Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Beatit    02/04/2013    1 recensioni
Delusione, consapevolezza e stanchezza. Il mix che nella mia storia fa risorgere il vero "ripper": Damon Salvatore. Lontananza, fratellanza, umanità. Il mix che tenterà di riportarlo indietro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aprì la porta e vide quello che la sua mente era già preparata a vedere, era bellissima, nuda e dormiva sul petto di Stefan, non fece tragedie, in fondo se l’aspettava. Si avvicinò e mentre i due, svegliandosi, sgranarono gli occhi nel vederlo, lui impassibile e velocissimo si avvicinò e le ruppe il collo.
-          Aiutami, potrebbe svegliarsi da un momento all’altro.
-          Ma che stai …
-          Sbrigati, la leghiamo e la costringiamo a bere da Katerina!
-          Tutto questo perché vuole stare con me?!
-          No, tutto questo perché non è la vera Elena! Mi andrebbe benissimo la nuova vampira, ma una parte di me si sentirebbe uno schifo, perché saprebbe che lei non avrebbe voluto questo per se.
Sapeva che il fratello aveva ragione, solo imprigionandola Elena si sarebbe convinta a bere da Katerina, che ormai era umana, riportando indietro con il suo sangue anche lei. Avevano scoperto da poco infatti, che bevendo da Katerina, la doppelganger poteva liberarsi dall’immortalità. Così l’aiutò, la portarono in cantina e la legarono.
Quando si svegliò, a riportarla nel mondo reale furono quegli occhi azzurri del vampiro di ghiaccio.
-          Ma che hai…
-          Ti ho legata? Si, risposta esatta. Mai far ingelosire un vampiro!
-          Liberami adesso!
-          Lo farei, veramente, ma prima dovresti bere da Katerina.
-          Mai!
-          Come pensavo!
-          E cosa intendi fare, aspettare per tutta la vita?!
-          Aspettare finché non mi pregherai di farti bere e tesoro la sete fa brutti scherzi!
-          Mi farò morire!
-          No, non lo farai!
-          Chiama Stefan, voglio parlare con lui!
-          La pensa come me e al momento non è disponibile!
-          Non ti ho mai amato!
-          Non funziona così!
-          Ho sempre amato lui!
-          Vediamo… un vampiro ha una disponibilità sanguigna di circa ventiquattro ore, tu non bevi da otto e hai fatto anche “attività fisica’’. Senza contare che sei una vampira giovane e non hai nessuna resistenza alla sete… insomma per dirla tutta ti resta un’autonomia di circa sei ore. Buona fortuna, tesoro.
-          Appena mi alzo da questa sedia ti uccido!
Lo sbattere di una porta fece trasalire entrambi. Stefan era tornato.
-          Sai, il dovere mi chiama. Verrò presto a trovarti! – si avvicinò cautamente, l’odore fresco di Damon le invase i sensi, si chinò e le schioccò un bacio sul collo. Damon stava per uscire dalla stanzina, quando si sentì chiamare:
-          Liberami e potremmo passare la nostra vita insieme.
-          Hai appena detto che sarà sempre Stefan. – un barlume di consapevolezza passò in quei bellissimi occhi azzurri e quasi come se la vecchia Elena ci fosse ancora, nascosta nelle profondità di quel corpo mozzafiato, un piccolo colpetto all’ormai ghiacciato cuore, la scosse.
 
Erano passate quante ore? Due, tre, le sembrava fosse passata un’eternità. La gola secca e bruciante, i canini sensibili, l’olfatto in allerta, sentiva il sangue avvicinarsi, forse era Stefan, che le portava un sorso di quel nettare rossastro, forse avevano capito che era sbagliato.
La porta si aprì e lo sguardo prepotente e arrogante del vampiro ghiacciato, la fece innervosire. Tra le mani, un bicchiere di sangue.
-          Allora come va con la gola?
-          Benissimo, grazie!
-          Allora non ti dispiacerà se bevo qualcosa, sai la mia sete è tanta e non riesco proprio a resistere!
-          Bastardo!
Si sedette a terra e iniziò a fissarla ogni volta che ne beveva un sorso, vedeva la frustrazione, la rabbia e un barlume di paura. Aveva paura di morire, ma aveva ancora più paura di ridiventare umana, quella sensazione la conosceva benissimo, perché nelle sue stesse condizioni lui avrebbe saputo cosa scegliere e l’umanità non era proprio presa in considerazione. Lei capì tutto questo e lo usò contro di lui.
-          Morirò, proprio come faresti tu!
-          No, invece. Non te lo permetterò!
-          Perché?
-          Perché tu hai tutto da guadagnare dalla vita, per me è troppo tardi.
-          Davvero?! I miei genitori adottivi e biologici sono morti, mia zia è morta, mio fratello è morto. Dimmi cosa ci guadagno a diventare umana?
-          Puoi innamorarti e costruire una tua famiglia, figli, animali e cose del genere.
-          Come faccio a costruire una famiglia, se la persona che amo è un vampiro?!
-          Tranquilla, Stefan troverà un modo, lo trova sempre. – gli occhi rassegnati sul cristallo rossastro, che avrebbe preferito frantumarsi, invece che sostenere quello sguardo straziante del vampiro. E poi Elena che sorrise tristemente, perché non era Stefan che avrebbe dovuto trovare un modo.
-          Non berrò, mi dispiace.
-          Cambierai idea!
-          Cosa fai a saperlo?
-          Perché sono sicuro che fra cinque secondi, trasalirai e le iridi degli occhi s’ingrandiranno.
Prese il bicchiere e si alzò da terra, bevve un sorso e lo poggiò sulla vecchia panca, si avvicinò a un centimetro della sua bocca e disse:
-          Senti il sapore caldo e sontuoso sulla mia bocca, faresti di tutto per prenderne un po’! Manca poco e tutto questo finirà … - stava continuando a parlare quando la voce sorpresa del fratellino lo interruppe.
-          Damon che fai?
-          Tranquilla fratellino, le faccio solo sentire l’odore.
-          Rimango io qui, se per te va bene.
Alzò le mani, in regno di resa.
-          È tutta tua.
 
       -      Ti ha detto qualcosa per prima… - iniziò Stefan circospetto.
-          No, niente.
-          Bene.
-          Vorrei dire qualcosa io però! So quello che ho fatto e me ne prendo tutte le responsabilità, ma non è cambiato niente tra noi, è come se avessi un macigno grigio sul cuore che non mi fa capire chi voglio.
-          Allora perché l’hai fatto?
-          Rabbia!
-          Per?
-          Damon.
-          Forse non è che non riesci a capire, forse hai solo paura di perdere un’altra persona che ami e così preferisci far finta di odiarlo.
-          L’ho già perso.
-          Non se bevi da Katerina.
-          Non posso rischiare di provare tutto quel dolore, un’altra volta.
-          Ma ti rende viva, provare dolore.
-          Lo sto provando anche adesso, ho la gola che scoppia.
-          Bevi!
-          Non posso!
Erano passate ventiquattro ore e i due fratelli avevano fatto da guardia ogni momento, dandosi il cambio, ogni volta che ne avevano bisogno. La sete era diventata insopportabile, così insopportabile che le forze iniziavano a mancare, così come la lucidità.
               -   Elena devi bere adesso o rischierai di non farcela. – disse la voce preoccupata di Stefan, quello che ne uscì fu solo un mugolio. Chiamò Damon che portò con sé anche Katerina.
-   E’ pronta.
Il doppio di Elena si ferì al polso e tentennando lo offrì alla ragazza che ormai era in stato confusionale. Il sangue usciva a fiotti, l’odore si diffuse per tutta la casa e in un istante fu scalfito dai giovani canini.
Dopo averla saziata, cadde come in coma, poi la slegarono e la portarono nella stanza degli ospiti, Damon non si mosse un istante da quel letto, aveva paura che non fosse servito a niente o peggio ancora che fosse morta. Non c’erano segni di vita.
La mano gelida del vampiro, stringeva la mano gelida della ragazza. Per tre giorni e per tre notti, entrambi rimasero lì nella stessa situazione, a volte Damon si chiedeva perché Stefan non fosse lì con lui, ma poi quel pensiero veniva offuscato dalla preoccupazione che aveva per lei.
 
Il sole riscaldava la stanza e i lineamenti del suo viso, che appoggiato sulla mano di Elena, lo portava in una dimensione diversa, fuori dal tempo e dallo spazio, così lontana che addirittura riusciva a sentire il calore flebile di quella mano, che tanto stringeva.
Sentiva il calore e adesso anche un cuore battere, pulsare sangue.
Il sangue. Il suo odore era così intendo, così reale.
 
Sentiva caldo, ma non un caldo insopportabile, un calore dolce e gentile, che le accarezzava le guance, poi una fredda presa alla mano. Voleva aprire gli occhi e tentava di farlo, ma invano.
Alla fine una lacrima le rigò il viso e gli occhi si aprirono: la testa corvina accovacciata sul braccio, le forti e muscolose spalle curve sul letto e le braccia tese e argentee che stringevano la sua mano. Era Damon.
Tutte le emozioni represse la investirono, tutti i ricordi, e tra tanti di dolore e tristezza, ne riconobbe uno, bellissimo e dolcissimo.
Il suo amore per quell’uomo che da tempo l’aspettava.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Beatit