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Erano passate ore da quando era successo. Ore da quando aveva levato la bacchetta contro l'unico uomo sulla terra che riponesse fiducia in lui. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ne era consapevole ormai da mesi, tuttavia la piena consapevolezza dell'orrore che avrebbe comportato uccidere Albus era arrivata solo quando l'anziano preside l'aveva supplicato di porre fine alla sua vita, camuffando quella richiesta in modo da farla sembrare, ad orecchi altrui, un'implorazione di pietà. Era stata questione di un minuto al massimo. Il vuoto sotto la torre aveva accolto le membra di Silente durante i loro ultimi secondi di vita, dopodiché il cuore del mago aveva cessato di battere. Severus avrebbe voluto poter scappare, correre a perdifiato gridando la sua disperazione, ma come al solito era stato costretto a indossare la sua maschera e andare avanti, aiutare i mangiamorte nella fuga, e infine festeggiare con loro per tutta la notte. Al cospetto di Lord Voldemort, avevano gioito per la fine di Silente. Severus aveva dovuto sopportare brindisi. Aveva dovuto sorbirsi i complimenti implicitamente invidiosi degli uomini più abietti sulla faccia della terra. Aveva dovuto annuire agli infiniti ringraziamenti di Narcissa, per aver aiutato il suo "bambino". Ma adesso era finalmente solo, a casa sua. La maschera d'indifferenza poteva essere gettata via, lì. Se qualcuno fosse stato presente (ma Severus si sincerò come al solito di essere assolutamente solo, grazie ad un paio di incantesimi) avrebbe potuto vedere, attraverso i suoi penetranti occhi neri, tutto quello che pervadeva il suo animo, animo che somigliava ad una spugna immersa nell'inchiostro nero, impregnata di dolore, di rabbia, di odio. Dolore, per la morte ingiusta di un uomo giusto. Rabbia, per il modo in cui era successo. Odio, verso colui che aveva causato tutto ciò e al cui cospetto Severus aveva dovuto inchinarsi poco prima. Protetto dalla penombra, e avvolto dall'umidità, entrambe caratteristiche così familiari al suo ideale di abitazione, si sedette piano sul pavimento e finalmente, mentre fuori la luna ormai era già sparita alla vista, cominciò a piangere silenziosamente. Come quando era un bambino e i suoi genitori litigavano. Più di quando era morto suo padre, forse perfino più di quando era morta sua madre. In realtà, quella notte pianse poco meno di quando, una quindicina d'anni prima, Lily era stata colpita a morte dalla bacchetta del Signore Oscuro.
***Nota: questa storia nasce come role di prova per un GDR su Facebook, ed è stata anche pubblicata sulla mia pagina facebook in seguito, per cui se la trovate da qualche parte senza il link al mip profilo EFP fatemelo sapere per favore perchè significa che me l'hanno spudoratamente copiata. Grazie!***