impedivano Túrin; ma il fato era più forte quel giorno e volle che la lama di Eöl l'Elfo Scuro gli scivolasse mentre la maneggiava, ferendo Túrin al piede.
Ridestandosi in preda a un eccesso di rabbia e paura, e scorgendo uno chino su di lui con una lama snudata in pugno, Túrin balzò in piedi con un forte grido, credendo che gli Orchi fossero tornati a tormentarlo e, lottando con quegli nel buio, s'impadronì di Anglachel e trafisse Beleg Cúthalion, credendolo un avversario. Ma, quando si tirò su, scoprendosi libero e pronto a vender cara la pelle ai suoi immaginari nemici, ecco che su di loro si accese accecante la luce di una saetta e, a quel chiarore, riconobbe il volto di Beleg. Túrin restò impietrito e silenzioso al cospetto di quella morte atroce, consapevole di ciò che aveva fatto; e così terribile era il suo volto rischiarato dai lampi che a sprazzi illuminavano il cielo intorno a loro, che Gwindor s'appiattì al suolo senza più osare levare lo sguardo.
 
 
I Figli di Hùrin – J.R.R. Tolkien

 
 
 
 
 




 
Note dell’autrice: Devo dire che è un secolo che non pubblico in questa sezione, né che leggo storie di questa sezione. Non per qualcosa, ma sono stata presa da altri fandom e ho un po’ lasciato indietro questo, nonostante io ami alla follia Tolkien e pure Jackson (che mi ha fatto un po’ storcere il naso per alcune parti de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato).
Comunque, non so quante di voi abbiano letto I Figli di Hùrin che, beninteso, è il mio libro preferito di Tolkien (insieme a il SDA, s’intende), quindi non so quante potranno capire questa piccola storiella.
Il fatto è che io ho amato Beleg e Tùrin insieme, dall’inizio alla fine, nonostante adori anche Nienor e la loro storia d’amore super tormentata e tragica. Insomma, di quel libro mi piace tutto, per intenderci.
Non so perché ho scritto questa cosa, so solo che più di tanto non sono riuscita a scrivere, nonostante avessi programmato qualcosa di più lungo.
Grazie mille per l’attenzione, un bacione. <3
   
 
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