Fumo, rumore di musica scordata, grida di entusiasmo inutile. Aria. Non fai in tempo a prenderti gli applausi, butti la chitarra in terra ed esci, senza nemmeno uno sguardo al pubblico. L'aria gelida ti paralizza la faccia e ti riempie i polmoni, ma ti allontani ancora, a passi rapidi e lunghi, fino a raggiungere il porto poco distante. L'acqua luccica nera a mezzo metro di distanza, sotto la neve che scende sempre più fitta. Ci butti la sigaretta accesa inconsapevolmente, gli occhi fissi sulle onde, in testa la pressione del pianto represso. Espiri con forza e stai quasi per scoppiare in lacrime quando una mano ti afferra la spalla. Nemmeno ti volti.

-Dimmi che non sei tu-

-Non sono io-.

Lanci a Paul un'occhiata fugace, nelle intenzioni minacciosa, a vedersi soltanto esausta, con gli occhi ancora appannati. 

-Anche io stavo pensando a lui-

-Non come me-

-Forse. Se può consolarti non...-

-Non può consolarmi-. 

Ecco la voce che mi tradisce un'altra volta, pensi con rabbia.

-John, stai...?-

-Non può  consolarmi e non sto piangendo, per la cronaca-.

Viva la forza di volontà.

-Fatica?-

-Sei indisponente, McCartney-

-Non sei obbligato a nascondere le emozioni anche al tuo migliore amico-

-Non lo farei, se avessi davanti il mio migliore amico-.

Questo non dovevi dirlo.

-Lo so, al migliore amico di serie B che è rimasto qui- mormora a testa bassa.

-Sto facendo danni-

-Qualcuno-

-Allora vattene-

-No-

-Come ti pare-

-Non me ne vado se non vieni con me-

-Ti ho mai detto che sei una piaga?-

-Di tanto in tanto-

-Eppure continui a fregartene-

-Sì-

-Allora ti farò aspettare-

-Bene-.

Sospiri e alzi gli occhi al cielo. Prima di voltarti di nuovo lo guardi per qualche istante, la sciarpa al collo, coperto di neve. Incoerente, ma provi tenerezza. Impossibile, ma hai voglia di un abbraccio.

-Johnnie-

-Dimmelo soltanto se è importante-

-Ti ho portato il cappotto, nel caso decidessi di non prenderti anche una polmonite-

-Oltre a cosa?-

-Oltre alla nostalgia-.

Abbottoni la giacca con un brivido e senti la neve sciogliertisi addosso.

-Questa è l'ultima volta che vengo a suonare in questo schifo di Paese maledetto-.
Pausa.

-Ora vai via, Paulie-

-Buona la prima-. 
Ti mordi le labbra, poi decidi per il colpo di grazia, la verità schiaffata in faccia.

-Prima ero quasi contento, Macca-

-Quando?-

-Quando ho sentito quel giro di basso. Poi mi sono girato-.
Esiti.

-E hai visto me-

-Certo che ho visto te, scemo-

-Al posto di Stu-

-Al posto di Stu- ammetti.

-Lo so che non lo sopporti, il mio basso-

-Non è solo il basso. Ti odio, Paulie. Ma ti amo-.